24 luglio 2012

L'IMPOSSIBILE ACCORDO TRA IL LUPO E L'AGNELLO

Post festum, possiamo dire che l'esito di Rio 20 presenta un menu ricco di suggerimenti e proposte, senza alcun obbligo ad una dose di toccante buona volontà, ma ad un'ingenuità analitica terribile, direi quasi deplorevole. Non è una bussola che punta verso "il futuro che vogliamo", ma verso un abisso.
Di Leonardo Boff
Alainet.org
Tale risultato mancato non è dovuto alla credenza quasi religiosa che la soluzione all'attuale crisi sistemica è nel veleno che l'ha prodotta: l'economia. Non si tratta dell'economia in senso trascendentale, cioè come quell'istanza - poco importano le modalità - che assicura la base materiale della vita, ma dell'economia categoriale, quella che esiste realmente, che negli ultimi tempi ha inferto un duro colpo a tutte le altre istanze (politica, cultura ed etica) insediatasi, sovrana, come l'unico motore che conduce la società. E' la «Grande Transformazione » che già nel 1944 l'economista americano-ungherese Karl Polanyi ha denunciato con forza. Questo tipo di economia copre tutti gli aspetti della vita, si propone di accumulare ricchezza all'infinito, prendendo da tutti gli ecosistemi, fino ad esaurirli, tutto ciò che è commerciabile e di consumo, reggendosi sulla più feroce competitività. Questa logica ha sconvolto tutti i rapporti con la Terra e tra gli esseri umani.

In questo caos, Ban Ki Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite non si stanca di ripetere all'apertura della conferenza:"Siamo di fronte all'ultima occasione per salvare ciò che abbiamo". Nel 2011 a Davos ha dichiarato con enfasi di fronte ai "signori del denaro e della guerra economica": "L'attuale modello economico è un patto suicida globale". Albert Jacquard, noto genetista francese, ha intitolato così uno dei suoi ultimi libri: E' iniziato il conto alla rovescia? (2009). Non si è mai vista una simile distanza tra scienza e politica o tra etica ed economia, come attualmente. Questo mi porta al commento cinico di Napoleone dopo la battaglia di Eylau nel vedere migliaia di soldati morti nella neve: "Una notte a Parigi compenserà tutto questo". Stanno recitando il Credo: un pò più della stessa cosa, l'economia e usciremo dalla crisi. E' possibile il patto tra l'agnello (ecologia) e il lupo (economia)? Tutto indica che è impossibile. 

Possono essere aggiunti gli aggettivi che si desiderano a questo tipo di economia vigente: sostenibile, verde ... ed altri che non le cambiano la sua natura. Immaginano che limare i denti del lupo gli tolga la ferocia quando questa non sta nei denti, ma nella sua natura. La natura di questa economia è voler crescere sempre, anche a costo della devastazione del sistema-natura e del sistema-vita. Non crescere sarebbe decretare la propria morte.
Ma succede che la Terra non può più sopportare questo assalto sistematico ai suoi beni e servizi. Aggiungete a questo, l'ingiustizia sociale, tanto grave quanto l'ingiustizia ambientale. Un ricco medio consuma 16 volte più di un povero. E un africano ha un'aspettativa di vita di trent'anni in meno rispetto a un europeo (Jaquard, 28). 

Contro questi crimini perché non indignarsi e non esigere un cambio di rotta? 
La Carta della Terra ci offre una direzione sicura: 
"Come mai prima nella storia, il destino comune ci chiama a cercare un nuovo inizio, che richiede un cambiamento di mente e di cuore, un nuovo senso di interdipendenza globale e di responsabilità universale ... per raggiungere un modo di vita sostenibile a livello locale, regionale e globale "(seconda fase). Cambiare la mente implica una nuova prospettiva sulla Terra, non come un "mondo-macchina", ma come un organismo vivente, la Terra-madre a cui si deve rispetto e attenzione". 
Cambiare il cuore significa superare la dittatura della ragione tecnico-scientifica e recuperare la ragione sensibile che risiede nel sentimento profondo, la passione per il cambiamento e l'amore e il rispetto per tutto ciò che esiste e vive. Invece della concorrenza, vivere l'interdipendenza globale, un altro nome per la cooperazione, e invece dell'indifferenza, la responsabilità universale, ossia la decisione di far fronte insieme al pericolo globale.
Valgono le parole del Nazareno: "Se non vi convertite, perirete tutti" (Luca 13,5).

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