LE MANIPOLAZIONI DELLA BANCA MONDIALE. Qualche settimana fa la Banca mondiale ha pubblicato un breve comunicato stampa di sei pagine, che ha fatto scorrere molto inchiostro. La Banca mondiale segnalava che, malgrado la recessione mondiale, la povertà estrema era diminuita nel mondo. Il titolo del comunicato stampa riassumeva tutto: «Nuove stime rivelano una diminuzione della povertà estrema per il periodo dal 2005 al 2010».
Inutile dire che i principali
mezzi d'informazione del mondo occidentale, di sensibilità liberale e
avidi di buone notizie, hanno ripreso ampiamente il dispaccio. I più
grandi quotidiani e settimanali del mondo hanno pubblicato articoli
gridando all'unisono la buona notizia. Il titolo del New York Times era
rappresentativo: «La povertà mondiale diminuisce malgrado la
recessione economica mondiale». Titoli simili sono apparsi sui grandi
media, specialmente sulla stampa economica liberale, dal Financial
Times passando per The Economist. Quest'ultimo, con l'esagerazione che
lo caratterizza, ha indicato che «per la prima volta il numero dei
poveri è diminuito in tutto il mondo». Evidentemente, come si sarebbe
potuto prevedere, i mezzi d'informazione dominanti in Spagna hanno
ripreso l'informazione con la stessa esultanza.
Il
problema di tutta questa mobilitazione mediatica è che i dati, ivi
compresi i dati della stessa Banca mondiale, non riflettevano questa
realtà.
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