Il limite è
stato raggiunto alla vista di Monti che bacia i bambini in Corso Buenos
Aires di Milano. "Io volevo solo fare un giro - in quella via ci si va
principalmente per vedere le vetrine dei negozi che espongono la solita
merce che si trova in ogni città, con botteghe di abiti e affini di
medio livello - ma guarda quanta gente…" e via con un bel bacio a un
bambino ad usum televisioni che subito riprendono la scena.
Di Tiziano Tussi
Tutti i grandi uomini, di ogni colore politico si
sono abbassati a baciare bambini, papa compreso. Fa audience, simpatia,
umanità e così carpiscono la benevolenza di chi guarda. Il buon papà. Un
salvatore della Patria che bacia anche i pargoli. Certo per una Paese
cattolico è sempre buon uso seguire Cristo (Vangelo di Matteo) ed il suo
affetto per i bambini. Ma forse di questi tempi meno teatro è più idee
sarebbero augurabili. La politica dovrebbe esser studio e progetto non
avanspettacolo. La progettualità politica necessita di studio, di
orizzonti sociali da perseguire, di valutazione della società nel tempo a
venire; si serve di capacità di precedere possibili scenari, di
metterne in cantiere di virtuosi, per cercare di raggiungere livelli di
vita per tutti più elevati. La ricerca della felicità è stata messa
nella Carta costituzionale statunitense dai rivoluzionari del XVIII
secolo. Poi i francesi l'hanno adottata nelle costituzioni del loro
periodo rivoluzionario. Bellissimo!
Ma occorre vi siano meno salvatori della Patria. Troppi candidati si sentono come Noè sull'Arca. Solo con il loro sacrificio l'Italia può salvarsi dallo sfracello. Una piccola lista: naturalmente Monti, che in poco più di un anno ha imparato ad essere un vero politico. Allude, dice e riprende, ammicca. Insomma fa quello che deve fare un inutile politico di questi tempi. A ruota viene naturalmente il redivivo Berlusconi che è sceso in campo per salvare gli italiani da tutti gli altri, in primis dai comunisti e dai loro lacchè, che per lui sono Monti e compagnia. Persino Casini si è detto salvatore della Patria dall'alto del suo niente politico e dai suoi miseri numeri di gradimento elettorale - siamo a quasi il quattro per cento, un successone - si attribuisce il ruolo di salvatore patrio. Andiamo a Grillo, che grazie alla rete, che pare usare solo lui ed i suoi amici, ha capito cosa fare e chiede sostanzialmente che se ne vadano tutti per una nuova Italia, che solo lui ha in mente. Unicum. Poi arrivano altri campioni, a pioggia, che aspettavamo da decenni. Ingroia sta facendo una rivoluzione civile. Un salvatore venuto dall'estero per miracol mostrare. Sentivamo questa mancanza, un vuoto siderale. Anche Bersani promette di sbranare gli avversari politici. Insomma una galleria di super eroi pronti a fare …cosa però? Non si sa! Ma un eroe della Patria non si ferma a simili quisquiglie. L'importante è vincere, da solo.
La politica è oramai approdata al personalismo più sublime. Altro che Machiavelli, Hobbes, Hegel, Marx, Gramsci. Nessuna teoria è riesce a stare al passo di fronte a personaggi che si sono assunti l'ingrato ruolo di salvare il nostro Pese dal delirio greco. E ci stanno riuscendo? Logicamente no! Basti guardare gli indici economici. E lasciamo perdere i guasti sociali che si stanno sempre più solidificando. Uno su tutti: ci stiamo mangiando il tesoretto storico che ci eravamo costruiti dopo la seconda guerra mondiale sino agli anni '80. Buttato nel cesso della storia grazie ad insulsi personaggi che hanno avuto il solo merito di avere soldi e di essere tutti legati e convinti nel taglieggiare lavoratori e pensionati. Questi si i veri salvatori della Patria. Indicatori economici: salari fermi a venti/trenta anni fa, tasse a livello stratosferico, banche sempre più ricche e quando sbagliano investimenti subito le si soccorre. Pensioni sempre più basse, evasione fiscale sempre imponente, corruzione alle stelle, delinquenza economica in grande spolvero, disoccupazione dilagante.
E in queste elezioni come rispondono i nostri sublimi politici? Baciando i bambini per strada. Alla larga!
Fonte: Resistenze
Ciao Alba,
RispondiEliminaMonti non è certo o comunisti anche perché non saprei definirli. Esattamente come certa gente definisce berlusconi la destra.
Non è che lui li ritiene comunisti, si spacciano loro come tali.
Il Bersani quando parla di avanzata delle destre, si colloca a sinistra.
Il vendola che gli regge il moccolo, mi pare si collochi per sua ammissione a sinistra.
Gli ingroiani, si collocano a sinistra, una versione inedita che vede i questurini di IDV insieme ai rifondaroli ed ex sinistra radicale anch'essa rediviva.
Forse, quando intende comunisti si riferirà all'accezione accentratrice statalista repressiva stile Stalin il che non è proprio di fuori. Vedasi Equitalia e la crociata all'evasore che prevede sia controllata e messa in croce anche mia nonna perché spende troppo in medicine.