Perché si tratta di una proposta
sciocca?
Punto primo: uno Stato in
bancarotta, i soldi non te li dà, ma te li prende. A meno che non si faccia il
gioco delle tre carte e ti rimettano nella tasca sinistra, ad esempio, 100 euro,
salvo poi prendertene 150 dalla destra.Punto secondo: la crisi economica che si sta esprimendo in tutta la sua drammaticità, colpendo in maniera sistematica famiglie e imprese, ha subito un notevole salto di qualità.
Contrazione
del PIL, disoccupazione dilagante, sterminio di piccole e medie imprese, contrazione
del reddito disponibile, impossibilità di onorare il pagamento delle rate di mutui
e finanziamenti, debiti tributaria in
costante ascesa, sono solo alcuni aspetti che dovrebbero indurre la politica a
comprendere che la crisi economica sta sfociando verso una vera e drammatica
depressione dilungo periodo, che sta spazzando via il ceto medio e condannando
alla morte decine di migliaia di imprese, un tempo motore di sviluppo di questo
Paese.
Ciò significa che, ricevere qualche
centinaio di euro (nella migliore delle ipotesi) per l'IMU pagata nel 2012, ammesso che sia possibile in termini di sostenibilità
dei conti pubblici, il che è da escludersi, non cambierà affatto le sorti di un
Paese che si sta avvitando su se stesso e che ben presto potrebbe conoscere, in
maniera ben più drammatica, gli esiti nefasti di oltre 30 anni di malgoverno,
trascorsi nella più totale asimmetria
cognitiva rispetto alle reali esigenze del Paese.
Il nodo politico non è più l'IMU
sulla prima casa che, per quanto odiosa, rimane una tassa di basso
impatto
soprattutto sulle residenze di tipo
economico, ossia su quelle appartenenti a categorie di contribuenti a
basso
reddito e che magari sono stati esentati dal pagamento dell'imposta per
via
delle detrazioni sulla prima casa o che, nella peggiore delle ipotesi,
hanno
pagato appena qualche decina di euro o poco più. Quindi, in questi casi,
il sollievo sarà pressoché nullo, soprattutto nelle tasche dei
contribuenti più disagiati.
Il nodo politico sul quale,
trasversalmente, gli esponenti dei maggiori partiti sembrano non interrogarsi
minimamente, è anche quello di chiedersi che cosa fare con milioni
di famiglie che non arrivano più alla fine del mese. Oppure, ancora,
quale intervento
politico possa essere possibile per evitare la chiusura di centinaia di
migliaia di imprese che stanno morendo sotto i colpi di una pressione
tributaria
insostenibile, braccate da Equitalia che tenta di recuperare, con metodi
degni
della peggiore dittatura tributaria, debiti fiscali in costante ascesa,
spesso
pignorando anche i fattori produttivi dell'imprese. Le quali imprese,
subendo il pignoramento dei conti
correnti o di altri elementi indispensabili all'esercizio di impresa (ad
esempio: macchinari, automezzi ecc ecc), a quel punto, non potendo più
contare
su elementi aziendali indispensabili al normale svolgimento
dell'attività, vengono
letteralmente strozzate dalla macchina infernale dell'agente
di riscossione e condannate a morte.
Si badi a ben comprendere che,
nella maggior parte dei casi, questi non sono affatto degli evasori fiscali, ma
semplicemente delle famiglie o delle imprese che non riescono a pagare
l'esproprio tributario perpetrato da uno Stato che ha fatto dell'oppressione
fiscale elemento di coercizione dei diritti fondamentali di esseri umani ed
agenti economici, poiché avvezzo a
nutrirsi con dosi crescenti di ricchezza sottratta a chi la produce,ossia le
imprese, fino a condannarle alla povertà.
Queste imprese, dovendo scegliere tra subire l'esproprio tributario o dar da sopravvivere ai propri collaboratori
e alle proprie famiglie, semplicemente, hanno scelto la seconda via. Ma la
politica sembra non volersi occupare di
questo flagello. Fino a quando il ramo non si sarà spezzato definitivamente, condannandoci
alla caduta rovinosa.
"Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare" Bertolt BrechtFonte: Vincitori & Vinti
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