25 giugno 2011

COME BARARE CON IL TEMPO...

Dal Lazarillo de Tormes (1) nel XVI secolo all’accattivante bambina Tatum O ‘Neil in "Paper Moon" (2), film del 1973, la letteratura e il cinema hanno sempre simpatizzato con il ladro che fa i trucchi nel contare i soldi per ricavarne alla fine qualche extra ... sempre che il truffato sia ricco, il truffatore povero e le cifre in questione insignificanti.  
Di Roberto Bissio 
Red del Tercer Mundo 
Quando si tratta del cambiamento climatico, i paesi più potenti del pianeta si comportano come quei ladri, ma le somme in gioco sono enormi, e gli ingannati sono i poveri.
Nei corridoi dell'Hotel Maritim a Bonn, dove i diplomatici ed esperti di tutto il mondo sono riuniti questa settimana per preparare la prossima grande conferenza sul cambiamento climatico a Durban, attivisti e gruppi di cittadini, stanno distribuendo un opuscolo che elenca i "consigli" per convincere i negoziatori del Sud del mondo.
 
In primo luogo, mettono nel conto gli aiuti allo sviluppo già versati a titolo di contributo per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, poi si calcola come contributo il valore totale dei prestiti, anche se questi dovranno essere rimborsati, e non solo la loro componente "blanda" (per interessi inferiori a quelli di mercato), quindi si aggiunge il valore degli annunci già conclamati in precedenti conferenze come se fossero nuovi, si aggiungono i costi che in ogni caso dovrebbero essere sostenuti per mitigare gli effetti del clima nei paesi del Nord del mondo come se fossero aiuti ai paesi più poveri,
si calcola il denaro reso disponibile da fonti private negli stessi paesi poveri, però gestito attraverso istituzioni del Nord, come se fosse un contributo dei paesi ricchi, quindi si contabilizzano fondi già esistenti come se fossero nuovi contributi mascherandoli sotto denominazioni diverse, si mescola bene ... e il risultato è che i paesi industrializzati, che hanno causato il disastro climatico, con le loro emissioni di gas accumulate dall'inizio della rivoluzione industriale, annunciano nell'ex capitale tedesca di aver rispettato i loro impegni, quando in realtà hanno mobilitato solo 5.000 milioni di dollari dei 30.000 milioni che avevano promesso a Copenaghen nel 2009 e riaffermato a Cancún lo scorso anno. 
Peggio ancora, questi 30.000 milioni sono insufficienti. La stessa Hillary Clinton aveva annunciato a Copenaghen che 100.000 milioni di dollari annui, - ovvero circa il doppio della quantità attuale di aiuto allo sviluppo – dovevano essere trasferiti dal Nord al Sud ogni anno prima della fine del decennio. E il britannico Nicholas Stern, ex vicepresidente della Banca Mondiale ed ex consigliere del premier Gordon Brown, ha recentemente rivisto al rialzo le sue stime del 2006, e ora afferma che per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico, il mondo deve investire circa 600.000 milioni di dollari l'anno, cioè un 2% del prodotto globale lordo. Le perdite per uragani, siccità, inondazioni ed altri disastri sono già molto più alte e si stimano in oltre quaranta milioni le persone che sono state sfollate dalle loro case nel 2010 a seguito di eventi derivanti dal cambiamento climatico. 
 
Da dove salterà fuori tanto denaro? Dopo aver elargito somme molto più grandi per salvare banche in fallimento dopo la crisi del 2008, i paesi più ricchi, che sono anche la causa del problema, ora dicono che non c'è denaro per il clima. Stati Uniti, Canada e Giappone si sono rifiutati di discutere le fonti e gli importi del finanziamento chiedendo, tuttavia, ribadendo, comunque, l’esigenza di un accordo comune affinché sia la Banca Mondiale a gestire i soldi per il clima. Questo potrebbe spiegare le voci persistenti sull’aspirazione di Hillary Clinton di diventare il primo presidente donna della Banca Mondiale quando Robert Zoellick, lascierà il suo incarico nel 2012. 
Ma se sappiamo che i paesi più ricchi vivono una crisi di debito e riconosciamo, inoltre, che il meccanismo per creare un mercato del carbonio per cui acquistare e vendere permessi d'inquinare non ha dato risultati, da dove possono ottenere così tanti soldi?
 
In primo luogo, una piccolissima tassa sulle transazioni finanziarie - un'idea alla quale si è associata ora Christine Lagarde, ministro delle Finanze francese e candidata alla guida del Fondo Monetario Internazionale - potrebbe generare 650.000 milioni di dollari l’anno immediatamente.
Il FMI, da parte sua, potrebbe emettere Diritti Speciali di Prelievo (una valuta di riserva internazionale) come ha fatto già nel 2009. Dei 250.000 milioni di dollari emessi in quel momento per alleviare la crisi, 165.000 milioni sono stati messi a disposizione dei paesi ricchi, che in realtà non ne avevano bisogno e che potevano anche essere trasferiti ai paesi poveri, senza alcun costo per i contribuenti.
 
I paesi industrializzati, cominciando dagli Stati Uniti spendono tra i 57.000 e i 100.000 milioni di dollari ogni anno per sovvenzionare l'industria petrolifera. Se questo denaro fosse utilizzato per finanziare le energie rinnovabili nei paesi in via di sviluppo non solo adempirebbero i loro obblighi, ma aiuterebbero anche a risolvere il problema di fondo. 
E infine ci sono 1.6 bilioni (milioni di milioni) di dollari che il mondo ha sperperato nel 2010 in spese militari. Indirizzare in maniera diversa parte di questo denaro per mitigare la devastazione climatica non lascerebbe nessuno più vulnerabile, perché come hanno sottolineato in una dichiarazione pubblica militari e ammiragli degli Stati Uniti, "il cambiamento climatico fa diventare il mondo più pericoloso ogni anno".

N.d.T.:
(1) - Lazarillo de Tormes è un romanzo anonimo spagnolo di cui non si conosce con certezza la data di composizione. Il romanzo è scritto in prima persona: è il protagonista che parla, narrando le proprie avventure in modo quasi cronachistico, senza commenti o riflessioni d'ordine morale. La figura di Lazarillo, antieroe per eccellenza, e le sue vicende sconclusionate riflettono la situazione d’incertezza della Spagna di Carlo V, soggetta a una grave crisi economica e caratterizzata da squilibri sociali.
Il giovane è un vagabondo che si serve di mille espedienti per procurarsi di che vivere; sempre in viaggio, sempre affamato, non disdegna di servirsi di mezzi illeciti pur di tirare avanti. Presta i suoi servizi a un cieco, a uno scudiero, a un frate che commercia bolle papali, a un pittore da strada, alla fine a un arciprete, per cui fa il banditore di vini. Di quest'ultimo sposa la serva, le cui grazie continuerà a condividere con il padrone.
(2) - Paper Moon - Luna di carta (1973) è una commedia statunitense nostalgica e sulla strada firmata dal regista serbo americano Peter Bogdanovich. Girato in bianco e nero dall'operatore Laszlo Kovacs e ambientato in Kansas durante il periodo della Grande Depressione che colpì gli Stati Uniti negli anni trenta, il film vanta nel proprio cast Ryan O ‘Neal e Tatum O ‘Neal: nella vita, padre e figlia. La sceneggiatura è tratta dal romanzo Addie Pray di Joe David Brown.


Traduzione per TLAXCALA a cura di Alba Canelli

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