A dare retta ai telegiornali ed ai quotidiani, sembrerebbe che la gara 
fra Bersani e Renzi sia storicamente più decisiva dello scontro fra 
Cesare e Pompeo. Quanto poi una maggioranza parlamentare o l'altra siano
 in grado di cambiare realmente qualcosa, lo si è potuto accertare nei 
giorni scorsi, quando il generale De Bertolis ha tranquillamente ammesso
 di aver dato numeri falsi alla Camera a proposito del costo dei caccia 
F-35. Rispetto agli ottanta milioni di euro ad aereo che erano stati 
annunciati, già si prospetta un "ritocco" a centoventisette milioni 
cadauno, anche se il generale promette che dopo il cinquantacinquesimo 
esemplare i costi scenderanno a sessanta milioni. Un affare. [1]
Comidad 
Il parlamento ha finto ancora una volta di crederci. Si potrebbe 
giustamente osservare che in materia di spese militari il parlamento si è
 sempre lasciato prendere in giro senza protestare, e che basi militari 
USA e NATO sono sorte senza neppure avvertire lo stesso parlamento. 
Tutto vero, ma ciò non toglie che la vicenda degli F-35 rappresenti 
quello che negli anni '70, con reminiscenze hegeliane, si soleva 
chiamare un "salto di qualità".
Negli stessi giorni in cui Bersani va predicando che bisogna far tutto 
rispettando i famosi "saldi", fa comunque un po' di impressione sapere 
che il bilancio dello Stato ha al suo interno una sorta di buco nero 
istituzionalizzato, vincolato a sua volta a quel feticcio indiscutibile 
costituito dagli "obblighi NATO". 
Nessuno è oggi in grado di dire quanto
 costeranno effettivamente gli F-35 e ciò, di conseguenza, rende ogni 
Legge di Stabilità finanziaria una mera finzione. Finché il pareggio di 
bilancio non era stato recepito come principio costituzionale, il 
lievitare incontrollabile delle spese militari poteva essere inquadrato 
nell'andazzo generale, ma adesso assume il tono di un macabro sberleffo.
Ma, a quanto pare, di sberleffi ce ne sono anche per ciò che riguarda 
l'aspetto industriale della faccenda. Al progetto FACO per 
l'assemblaggio degli F-35, con stabilimento a Cameri in provincia di 
Novara, partecipano aziende di vari Paesi "alleati" degli USA, tra cui 
anche Finmeccanica, il cui titolo azionario nei mesi scorsi era 
lievitato in vista di questa orgia di appalti. Nel novembre del 2010 il 
sottosegretario alla Difesa, Crosetto, era andato negli USA a fare il 
duro nel negoziato per la distribuzione degli appalti, peraltro senza 
ricevere risposte né dal sottosegretario americano alla Difesa, Carter, 
né dai funzionari della multinazionale Lockheed Martin, che è la vera 
proprietaria del progetto per gli F-35. Proprio pochi mesi fa, Carter ha
 fatto sapere che per la distribuzione degli appalti se la vedrà 
direttamente la dirigenza Lockheed Martin, quindi per gli altri 
rimarrebbero solo le briciole. [2] 
Finmeccanica inoltre è appena finita sotto inchiesta giudiziaria per 
corruzione internazionale, perciò i suoi margini di manovra nel 
negoziato con Lockheed Martin si sono ridotti a meno di zero. La 
tempestività di queste inchieste giudiziarie, sempre funzionali ad 
interessi di marca USA, potrebbe lasciare perplesso anche chi non dubita
 affatto che, quanto a delinquenza, i dirigenti di Finmeccanica non 
abbiano nulla da invidiare neppure a Sallusti. Nessun magistrato è in 
grado di farsi da sé le indagini, perciò in definitiva egli dipende da 
ciò che gli viene fatto arrivare sul tavolo; e questa realtà, da sola, 
senza neppure il bisogno di ulteriori sospetti, dovrebbe essere 
sufficiente a smontare del tutto il mito della magistratura. 
L'ipoteca militare sul bilancio dello Stato è diventata una tutela 
militare sullo Stato. E in Italia dire "militare", è come dire NATO. Che
 l'Italia sia ormai un  protettorato della NATO viene solennemente 
annunciato persino dal sito dell'Esercito. Una notizia del 20 ottobre 
scorso, rilanciata dalla ADN-Kronos, ci mette a conoscenza della 
conclusione di un'esercitazione effettuata in Sicilia: 
"Presso la base addestrativa di Piazza Armerina (Enna), si è conclusa 
l'esercitazione ''Eagle's Beak 2012'' che ha visto impegnati il Comando 
della Brigata meccanizzata ''Aosta'' e i reparti dipendenti. Scopo 
dell'esercitazione, spiega l'Esercito sul suo sito, è stato quello di 
''addestrare all'applicazione delle procedure Nato e nazionali lo Stato 
Maggiore e i quadri delle unità, sia dipendenti sia in concorso, che 
costituiranno il ''capability basket'' della Jrrf, Joint Rapid Response 
Force della Nato nel primo semestre 2013''. Il pacchetto di capacità 
Jrrf è costituito da ''un bacino di unità interforze ad alta e altissima
 prontezza operativa, posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato 
Maggiore della Difesa, da cui attingere per garantire una risposta 
rapida alle esigenze di sicurezza nazionale e internazionale, il cui 
addestramento è incentrato sulla capacità di operare in ambiente 
interforze ('joint') caratterizzato da possibili episodi di 
combattimento ad alta intensità''. [3] 
A parte la solita spacconeria del gergo militare, risulta chiaro che 
questo Jrrf rappresenta un "pacchetto" di forze militari straniere che 
potrebbero intervenire in Italia in qualsiasi momento e con qualsiasi 
pretesto; per di più alle dipendenze dirette dello Stato Maggiore. 
Intanto la Sicilia è diventata a tutti gli effetti un poligono militare,
 e ciò spiega come mai l'aeroporto civile di Fontanarossa venga 
continuamente chiuso con i più vari pretesti, ed anche perché 
l'aeroporto civile costruito nella ex (ex?) base NATO di Comiso non 
riesca ancora a partire. [4] 
Stando così le cose, cambiare il Presidente del Consiglio non servirà a molto.* 
[1] 
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-15/costeranno-previsto-milioni-dollari-175638.shtml?uuid=AbhTBPtG&fromSearch
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/16/supercaccia-parlamento-ingannato-vero-di-paola-si-dimette-falso/383702/
[2] 
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.defensenews.com/article/20100201/DEFFEAT04/201
http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&prev=/search%3Fq%3Dlockheed%2Bfaco%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&u=
[3] http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/08:08/4243193
[4] 
http://www.corrierediragusa.it/articoli/economia/catania/19232-chiude-fontanarossa-ipotesi-sigonella-riggio-a-comiso-non-si-vola-politici-tutti-a-casa.html
*Si ringraziano i compagni Tiziano, Fricche e Robinarc per le segnalazioni.
 
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