Problemi seri per l'Unione Europea. Da un lato la “guerra delle monete”, che la vede debole nei confronti di Usa, Giappone, Svizzera, Gran Bretagna, a causa di una banca centrale che – al contrario delle “concorrenti” - non può emettere moneta a piacimento. Dall'altra gli scollamenti evidenti tra interessi geostrategici divergenti, esplicitati dal premier inglese Cameron che vuole andare al referendum per “uscire dalla Ue” contando sulla bassissima credibilità attuale del progetto europeo nella popolazione d'Albione.
Di Claudio Conti
Contropiano
Se vi aggiungiamo l'altrettanto bassa popolarità presso i popoli della Ue, conseguente alle politiche di “austerità” che ne stanno distruggendo il “modello sociale”, il quadro non potrebbe essere più fosco.
Andiamo con ordine.
Il premier britannico David Cameron prometterà oggi che in caso di una vittoria dei conservatori nelle prossime elezioni si terrà un referendum su una eventuale permanenza o meno della Gran Bretagna nell'Unione Europea.
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Ma... io non ci credo. Penso sia solo una minaccia a cui difficilmente seguiranno i fatti. Nel caso mi sbagliassi sarebbe davvero un brutto colpo per entrambi le parti...
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