27 ottobre 2010

L'IMPERIALISMO VERDE

L’ecologia è una scienza sulla quale pochissimi hanno letto qualche volta un manuale, ma l’ecologismo si è instaurato nel nostro subconscio facendo di ognuno di noi un partigiano, un militante a favore dell’ecologia e della difesa dell' ambiente. Come possiamo difendere qualcosa che ignoriamo? Cosa stiamo difendendo esattamente?
di Juan Manuel Olarieta
Per rispondere a queste domande bisogna percorrere i 40 anni d’ideologia ecologista: non della scienza dell’ecologia che è più vecchia, ma del movimento verde.
Perché nasce l’ecologismo come movimento? Chi lo crea?
Ci sono sempre stati movimenti ecologisti ma prima avevano una portata locale, erano legati al paesaggio immediato, al godimento delle peculiarità locali, alla difesa dell’autoctono.  Però, oggi l’ecologismo è un movimento marcatamente internazionale e internazionalista, che va non solo oltre l’ambito locale ma anche il quadro di uno Stato concreto. Creare un movimento con una certa omogeneità globale non è un compito facile e richiede strumenti potenti che possono essere solo a disposizione dei grandi monopoli internazionali.
Il movimento ecologista, quindi, è una creazione dell’imperialismo a difesa dell’egemonia delle grandi potenze. Al di là delle variazioni peculiari di ogni gruppo verde nel concreto, quello che oggi li identifica è il fatto di aderire a quell' ideologia diffusa dall’imperialismo a partire degli anni settanta del secolo scorso.

In quegli anni il movimento di decolonizzazione era al suo apice e l’imperialismo dopo decenni di guerre infruttuose per impedirlo, ha dovuto rassegnarsi: i popoli del terzo mondo avrebbero finito per diventare indipendenti. Ma questa non era la cosa peggiore:  c’era da sospettare che, inoltre, queste nuove nazioni volessero svilupparsi, uscire dallo stato di prostrazione in cui l’imperialismo le aveva mantenute. Lo sviluppo economico era la materia di moda nelle università di economia fino a quel momento; oggi è un tema tabù. 

Di fronte ad una pretesa che oggi chiameremo spregiativamente come “sviluppista”, le potenze egemoniche hanno promosso un movimento d’opposizione sulla base del fatto che nel pianeta non c’è spazio affinchè tutti i paesi sfuggano alla miseria, cioè,  che i paesi del terzo mondo smettano di essere "terzi".
L’ecologismo nasce, quindi, come un’ideologia che fomenta il sottosviluppo, come un tentativo di mantenere quei paesi giovani come quello che sono sempre stati: riserve di materie prime e di mano d’opera a basso costo per le grandi potenze. 

Bisognava ufficializzare la creazione di quei parchi sotto la forma di ciò che è stato chiamato “riserve naturali” o della biosfera, come erano già riusciti a fare negli USA con le popolazioni indigene. Note organizzazioni come il WWF furono create dall’imperialismo per trasformare i paesi del Terzo Mondo in una destinazione turistica per godere della vita selvaggia nel suo stato originario, con le sue montagne, laghi, elefanti e innocenti popolazioni, che ci portano gli zaini addosso e ci servono gli sherpa nei nostri appassionanti safari, ai quali partecipiamo con l’immensa innocenza di un momento pieno in comunione perfetta con l’ambiente locale.

Il nucleo della fallacia ecologista è che viviamo in un pianeta finito e chiuso nel quale non c’è spazio per tutti, soprattutto se “tutti” hanno la pretesa di vivere così stupendamente come nei paesi più sviluppati. Secondo i propagandisti dell’imperialismo questo è materialmente impossibile.  A partire da questo equivoco che, nonostante la sua falsità, sembra di senso comune, si aprono due linee divergenti che sono anche loro nell’essenza dei diversi movimenti ambientalisti. Uno di questi è la teoria dell’esplosione demografica, secondo la quale c’è un eccesso assoluto della popolazione mondiale, ma soprattutto nel Terzo, giustificando in questo modo le guerre, le sterilizzazioni ed altre politiche antinascite messe in pratica dalla post-guerra che, per gli altri, sono le stesse che ha già messo in pratica gli Usa con la sua stessa popolazione indigena.

Il secondo sono le diverse catastrofi planetarie con le quali minacciano l’umanità ad ogni passo, estratte dal Vangelo di San Matteo: “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.”(versetti 24,29). In termini modernisti, l’apocalisse biblica si è trasformata in questa doppia tesi secondo la quale allo stesso modo in cui la popolazione aumenta le risorse finiscono. Il quadro è quindi ancora più allarmante, se possibile.

Nell’economia borghese questa tesi adotta la forma della legge della decrescita e, anche qui l' evidenza è così chiara, ed è così introdotta nel nostro subconscio, a forza di ripeterlo, che è falsa. Ad esempio, la notizia segnala che il consumo del petrolio aumenta ogni giorno ma le riserve di combustibile si esauriscono o si esauriranno

5 commenti:

  1. Scusami Alba, ma a me questo articolo pare proprio fare la propaganda imperialista, mi spiego, si sostiene che l'ecologia sia un mezzo usato per tenere sottosviluppati i paesi del terzo mondo, sviluppo che secondo l'articolista sarebbe oggi tabù.
    Non sò dove, ma è proprio l'inverso, ovvero il progresso/sviluppo è un dogma dal quale sia vietato prescindere, l'informazione mainstream ne è imbevuta, tutti gli attori economici, politici, sindacali a volte anche la Chiesa (vedi posizioni su OGM e nucleare) ne tessono le indiscutibili lodi.

    I paesi del terzo mondo, con la scusa dello sviluppo son stati inondati da OGM, son stati devastati dalla monocoltura imposta, impestate da dighe, autostrade etc. soggiogati dal FMI, BM che hanno tolto loro la sovranità alimentare.

    Inoltre, l'articolista quindi sostiene che questo mondo sia estendibile a piacere e non LIMITATO fisicamente?

    Questo articolo è allucinante.

    Ora, se è vero e purtroppo è così, che certe associazioni ambientaliste siano ambigue nonché abbiano rapporti con Rothschild/Rockefeller, questo non significa affatto che l'ecologia sia infondata.

    Questo articolo pare voglia suggerire di fregarsene della natura, quindi va bene scaricare tutto nei fiumi, nei mari illimitatamente poiché le conseguenze sono mera invenzione di fanatici ecologisti?
    Chernobyl anche è stata un'invenzione degli ecologisti?

    Di questo passo anche gli inceneritori saranno salutari come dice Veronesi.

    Inoltre è ovvio che il problema è globale, se scoppia una centrale impesta più di una nazione, se si costruiscono dighe a monte di un fiume che attraversa più stati, ovvio che è un problema che riguarda anche altre nazioni.

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  2. Quello che dici è giusto Barbara,
    ma io ho visto un'altra lettura, e cioè che stanno marciando parecchio sull'ecologia.
    Il problema esiste, ma il capitalimperialismo non potendo frenare l'interesse per l'ambiente che stava crescendo, ne ha fatto una propria bandiera, fingendo di voler trovare soluzioni.
    Basta vedere i "bonus" di carbonio per continuare ad inquinare impunemente...

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  3. Concordo con AlbaKan. Anche secondo me l'articolo va letto in chiave ecologismo Vs ecologia, oppure ecomafie Vs decrescita. Adesso che TUTTI hanno ben chiaro cosa POTREBBE essere l'ambiente si fanno avanti quelle force che l'ambiente l'hanno devastato e che intendono continuare a farlo passando l'operazione per "ecologica". Vedi termovalorizzatori ed impianti eolici.

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  4. alba io stessa l'ho precisato che c'è chi cavalca l'ecologia per altri interessi non proprio etici, ma in questo articolo non riesco proprio a cogliere questo appunto, che se così fosse stato l'avrei apprezzato indubbiamente.

    Questo articolo va ben oltre, scrive delle falsità e questa non è una buona premessa per confrontarsi correttamente, sulla buona fede.

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  5. Questo articolo sembra scritto da un petroliere. Andate a vedere con googlemap lo scempio che stanno realizzando nella foresta amazzonica. Cliccate in territorio brasiliano e ingrandite. Fra vent'anni non ci sarà più un albero.
    Le grandi organizzazioni ambientaliste potranno anche essere considerate in combutta con i governi ma allora proponete qualche riferimento valido!
    Leggete Gary Snyder, Wendell Berry, imparate da loro il senso della difesa del territorio e dei luoghi verdi, trasmettete qualcosa di buono invece di sparare nel mucchio!
    Saluti
    Mike

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