Gli Stati Uniti hanno da due anni una
base segreta in Arabia Saudita che usano per gli attacchi con i droni
nella regione, riporta il Washington Post del 6 febbraio. Il
giornale ha spiegato che su richiesta della Casa Bianca, le informazioni
diffuse da più di un anno a diversi media, finora erano state tenute
segrete, ma aggiunge che avendo saputo che un altro giornale stava per
pubblicarle, ha quindi deciso di rivelarle.
Queste informazioni, che la CIA non ha voluto commentare, vengono rese
pubbliche mentre John Brennan, consigliere della Casa Bianca per
l’antiterrorismo, dovrà affrontare l’udienza di conferma dal Senato alla
carica di direttore della CIA. Secondo il New York Times, John
Brennan aveva avuto stretti contatti con l’Arabia Saudita per avere il
via libera per la creazione di questa base segreta per gli UAV.
Una delle incursioni partite dalla base è stata fatale al leader di al-Qaida
nella penisola arabica (AQAP) Anwar al-Awlaqi, nel 2011. Una nota
riservata del dipartimento di Giustizia pubblicata da NBC, ha rianimato
il dibattito sull’uso dei droni, che dovrebbe essere discusso
all’udienza di Brennan. La nota fornirebbe la giustificazione legale
per l’attacco di un drone contro un cittadino statunitense, se questi
“recentemente” sia coinvolto in “attività” che costituiscano una
minaccia potenziale, e senza che nulla suggerisca che abbia abbandonato
tali piani.
Fonte: Les Echos
Tradotto da Alessandro Lattanzio, e pubblicato in Stato & Potenza
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