23 agosto 2010

IL FMI PIANIFICA UNA DIVISA GLOBALE: IL BANCOR

La transizione dallo speculativo finanzierismo al più tangibile economicismo, con il suo nuovo riflesso nelle divise multipolari credibili non sarà semplice a causa del sostegno del complesso militare- industriale degli USA che copre il centrismo del dollaro praticamente unipolare (che rappresenta circa il 65% delle transazioni globali delle divise di fronte al 25% dell’euro).
di Alfredo Jalife-Rahme

Antecedenti: Più che mai manteniamo la nostra ipotesi operativa che è il settore finanziario- dove continua a regnare contro vento e maree l’unipolarismo del centrismo del dollaro- che deciderà l’ ”ibrido ordine multipolare” (titolo del nostro prossimo libro), quando nell’ambito geostrategico esiste un legame bipolare tra gli USA e la Russia, così come nel segmento geoeconomico si verifica un altro legame tripolare tecnico tra l’UE, gli USA e il BRIC
- misurato dal PIL- con le tendenze a favore di questo e, a scapito del G-7 (con eccezione del Canada, grazie ai suoi idrocarburi, acqua, minerali e la sua piccola quanto educata popolazione in proporzione al suo vasto territorio).

Ritorna il regno delle materie prime con un taglio più economico mentre svanisce il funesto periodo del “modello anglosassone” - termine molto specifico che indispone i filo-sionisti locali, ma di uso comune ai conoscitori del tema dal LEAP/Europe 2020 (centro del pensiero geoeconomico e geofinanziario), passando dalla Difesa (centro di pensiero geostrategico europeo) fino allo stesso inglese Ambrose Evans- Pritchard (editore di affari internazionali del quotidiano britannico The Daily Teleraph).

La transizione dalla finanza speculativa al più tangibile economicismo, con il suo nuovo riflesso di divise multipolari credibili, non sarà semplice a causa del sostegno del complesso militare- industriale degli USA che copre il centrismo del dollaro praticamente unipolare (che rappresenta circa il 65% delle transazioni globali delle divise di fronte al 25% dell’euro).
La vera tragedia globale di epoca postmoderna è che il dollaro USA (in contrasto con i più rispettabili del Canada e Australia sostenuti dalle loro materie prime) costituisce il peggiore ruolo- spazzatura della creazione (tecnicamente espresso) e, anche se mantiene la sua egemonia unipolare a causa della mancanza di sostituti credibili, sia rivale geostrategico (Russia) e rivale geoeconomico (il resto del BRIC).
In maniera sconvolgente, la homepage del FMI pubblica un documento sulla “de- dollarizzazione (No.10/188;06-08-2010). Si vede, è già stato superato il delirium tremens che Zedillo e Guillermo Ortiz Martinez hanno subito (rispettivamente creatore e gestore dell’ ”effetto Tequila” sfociato nella de-nazionalizzazione del banco messicano, in collusione con la banca israeliana- statunitense Goldman Sachs) per sostituire il peso messicano con il dollaro.
E’ caduto l’Amero, la divisa comune del NAFTA, professata nelle catacombe monetarie da Vicent Fox e Robert Pastor (Associato dal Consiglio di Relazioni Estere degli USA, oltre a genero  di Robert McNamara, ex segretario del Pentagono ed ex capo della BM)?
Un recente rapporto dell’ONU aveva chiesto l’abbandono del dollaro statunitense come principale divisa di riserva che, oltre alla sua intrinseca instabilità, è stata capace di sostenere il suo valore, che ha colpito maggiormente le pletoriche riserve dei paesi in via di sviluppo- cioè, la grande maggioranza del pianeta.

Il rapporto dell’ONU è a favore della sostituzione del dollaro statunitense per i controversi “Diritti Speciali di Prelievo” (DSP) usati dal FMI come unità di pagamento e che rappresenta un obsoleto paniere di sole 4 divise selezionate (dollaro statunitense, euro, yen giapponese e sterlina).
Oggi i DSP si quotano ad uno 0,65 di dollaro statunitense.

Fatti
Stephan C. Webster, del sito The Raw Story (05-08-2010), ha spulciato un documento del FMI (del 13-04-2010) che era passato inosservato- scoperto da Isabella Kaminska, della sezione Alphaville del The Financial Times (04-08-2010) - sulla loro proposta di lanciare una divisa globale, il Bancor (in omaggio al celebre economista britannico John Maynard Keynes, inventore del termine).
Webster commenta che “i principali paesi industrializzati sono ansiosi (sic) di sminuire la loro indipendenza dal dollaro statunitense”, quando “la Cina e la Russia hanno dato impulso in forma sottile ad una nuova valuta di riserva globale" per dare ai “governi del mondo una stabilità economica migliorata in caso di una maggiore fluttuazione del valore del denaro”.

Non è un segreto: gli USA hanno sequestrato il pianeta intero con la loro carta-spazzatura di colore verde che stampa allegramente per finanziare le guerre condotte in varie parti del mondo, così come per perpetuare i suoi colossali deficit di ogni tipo.

Webster è stato sorpreso dalla misura in cui, ha agito il FMI nella sua pianificazione per la concessione dello status formale di diritti speciali di prelievo di una moneta globale "legittima".
Il rapporto Fmi esamina, infatti, in retrospettiva, la "imperfezioni" delle strutture bancarie nelle riserve dei paesi le cui immense accumulazioni possono mettere il “sistema” a “rischio” e sotto “scontri occasionali”.
E’ evidente che adesso il FMI ha paura per la conservazione delle riserve- senza contare i fondi sovrani (SWF, in inglese)- dei paesi asiatici in generale e di quelli che abbiamo chiamato il “circuito etnico cinese” (Cina Continentale, Hong Kong, Macao, Taiwan e Singapore), in particolare.
Il punto centrale del rapporto del FMI si trova nel convertire “denaro interno” dei DSP in “denaro esterno” che sia intercambiabile dai governi. Qui, ovviamente, le entità private non ci sono.


Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di VANESA

3 commenti:

  1. L'altro giorno sono venuto a conoscenza del Bilderberg Group, l'ho trovato su Youtube e parla esattamente di questa moneta (e di molto altro)
    http://www.youtube.com/user/RINSELI#p/u/108/9ZnDuA7mWYs
    Ciao

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  2. @Enzo
    Purtroppo è tutto vero, è bello sapere che ogni giorno qualcuno scopre le oscure manovre dell'èlite!
    Mi permetto di consigliarti la lettura di questi altri nostri articoli sull'argomento:

    http://www.vocidallastrada.com/2009/02/gruppo-bildenberg-massoneria.html

    http://www.vocidallastrada.com/2010/06/lo-storico-discorso-di-daniel-estulin.html

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  3. I POPOLI NON DEBBON0 ESSERE AVVILITI E VITTIMIZZZATI DAL CAPITALE FINANZIARIO. URGE UNA NUOVA MONETA INTERNAZIONALE CHE SCORAGGI I FLUSSI SPECULATIVI.
    22 settembre 2011 di francesco miglino

    URGE UNA NUOVA MONETA INTERNAZIONALE

    di Francesco Miglino

    NON IL MERCATO MA LE VERE DEMOCRAZIE DEBBONO RIUNIRSI A BRETTON WOODS PER UN ACCORDO MIRATO ALLA COSTITUZIONE DI UN NUOVO ASSETTO MONETARIO INTERNAZIONALE.

    La nascita di nuovi paesi che giganteggiano nell’ economia mondiale, la proliferazione di strumenti finanziari e la constatazione che gli Stati Uniti non dominano l’ economia globale, come dopo la seconda guerra mondiale, rendono più complesso un possibile concordato per regolamentare efficacemente gli odierni rapporti monetari fra gli stati.

    Ma un nuovo accordo di Bretton Woods deve essere possibile poiché l’ attendismo irresponsabile di governi incapaci stà facendo rischiare un terremoto all’ economia mondiale, le cui riserve monetarie in dollari sono pari al 62% , trascinando di conseguenza in voragini senza fondo le economie emergenti. La Cina è vincolata al dollaro per 1150 miliardi di dollari per il solo settore dei buoni del tesoro, come i paesi produttori di petrolio le cui transazioni petrolifere avvengono in dollari.

    L’ ultima crisi, che scredita il dollaro, rafforza il convincimento che l’ oro deve essere il riferimento per la soluzione della crisi monetaria internazionale. Alcuni paesi arabi, investitori e speculatori, stanno comperando metallo giallo e la bolla speculativa ha fatto lievitare il prezzo nominale del 368% .

    Ma la disponibilità dell’ oro è limitata in rapporto alla mole dell’ attuale commercio internazionale, perciò, per uscire dalle ricorrenti crisi, diventa sempre più attuale ed urgente porre al centro del sistema monetario mondiale il “bancor” proposto da Keynes, sia per scoraggiare i flussi speculativi che per fuoriuscite indebite di fondi.

    Ci auguriamo che i politici avveduti, per proteggere la tranquillità dei propri cittadini, optino per una nuova moneta internazionale che blocchi le imprevedibili e devastanti escursioni speculative di chi, disponendo di immense risorse finanziarie, troppo spesso, viola gli assetti costituzionali degli Stati democratici e decide il destino della società civile.

    francesco miglino

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