13 luglio 2010

Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

di Marco Cedolin

Qualche giorno fa a Grugliasco, alle porte di Torino, le autorità, contornate da un nutrito codazzo di giornalisti, hanno presenziato all’inaugurazione del cantiere per la costruzione del nuovo forno inceneritore del Gerbido, prima di recarsi tutti quanti al rinfresco, dove fra un pasticcino e un sorso di spumante si sarebbe potuto dare libero sfogo al compiacimento derivante dal “regalo” fatto alla città da parte della classe politica che l’amministra.

Ad assistere al penoso teatrino, oltre ai disinformatori di professione, solamente un centinaio di contestatori delusi, più che arrabbiati, il che in una città che con l’hinterland supera il milione di abitanti significa l’assoluta mancanza di qualsivoglia reazione da parte della cittadinanza.


In parole povere i torinesi ed i cittadini di Grugliasco, Beinasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli, hanno ritenuto giusto non interessarsi del nuovo megainceneritore. L’inceneritore del Gerbido in compenso ha già iniziato ad interessarsi di loro, partendo dai portafogli, salassati per alcune centinaia di milioni di euro (cifra che continua ad aumentare progressivamente) necessarie per la costruzione, per arrivare alla loro salute che l’impianto metterà a repentaglio anche qualora continuino a restare voltati dall’altra parte....

Il megainceneritore brucerà 421.000 tonnellate di rifiuti/anno ma la capacità massima potrebbe arrivare a 579.000 tonnellate/anno, molti più di quanti la provincia sia in grado di produrne a fronte di una buona raccolta differenziata. Diffonderà nell’ambiente nanopolveri e polveri fini, unitamente a diossine, furani, idrocarburi policlici, acidi inorganici, ossido di carbonio, arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio ed una miriade di altre sostanze (oltre 250) dalla ferale pericolosità. Dissiperà oltre un milione di metri cubi d’acqua l’anno destinati al suo sistema di raffreddamento, praticherà l’eutanasia del sistema di raccolta differenziata in città, necessitando di un’enorme quantità di rifiuti dall’alto potere calorifero che ne garantiscano il funzionamento, produrrà energia elettrica emettendo nell’atmosfera quantitativi di CO2 doppi rispetto ad una centrale a gas naturale di eguale potenza. Determinerà, come dimostrato da un’ampia letteratura di studi epidemiologici, l’incremento dell’incidenza di una lunghissima serie di patologie che vanno dai tumori di più svariato genere, alle leucemie, alle malattie cardiache e vascolari, passando attraverso le malformazioni fetali e la sterilità, all’interno di una zona che comprende larga parte della città e del suo hinterland.

I signori che hanno mangiato i pasticcini e bevuto il vino bianco sono perfettamente al corrente di tutto ciò, dal momento che hanno già destinato 30 milioni di euro ai comuni interessati dall’impianto, in qualità di compensazione per i danni che esso arrecherà. Danni che si leggono sotto forma di malattie, debitamente convertite in euro all’interno di apposite tabelline stilate per l’occasione, dove un infarto arriva a valere 3260 euro euro ed il decesso è stimato intorno ai 160.000 euro.

I cittadini con tutta probabilità non sono al corrente di nulla, anche perché né la classe politica, né gli scribacchini di professione hanno mai ritenuto giusto renderli edotti di tutto ciò. Anche perché tutti i partiti, da destra a sinistra, passando attraverso le varie frange dipinte di verde, hanno sempre sostenuto la costruzione del forno inceneritore senza tentennamenti di sorta. Anche perché tutto sommato informarsi e prendere coscienza dei problemi è un’operazione che comporta grande dispendio di tempo ed energie e rischia oltretutto d’indurre al cattivo umore, per cui una serata in poltrona dinanzi al grande fratello o alla pay tv è di gran lunga preferibile ad una conferenza sull’incenerimento.

Il megainceneritore del Gerbido una volta completato continuerà ad occuparsi di tutti loro, piccoli scampoli di umanità racchiusi all’interno delle tabelline d’incidenza delle patologie, ma loro troveranno mai il tempo di occuparsi del forno inceneritore e di quelle tabelline che li riguardano in prima persona?

3 commenti:

  1. "Diffonderà nell’ambiente nanopolveri e polveri fini, unitamente a diossine, furani, idrocarburi policlici, acidi inorganici, ossido di carbonio, arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio ed una miriade di altre sostanze (oltre 250) dalla ferale pericolosità." Mi chiedo la fonte di questi dati perchè sembra il classico articolo per disinformare. La gente pensa all'inceneritore brutto e cattivo ma non sa che inquina meno, in rapporto, di un cementificio. Vogliamo parlare della discarica di Torino? 10 anni fuori norma. L'inceneritore (chiamato così dall'ignorante) è in realtà un termovalorizzatore che produrrà energia elettrica per la comunità. A dispetto di quello che si può pensare il sistema di abbattimento degli inquinanti, se fatto bene, riesce a eliminarne il 99%. Ci lamentiamo dei rifiuti e non vogliamo una soluzione? Senza contare che nell'articolo si parla di raccolta differenziata che in ampie zone di torino non esiste (al massimo vetro e indifferenziato). E' giusto che i cittadini collaborino per una raccolta differenziata ma quelli che non sono riciclabili perchè seppellirli?

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  2. ma pensa da dove vengono questi dati, persino le Arpa, piuttosto tu per dire che inquinano meno, rispetto a quali inquinanti? mi chiedo dove li prendi tu i dati.

    E quindi? anche se inquinasse meno ne giustifica l'esistenza? Giustificano le malattie tumorali malformazioni fetali, bronchiti croniche?

    Giustificano il ladrocinio dei CIP6 in bolletta????

    L'impianto di abbattimento se fatto bene abbatte il 99% degli inquinanti? E quali inquinanti? di quale ordine di grandezza? Di che tipo di filtri parli? E chi dovrebbe garantirli sti filtri? Le asl? Le arpa che ogni tanto vengono indagate? I sindaci i cui comuni ricevono sovvenzioni?

    Per quanto riguarda i rifiuti, perché impestare il pianeta di oggetti inutili e superflui per poi doverli seppellire?
    Perché produrli piuttosto?
    Perché i produttori incoraggiono l'obsolescenza programmata che è una truffa?

    ma guarda tu se mi devo ammalare il branco di coglioni che ci sono in giro...

    scusa Alba per il termine, non voglio mancare di rispetto a questo splendido blog ma alcuni personaggi inquietanti, i promotori della morte, scatenano brutti istinti

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  3. @anonimo
    Ci sono tantissimi studi effettuati sulla pericolosità delle nanoparticelle rilasciate dai "termo-valorizzatori" i "dati" sono in un concetto scientifico molto semplice:
    "Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma"
    Quando ci sono questi grandi progetti per inceneritori, l'unica cosa ad essere "valorizzata" è l'interesse economico di grandi multinazionali come l'Impregilo...forse in questo caso non c'entra, ma vedo che è sempre ovunque come il prezzemolo...
    ;)

    @Barbara
    Niente paura...a tutti prima o poi capita che gli "girino" un pò...
    ;)

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