10 febbraio 2011

La sovranità monetaria

Uno dei cavalli di battaglia di coloro che cercano soluzioni facili a difficili problemi , è quello legato alla sovranità monetaria. Con questa dicitura si intende la possibilità, anzi, il diritto di battere moneta. 

di Mensa Andrea
http://www.appelloalpopolo.it/

Per noi italiani, questo rappresenta un problema a due facce in quanto prima dell’entrata in uso dell’euro, la prerogativa di battere moneta era della Banca d’Italia, che non è mai stata d’Italia se non di nome, ma i cui proprietari o “partecipanti” erano varie banche pubbliche o private, assicurazioni, ed altre entità finanziarie.
Quindi non dello stato, quindi del popolo italiano, ma di private o pubbliche (poche) istituzioni.
Con l’entrata in uso dell’euro, tale prerogativa è stata affidata alla BCE (Banca Centrale Europea ) e quindi ad una struttura economico/giuridica solo partecipata per una percentuale, dalla Banca d’Italia.
Così oggi la sovranità monetaria non è più degli italiani, come d’altronde non lo è stato più da molti anni, ma nemmeno più di un’entità del nostro paese come la Banca d’Italia.

Quindi l’analisi da fare è doppia, la prima pensando alla situazione ante euro, la seconda facendo il passaggio successivo, anche perché così si capirà la situazione di quei paesi che ancora si trovano in una situazione simile alla nostra dei tempi passati, o meglio ancora, con sovranità piena.
Premetto che tutto il discorso è valido per sistemi monetari “fiat” ovvero denaro creato senza rappresentazione di valori reali, e quindi imprestato.
In quanto per coniare monete auree o argentee, non occorre una speciale autorizzazione, dato che il valore della moneta corrisponde a quella del metallo (o almeno si avvicina) e quindi le monete coniate si possono spendere, essendo ogni acquisto un baratto tra valori equivalenti, e l’unico altro onere per chi conia tali monete è usare più accorgimenti possibili per evitare falsificazioni o riduzioni di valore delle monete stesse.

Ma visto che il sistema aureo e anche quello a copertura 100% , sono ormai abbandonati da tutti, resta il sistema “fiat”.
Ora, per portare avanti il discorso sulla sovranità monetaria, facciamo finta di essere ancora ai tempi della “lira”.
Tutta la manfrina parte dalla considerazione che, se il valore del denaro ( e qui si rinchiude in tale definizione solo le banconote, perché se si parlasse di bonifici, assegni ecc… tutto il discorso salterebbe), è quello facciale delle banconote e le banconote stesse hanno un valore in carta e inchiostro trascurabile, chi si è messo in tasca tutto l’ammontare della differenza ?

Partendo quindi dal presupposto che tale enorme ricchezza debba esistere da qualche parte, qualcuno arriva ad identificarla addirittura col debito pubblico (ignorando volutamente il come tale debito si sia formato) o comunque addebitando al sistema bancario l’appropriazione indebita di tale enorme cifra.
Ecco allora logicamente scaturire la richiesta che invece che al sistema bancario questa ricchezza appartenga allo stato.E allora la moneta dovrebbe essere emessa dallo stato e non da una banca privata. 

Ovviamente costoro non vogliono nemmeno sentir ragione sul discorso “signoraggio”, perché se accettassero il semplice fatto che nel sistema “fiat” non esiste, ovviamente cadrebbe lo scopo per tale richiesta.
Mi vien voglia di far loro una domanda.
Metti per ipotesi, che tu crei dal nulla una bicicletta, e poi, una volta creata la impresti a Caio, quanta ricchezza avresti in tasca ? nulla vero ? ma allora perché il sistema bancario che crea e impresta il denaro dovrebbe mettersi in tasca qualcosa ? non è esattamente lo stesso?
Ma voglio affrontare il problema sotto un altro aspetto.
Qual è il primo obiettivo dei governanti e dei parlamentari che controllano il governo?

Io credo che nessuno obietterà se rispondo “essere rieletti”.
E per raggiungere tale obiettivo la cosa più sensata da fare per accontentare il popolo è far pagare poche tasse e dare molti benefici.
Quindi, un governo che avesse la possibilità di emettere denaro, perché dovrebbe indebitarsi per ottenerlo ? tanto la popolazione si accorgerebbe delle immissioni di nuovo denaro solo quando questo giungesse sul mercato dei beni reali, determinando la condizione di più valore in denaro che valore in merci, condizione che da che mondo è mondo, ha causatola svalutazione del denaro, fino a raggiungere nuovamente il pareggio tra questi due valori.
Affidare ad un ente esterno la gestione del denaro, ente che impresta il denaro, significa affidarne la gestione al maggior creditore. Se c’è qualcosa che danneggia un creditore è proprio la perdita di valore del denaro, in quanto impresta denaro con un certo valore, e gli viene restituito con un valore inferiore.

Quindi, se lo stato, nella persona dei governanti ha interesse a far perdere valore al denaro, qualsiasi entità che invece sia delegata a crearlo ed IMPRESTARLO, è interessata a salvarne il valore il più possibile.
Si potrebbe dire che, essendo presenti in uno stato diverse classi sociali, la svalutazione colpirebbe chi più ha denaro, peccato che chi ha denaro, non mantiene le sue ricchezze sotto forma di denaro, ma lo investe in immobili, azioni, titoli, opere d’arte, tutte cose che con l’inflazione acquistano valore, mentre a pagare veramente con l’inflazione sono i redditi fissi, lavoratori, pensionati, ecc… sia nella loro rendita che nei loro risparmi, quelli si, in denaro perché capitali troppo esigui per essere investiti diversamente.
Ora, reclamare il diritto di emettere denaro allo stato, significa fare il gioco dei ricchi, a scapito dei più umili.
Spostare poi, fuori dallo stato la sovranità monetaria ad un’entità compartecipata, ha un ulteriore significato del separare le due aspirazioni contrarie: indulgenti verso i disavanzi da parte dei governanti, rigidi nel controllo della massima conservazione del valore del denaro da parte dei creditori.

Infatti se ad influenzare eventualmente una autorità monetaria all’interno e dipendente dalle leggi dello stato è ancora possibile, una autorità che includa diversi partecipanti con pari poteri di controllo, con pari interesse che nessuno prevarichi l’altro, o che causi perdite ad altri, diventa praticamente refrattaria alle esigenze dei singoli stati, potendo così perseguire nella massima misura le politiche a lei, ovvero ai creditori, convenienti e cioè consistenti alla conservazione del valore da parte del denaro.
Per affidare la sovranità monetaria nuovamente nelle mani dei governanti, sarebbe necessario che questi dimostrassero prima di aver acquisito quel rigore morale atto a privilegiare gli interessi della popolazione rispetto ai propri personali o di partito.
Dimostrazione ottenibile redigendo bilanci in pareggio o meglio in attivo, cosa che creerebbe, quest’ultima la vera base per investimenti produttivi.
°°°°°
Settimana tutta all’insegna della positività, soprattutto sulle borse e nonostante le correzioni apportate annualmente , negli USA, al calcolo della forza lavoro occupata, come sempre nettamente inferiore a quanto rilevato col loro buffo metodo, durante l’anno 2010.
Tensioni sul prezzo del petrolio , dove il brent ( il petrolio del mare del nord) ha scavalcato il wti che è il riferimento USA di più di 10 $/barile.
Questo significa una riduzione dei consumi USA rispetto alle previsioni, pertanto il petrolio dell’area risente delle riserve stracolme, mentre la stessa cosa non si può dire per l’Europa.

Tensione sul mercato del petrolio europeo dovuta in gran parte ai moti egiziani che potrebbero mettere a rischio i transiti nel canale di Suez. Cosa improbabile ma possibile, anche se da li passa ormai una percentuale abbastanza piccola del petrolio consumato in Europa.
Altre novità è il rilievo fatto tramite i CDS della rischiosità delle banche europee, che vedono in testa le solite Greche e Irlandesi, ma ben accompagnate da quelle portoghesi, spagnole e inglesi.
Ricordo che i CDS sono quei contratti simili ad assicurazioni contro il default dell’emittente, ch ovviamente riflettono tale rischio.
Posizionate comunque nel drappello di testa anche due banche italiane che in effetti hanno problemi di capitalizzazione per arrivare a rispondere ai requisiti del Basilea III.

Peraltro continua la corsa scandalosa dei banchieri ad assegnarsi bonus e prebende, mentre si stanno scaricando sulle popolazioni i costi dei salvataggi delle loro banche fatti solo un paio d’anni prima.
Ma ormai dovremmo essere abituati alla privatizzazione degli utili e socializzazione delle perdite.
La prossima settimana inizierò a trattare degli investimenti.

9 commenti:

  1. " Affidare ad un ente esterno la gestione del denaro, ente che impresta il denaro, significa affidarne la gestione al maggior creditore. Se c’è qualcosa che danneggia un creditore è proprio la perdita di valore del denaro, in quanto impresta denaro con un certo valore, e gli viene restituito con un valore inferiore."

    Il creditore ha interesse che il valore gli venga RESTITUITO. Elimina il creditore,non devi resistuire nulla. In questo sistema ogni banconota emessa genera un debito con interesse.Ecco dove scompare il valore.
    In questa ridicola sceneggiata Mensa fa finta di non capire,per dimostrare che il signoraggio non è un problema.E'debunker della peggior specie che spaccia squallide menzogne.

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  2. Il signoraggio è un problema. Ma non è né il problema né uno dei principali problemi.
    Anche se limitiamo l'attenzione alla materia finanziaria, il signoraggio non è né il problema né uno dei principali problemi.
    Sotto il regime di signoraggio, sono avvenute la rivoluzione francese e la rivoluzione russa. La nascita, la costituzione e lo sviluppo dello stato sociale, l'alfabetizzazione di massa, periodi di mobilità sociale senza precedenti, immense creazioni di opere letterarie, musicali, artistiche, filosofiche e poetiche.
    Se ora non sappiamo più pensare e realizzare rivoluzioni storiche come quella francese e dell'ottobre, se non siamo in grado di opporci alla cancellazione dello stato sociale, se assistiamo impotenti alla quasi (quasi) scomparsa della mobilità sociale, se abbiamo enormi problemi di analfabetismo di ritorno (l'insistenza sul signoraggio ne è un macroscopico esempio), se si sono indebolite tutte le organizzazioni collettive dentro le quali l'individuo superava l'individualismo, se abbiamo Saviano anziché Pasolini, se non siamo più capaci di quella immensa tensione di quell'enorme capacità di sacrificio e di quella passione smodata per l'inutile che conduce alla creazione delle grandi opere del pensiero, dell'arte e della letteratura, se in queste condizioni crediamo che il Signoraggio sia uno dei problemi principali allora siamo degli IDIOTI e ESSERI SPREGEVOLI.
    Esseri spregevoli se diamo più importanza a un certo benessere che stiamo mediamente perdendo, anziché alla decadenza in tutti i campi che ho segnalatoo e in molti altri campi.
    Idioti se non constatiamo che in quei medesimi campi sotto un regime di signoraggio si sono verificati avanzamenti immensi e manca un qualsiasi argomento logico per attribuire al signoraggio, presente allora come ora, la causa del nostro decadimento, della nostra impotenza, della nostra incapacità di sacrifficio, del nostro individualismo e del nostro regresso economico.
    E' evidente che gli IDIOTI e le PERSONE SPREGEVOLI (spero e credo che tra i contestatori del signoraggio siano più i primi che i secondi) sono disposti a beversi tutte le fregnacce che qualsiasi fregnacciario gli propina.

    E così, anziché domandarsi se davvero devono esistere i procuratori finanziari (prima non esistevano), quali vantaggi conseguirebbero alla separazione tra banche commerciali e banche d'affari, quali conseguenze avrebbe una norma giuridica che limitasse i mutui immobiliari al 50% del prezzo dell'immobile e imponesse di restituirli in quindici anni, che benefici trarremmo a vietare gli swaps e i derivati, ecc. ecc. - tutti problemi che richiedono analisi, studio, conoscenze storiche, giuridiche ed economiche e che possono affrontare (bene o male) soltanto coloro che atraverso un serio studio si sono dotati di profonda capacità critica - preferiscono dire No al signoraggio.

    Quando l'uomo era capace di cose grandi non si interessava al signoraggio. Oggi che non siamo più capaci di nulla, alcuni strani contestatori credono di aver trovato la chiave per rivoluzionare il sistema. Chi sa se eliminando il signoraggio tornerà, la forza, il coraggio, la capacità di creazione, l'intelligenza, la capacità di sottrarsi alle mode, una ggrande classe dirigente, chi sa.
    MA VAAAAAAAAAAA!

    Stefano D'Andrea

    NB scusate gli errori perché ho letto di getto e non ho riletto

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  3. "Per affidare la sovranità monetaria nuovamente nelle mani dei governanti, sarebbe necessario che questi dimostrassero prima di aver acquisito quel rigore morale atto a privilegiare gli interessi della popolazione rispetto ai propri personali o di partito".

    Quindi invece che nelle mani dei governanti e dello Stato, la sovranità monetaria è meglio lasciarla in mano ad una ristretta, regnante, ricca elite di dubbia moralità (per non dire vampiri di moralità certamente pessima).
    Ahahahah... il rigore morale DI CHI..? DE CHE..? Di Trichet-trak..? Di Strauss-Cane..? Di Mario Draghula, Mr. Government Sachs..? Ma vaffanquiz va...
    Sei un GENIO!!! O più probabilmente, sei soltanto un VENDUTO in malafede=

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  4. Il denaro appartiene al popolo, prezzi e valori correlati sono frutto del libero mercato e della miriade di scambi e informazioni commerciali che vi sono fra tutti coloro che del mercato fanno parte.
    Dal primo dei produttori all'ultimo dei consumatori.

    Tutto il resto è "fuffa".

    Suggerisco il libro "Cosa è il denaro", di Gary North; tanto per cominciare.
    Grazie, ciao.

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  5. L'euro, il rapporto FCIC e la BCE: quello che i media non vi hanno detto
    http://www.movisol.org/11news024.htm

    m

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  6. Un altro giro di Giostra….
    http://www.ilgrandebluff.info/2011/02/un-altro-giro-di-giostra.html

    m

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  7. GEAB 51 – 2011, l’anno spietato (III parte)
    http://informazionescorretta.blogspot.com/2011/02/geab-51-2011-lanno-spietato-terza-parte.html

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  8. "Quindi, se lo stato, nella persona dei governanti ha interesse a far perdere valore al denaro, qualsiasi entità che invece sia delegata a crearlo ed IMPRESTARLO, è interessata a salvarne il valore il più possibile."

    Caro Andrea,
    hai mai sentitoparlare di Auriti ?? certamente no. si stampa in proporzione alla produzione.e' cosi' cha si elimina l' inflazione.
    NAZIONALIZZANDO LE BANCHE CENTRALI NON DOVREMMO PAGARRE GLI INTERESSI SUL DEBITO QUINDI NOI CITTADINI NON DOVREMMO PAGARE LE TASSE DIRETTE.

    il resto del tuo articolo e' banale, un copia e incolla dei commenti dei giornali che lavano il cervello alla gente.

    se non sei in MALAFEDE (un venduto), la prossima settimana invece di scrivere sciocchezze, ti consiglio di leggere i links consigliati dagli altri lettori. indubbiamente, da quanto scrivi non hai compreso il tema del signoraggio.

    SIGNORAGGIO => DEBITO => INFLAZIONE => +TASSE => TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA => DISOCUPAZIONE => CITTADINI CHE NON ARRIVANO A FINE MESE.
    Un saluto
    Fabio
    http://tnsradio.ning.com/
    http://endthefedusa.ning.com/
    the american dream
    http://www.youtube.com/watch?v=tGk5ioEXlIM

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  9. Conosco il problema ...un gran problema la Sovranita monetaria e del popolo o meglio deve ritornare al popolo !io una domanda l'avrei quali sono gli stati o nazioni che anno la sovranita monetaria ??.. o alternativa all'eurodollaro .. grazie per chi ha conoscenza in materia ma non riesco a trovare una lista che sodisfi la mia curiosità Ciao e grazie ;=))
    unvescl

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