18 novembre 2009

FERMATE LA «MONSANTIZZAZIONE» DEL CIBO, DEI SEMI E DEGLI ANIMALI!

“I regolamenti sui brevetti dell' UE, USA e molti altri paesi, così come anche i cosiddetti Accordi Trips dell' OMC devono essere rivisti con urgenza per mettere freno alla monopolizzazione e al controllo aziendale delle risorse genetiche del mondo. Questa revisione dovrebbe condurre ad una regolamentazione che garantisca il diritto alla alimentazione ed al divieto di brevetti su piante e animali da fattoria”.
Allerta globale della coalizione “No ai brevetti sui Semi!”.

Negli ultimi anni, le organizzazioni di agricoltori del mondo intero, gli allevatori e coltivatori, le istituzioni dell' ONU, così come le organizzazioni per lo sviluppo e ambientali hanno espresso molte volte la loro preoccupazione di fronte alla crescente monopolizzazione dei semi e degli animali delle aziende agricole attraverso i brevetti. La perdita della loro indipendenza ed l’aumento del debito degli agricoltori, la diminuzione della diversità vegetale e animale e le sempre maggiori restrizioni alle attività della coltivazione, l'allevamento e la ricerca sono alcune delle conseguenze più preoccupanti di questa tendenza. Ma nonostante queste esperienze allarmanti ancora non esistono misure legali per fermare questa tendenza. Al contrario, un recente studio sulle sollecitazioni presentate alla World Intellectual Property Organization (WIPO), mostra che le grandi aziende internazionali di semi cercano ancora di imporre le loro rivendicazioni di monopolio senza preoccuparsi delle conseguenze per la sicurezza alimentare globale ed il sostentamento degli agricoltori di tutto il mondo. Questo risulta ovvio analizzando le recenti sollecitazioni sui brevetti, presentatedalle tre più grandi multinazionali di semi: la Monsanto (USA), Dupont (USA) e Sygenta (Svizzera).

I sottoscritti firmatari, singoli, organizzazioni ed istituzioni lanciano un appello ai governi e agli uffici brevetti per frenare questo sviluppo preoccupante e perché siano riviste le regole sui brevetti esistenti. Le regolamentazioni sui brevetti dell' UE, gli USA e molti altri paesi così come gli accordi chiamati Trips dell' OMC devono essere rivisti con urgenza per frenare la monopolizzazione e il controllo aziendale delle risorse genetiche mondiali. Questa revisione dovrebbe condurre ad una regolamentazione che garantisca il diritto all' alimentazione e il divieto di brevetti sulle piante e animali delle fattorie.

I seguenti esempi mostrano alcune sollecitazioni di brevetti portati all’estremo.

Molte delle rivendicazioni presentate in queste sollecitazioni possono solo essere descritte come assurde. Questi brevetti mostrano fin dove si è arrivati con le norme sui brevetti esistenti che sono completamente carenti. In solo quattro anni, tra il 2005 ed il 2009, la Monsanto ha presentato quasi 150 sollecitazioni per i brevetti su coltivazioni di piante alla WIPO. Queste sollecitazioni mostrano la crescente tendenza ad esigere diritti di proprietà esclusivi non soltanto sulle piante o animali geneticamente modificati, ma anche sulle biodiversità esistenti ed sui metodi di coltivazione e dell’allevamento tradizionale. Mentre negli anni precedenti al 2005 furono presentati soltanto pochi brevetti di questo tipo, più del 30% delle sollecitazioni di brevetti della Monsanto presentate tra il 2005 ed il 2009 includono i metodi di coltivazione convenzionali. Questa tendenza si può osservare tra le altre grandi aziende delle sementi. Durante lo stesso periodo, Dupont, ha presentato intorno alle 170 sollecitazioni di brevetti su coltivazioni, il 25% di essi implicano metodi di coltivazioni tradizionali. Syngenta ha presentato circa 60 sollecitazioni, il 50 % di esse centrati sulle coltivazioni tradizionali. Tra le grandi aziende di semi, la Monsanto è l’unica che presenta anche brevetti su animali da fattoria. Dal 2005, circa 20 brevetti su metodi di allevamento sono stati presentati dall’azienda statunitense.

Esempi:
  • Sollecitazione di brevetti della Monsanto WO200821413, “il brevetto che monsantorizza il mais e la soia”, rivendica metodi che ampiamente si utilizzano nella coltivazione e l’allevamento tradizionale. In più di 1000 pagine e attraverso 175 rivendicazioni, la Monsanto rivendica varie sequenze di geni e di variazioni genetiche, specialmente per la soia ed il mais. La Monsanto va così lontano che esige esplicitamente che tutte le piante di mais e soia che contengono quegli elementi genetici. Inoltre estende la lista a tutte le utilizzazioni in alimenti, raccolti e biomassa. Con la presentazione di sollecitazioni regionali specifiche, la Monsanto mostra un interesse particolare nel richiedere questo brevetto in Europa, Argentina e Canada.
  • Nella richiesta del brevetto WO 2009011847 , “il brevetto che monsantorizza la carne ed il latte”, la Monsanto rivendica ampiamente i metodi dell’allevamento del bestiame, animali così come anche del latte, il formaggio, il burro e la carne.
  • Altre aziende hanno anche presentato in modo aggressivo delle richieste sulle risorse genetiche, necessarie per la produzione di alimenti e raccolti. Un esempio è la richiesta del brevetto WO 2008087208 , “il brevetto Syngenta sulla semina del mais”, che si concentra sulle condizioni genetiche del mais per la produzione del grano. La Syngenta rivendica le piante ed anche la loro coltivazione.
  • Vari brevetti simili sono stati già concessi, come il brevetto sulla coltivazione di soia, come la WO 98/45448 , “il brevetto Dumont sul tofu” dato in Australia, Europa e USA che include la salsa di soia, il tofu, il latte di soia ed un preparato per biberon di questa soia. Questo brevetto (o brevetti della stessa famiglia) sono stati presentati anche per il Brasile, Canada, Cina, Giappone, Norvegia e Nuova Zelanda.
Questa classe di brevetti sono la colonna vertebrale di una strategia per prendere il controllo globale della produzione alimentare a tutti i livelli. Questi brevetti non eliminano la ricerca e l’innovazione. Il loro obiettivo è bloccare l’accesso alle risorse genetiche e alla tecnologia e creare una nuova dipendenza per gli agricoltori, allevatori e coltivatori. La resistenza, tuttavia, è in aumento. Nel 2007, le organizzazioni degli agricoltori e le ONG di tutto il mondo ha creato la piattaforma globale "No ai brevetti sulle sementi". Nel 2008, centinaia di lettere furono spedite all’ Ufficio Europo dei Brevetti (EPO) nel “caso del brevetto sui broccoli”, EP 1069819, che costituiva un precedente. Nel 2009, migliaia di agricoltori e cittadini, ONG e anche autorità governative hanno presentato una opposizione al “brevetto europeo sull’allevamento dei maiali”, EP 1651777, un brevetto richiesto dalla Monsanto nel 2004.

Le persone, organizzazioni ed istituzioni che hanno firmato chiedono ai politici e agli uffici dei brevetti di tutto il mondo di assicurare che i brevetti come quelli menzionati sopra non possano essere concessi. Si necessita di un cambiamento radicale sia da parte della legislazione sui brevetti sia sulle piante e animali da fattorie. Non dovrebbe essere permesso che le aziende di continuare ad usare male e monopolizzare i semi, piante e animali da fattoria attraverso le leggi sui brevetti. In caso contrario, questi brevetti diventeranno un pericolo maggiore per la sicurezza alimentare e per la sovranità alimentare regionale.

Firma questa allerta globale 454.57 Kb

Scarica Le sollecitazioni di brevetti sui metodi di coltivazione tradizionali attualmente 377. 46 Kb

Questa allerta sarà consegnata ai governi e agli uffici dei brevetti il 26 marzo del 2010- tre anni dopo l’inizio ufficiale della coalizione globale “No ai Brevetti sui Semi”.

Fino ad ora le associazioni contadine seguenti hanno già sostenuto l’iniziativa ( in ordine alfabetico):
ABL Germania
BDM Germania
BKS India
COAG Spagna
Coldiretti Italia
Equivita Italia
FAA Argentina
FETRAF-Sul Brasile
GRAIN International
ICPPC Polonia
UNAG Nicaragua

Coalizione No ai Brevetti sui Semi

Fonte: http://www.biodiversidadla.org/content/view/full/52882

Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Vanesa

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