30 agosto 2012

IL REGNO DI SPAGNA DISSANGUA LA SUA POPOLAZIONE PER SALVARE LE BANCHE

"Tutti questi tagli di bilancio ci hanno lasciati nudi"
Il salvataggio di BFA-Bankia attraverso la nazionalizzazione delle sue perdite e dei suoi attivi tossici, seguito da una richiesta storica di aiuti pubblici per 19 miliardi di euro (23,5 miliardi complessivi, contando gli aiuti già ricevuti), ha fatto precipitare la Spagna in un’isteria politica ritmata dalla pressione finanziaria delle scadenze fissate dai creditori. L’annuncio del governo Rajoy, il 9 giugno scorso, di un piano di salvataggio che potrebbe toccare i 100 miliardi di euro (circa il 10% del PIL) destinato a risanare l’intero settore finanziario spagnolo, in precedenza rifiutato, mette i mercati e le istituzioni finanziarie internazionali sotto pressione. A Roma, Washington, Parigi e Bruxelles si susseguono riunioni dell’Eurogruppo, del G20 o videoconferenze incapaci di placare la frenesia degli speculatori che si scatenano sul mercato del debito. Nel frattempo la popolazione subisce nuove misure antisociali che le impongono una precarietà sempre più severa.
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