6 ottobre 2010

RIVOLUZIONE!

La rivoluzione in ogni individuo. Non essere diffidente, rallegrati anzi, poiché il momento è infine arrivato. Chi di noi in fondo non sapeva? Chi di noi non l'aveva supposto? Quanti di noi non l’avevano ardentemente desiderato? Rivoluzione.

La definizione che ne da il nostro vocabolario non le rende giustizia. La rivoluzione non è semplicemente una repentina sommossa popolare, atta a sovvertire, a rovesciare un governo. La rivoluzione, la nostra rivoluzione, è qualcosa di più: è un'idea che colma il vuoto, è una spontanea rieducazione nata dal desiderio di giustizia che ognuno cova in sé oramai da troppo tempo. La rivoluzione è quel cambiamento necessario che ognuno di noi impone a sé stesso.
Essa è un concetto antico che si rinnova.

La vera rivoluzione è una rivoluzione della mente. Nasce dalla coscienza e deve divenire la coscienza degli esseri umani, con infinite possibilità e diritti, con la forza di pretendere ed il desiderio di farlo. Che la vita non si riduca ad una serie di concessioni fintamente benevole, che ti consentono di andare avanti un giorno ancora, seduto nel tuo comodo salotto a guardare la tv, mentre fuori il mondo ti appartiene sempre meno, mentre fuori tutto continua a girare nel senso che i potenti vogliono. Ogni volta che ti è stato tolto qualcosa, che è avvenuto un sopruso, che hai creduto di subire un torto; ogni singola volta non hai fatto altro che scegliere di subire, hai scelto di non guardare, di voltarti dall'altra parte, di non prendere coscienza schermandoti dietro le cattive azioni altrui, dietro la convinzione che nulla poteva esser fatto per cambiare le cose.

Quella convinzione altro non è che una menzogna, atta a farti restare bambino in eterno. Una menzogna che un tiranno dopo l’altro ti ha inculcato per bene nella mente, instillandoti con essa anche la necessità che credi d’avere di loro. Sei l’eterno bambino che non lascia la mano della crudele matrigna. La rivoluzione è fermare lo sguardo su ciò che è sporco e dovrebbe essere limpido, su ciò che è catena e che invece dovrebbe essere possibilità. Siamo rimasti burattini troppo a lungo. Guarda le tue braccia, forse riuscirai a vederci i fili attraverso i quali le istituzioni, di destra e di sinistra che siano, ti stanno manovrando. Quei fili talvolta sono concetti anche nobili, ma svuotati di ogni valore, come ad esempio il voto, che non ha senso se non hai scelta; e non ti è stata mai data.

Marionette di un teatro in cui si sta rappresentando il dominio di pochi sulle nostre vite. Se riesci a vedere quei fili hai già fatto un grande passo. La rivoluzione è decidere di tagliare quei fili. Piccolo pinocchio, è giunta l’ora di divenire umano. La nostra rivoluzione non è un atto di violenza ma di ragione. Tutti sarebbero in grado di praticare la violenza e se tutti lo facessero, allora il mondo sarebbe peggiore di quanto non sia. La ragione invece, dovrebbero praticarla tutti e se tutti lo facessero, allora non potremmo che vivere in armonia l‘uno con l'altro; e con il mondo. Tuttavia la forza non ci mancherà, la vera forza: la perseveranza, la volontà. Grideremo le nostre ragioni ma senza alzare la voce, poiché coloro che detengono il potere non ne hanno bisogno.Te ne rendi conto? D'avere il potere intendo. Troppo a lungo non lo hai considerato; il potere di pretendere, il diritto di essere.

Questo è il momento di sbattere il pugno sul tavolo, di opporsi, di reclamare il ruolo che ti spetta. Troppe lacrime; giovani privati del loro futuro, anziani privati del loro passato; e dal suolo intriso di queste lacrime cos'altro sarebbe potuto sbocciare se non la rivoluzione? Chi è di destra mi accuserà d'esser di sinistra e chi è di sinistra mi accuserà d'esser di destra. Sono italiano! Sfido chiunque ad accusarmi di questo.

Sono italiano e mi accingo a riprendermene l'orgoglio! Chi non soffre la mia stessa sete? Quanti di voi non portano il segno del morso di questa fame passino oltre; che lascino anche cadere questo foglio insieme alle loro vite, per esser solo calpestati ancora. Ma se nel cuore ancora conservi un po' d'amor proprio, allora sfrutta adesso la possibilità che nessun governo ti ha mai concesso e che mai ti concederà: la possibilità di scegliere, la possibilità di creare il futuro che meriti per te e per i tuoi figli, la possibilità di fare il presente e non solo di subirne le conseguenze. Riappropriati di questo diritto che ti è stato sottratto da governi e governanti ai quali adesso non resta che tacere!

Se ancora sei qui a leggere, allora hai fatto il primo passo e per te e per i tuoi figli fai anche il secondo. Conserva questo foglio, passalo o leggilo a chi ti è vicino, a chi ti è caro; poiché è da qui che stiamo ricominciando. Stai pur certo che schierarsi sarà inevitabile.

La rivoluzione è già cominciata.  

Fonte: Freeondarevolution

2 commenti:

  1. "La ragione... dovrebbero praticarla tutti e se tutti lo facessero, allora non potremmo che vivere in armonia l‘uno con l'altro".
    Direi di andarci piano con queste massime. Abbiamo già avuto il secolo dei lumi che hanno partorito il liberismo della rivoluzione industriale.
    La ragione è un mulo che serve un padrone.
    Berlusconi ha le SUE RAGIONI per fare del legittimo impedimento un solido ponte verso la prescrizione dei suoi reati. Ghedini offre una pletora di fantasiose RAGIONI affinchè il premier rimanga ben saldo sul ponte di comando.
    La ragione diventa quindi un alibi: discuterne fin che si vuole a patto di fare quello che vogliono i potenti. Il forcone ha tutt'altra valenza: rivoluzione, quella vera, non a parole.

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  2. Tonguessy condivido la tua opinione, tra l'altro l'Italia non è un popolo di rivoluzionari, probabilmente dovrà arrivare a fare la fame per svegliarsi! Intanto dovrebbe cominciare a ritrovare quei valori che ha perso come il rispetto, la dignità e l'autodeterminazione ma soprattutto la consapevolezza, solo così ci saranno le basi per una vera rivoluzione.

    P.S. Ciao Alba grazie per la collaborazione, a presto!

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