Mario Draghi puo' imporre non solo i tassi ma le riforme politiche e
fiscali ai singoli paesi. Oggi torna al Bundestag a difendere il piano
sui bond: "è necessario". Giallo su motivi che hanno spinto il
Parlamento tedesco a tenere l'audizione a porte chiuse.
Wall Street Italia
Ben Bernanke, ormai giunto al crepuscolo della sua carriera, potrebbe
essere insignito dello scettro dell'uomo piu' potente nei mercati
finanziari internazionali. Se non fosse per il presidente della banca
centrale europea Mario Draghi, che con le sue mosse e dichiarazioni
forti ha dimostrato di saper andare contro la legge dei falchi della fortezza tedesca del Bundestag.
Anche i presidenti della Banca del Giappone e di quella d'Inghilterra
potrebbero essere presi in considerazione in una eventuale classifica
delle persone piu' potenti nell'economia mondiale. Cosi' come di diritto
dovrebbe esserlo il dirigente numero uno di
Goldman Sachs, che insieme a una ristretta cerchia di investitori di primo piano come Warren Buffett, o il ministro saudita del Petrolio, esercitano giocoforza una grande influenza sui mercati.
Ma se si guarda a quello che a tutti gli effetti sono in grado di fare,
allora il trono spetta a Mario Draghi. Nelle ultime settimane i poteri
della Bce si sono ampliati, eccome. Oltre ai tassi di interesse e al
controllo dei mercati dell'area, l'istituto di Francoforte puo' dettare
le politiche fiscali e di spese pubbliche ai singoli stati membri in
quello che resta - nonostante le sue indubbie difficolta' - il
maggiore blocco unito del mondo, l'Eurozona.
"Il nuovo piano di acquisti di titoli di Stato della Bce è giustificato,
necessario e efficace". Con questo concetto l'uomo piu' potente al
mondo si presentera' oggi a Berlino, dove terrà una
inconsueta quanto attesa audizione al Bundestag, il Parlamento federale tedesco.
Aspettando di conoscere quali saranno le argomentazioni a cui farà
ricorso, è possibile ipotizzarne alcuni punti chiave in base ai suoi
recenti interventi. A cominciare da quello svolto meno di un mese fa
proprio a Berlino, ad un convegno organizzato dall'associazione degli
industriali tedeschi.
Intanto l'audizione stessa è preceduta da una specie di "giallo" sulle
motivazioni che hanno spinto il Bundestag a cambiarne improvvisamente il
programma, venerdì scorso, annunciando che sarebbe avvenuta a porte
chiuse. Precedentemente era prevista la trasmissione anche su internet.
Dalla presidenza del Parlamento teutonico spiegano che è stata una
decisione dei gruppi parlamentari. Interpellati sulla questione, i vari
gruppi o non rispondono, o dicono che è stato deciso da altri.
Però diversi parlamentari anticipano interventi che fanno presagire un
dibattito acceso. E non solo verso le strategie della Bce, ma sulla
linea che in questi mesi di crisi è stata tenuta anche dal governo della
cancelliera Angela Merkel. Un vero peccato quindi che si sia deciso di
non trasmettere tutto.
Draghi torna a Berlino
dopo che nelle ultime settimane è stato
molto attivo nello spendersi in prima persona a spiegare, soprattutto ai
tedeschi, le ragioni che hanno spinto l'istituzione ad allestire un
meccanismo di possibile difesa, a favore dei paesi dell'area euro i cui
titoli di Stato sono sotto pressione: il piano battezzato Omt.
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