17 ottobre 2009

ISRAELE-TURCHIA: UN FOCOLAIO DI CONFLITTO INASPETTATO

Il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan e il Presidente israeliano Shimon Peres, durante l'ultimo World Economic Forum di Davos.

Come conseguenza dei segnali turchi di prendere distanza in modo sempre maggiore da Israele e rafforzare i suoi legami con la Siria e l'Iran, Israele ha avvertito che il governo di Recep Tayyip Erdogan si sta avvicinando sempre di più all’ “asse del male”. Le relazioni sono diventate estremamente tese dopo la decisione della Turchia di cancellare un esercizio militare congiunto con lo stato ebraico.

Il ministro di Relazioni Estere, Avigdor Lieberman, commentando il deterioramento dei rapporti con Ankara, giovedì ha fatto notare che “la situazione non dipende da noi”, aggiungendo che la decisione del governo turco lo avvicina all’ “asse del male”.

Il ministro, in visita in Kazakistan, ha detto che la politica della Turchia "tende a renderla più vicina alla Siria, Iran e Hamas.

In seguito alla decisione della Turchia di annullare un esercizio congiunto militare con Israele, e le osservazioni del primo ministro Recep Tayyip Erdogan contro il comportamento di Israele a Gaza, i ministri degli esteri della Turchia e della Siria hanno firmato un trattato di cooperazione in materia civile e difesa.

I due paesi hanno siglato una serie di trattati per rafforzare i rapporti strategici tra di loro in vari campi.

Nella prima riunione del Consiglio Supremo per la cooperazione strategica tra la Turchia e la Siria, entrambi i ministri hanno convenuto di abolire l'obbligo del visto per l'ingresso nei reciproci paesi.

L’accordo è stato firmato ad Alepo, dal Ministro degli Esteri siriano, Walid Moallem, e il suo omologo turco, Ahmet Davutoglu.

Il trattato continua gli accordi raggiunti tra il presidente siriano, Bashar Assad ed il suo omologo turco Abdullah Gul, durante una riunione celebratasi circa un mese fa.

L’espulsione d’Israele dagli esercizi, che si svolgono solitamente ogni anno in base aeree turche, ha causato l’indignazione degli Stati Uniti e dell’Italia, che hanno minacciato di ritirare le loro manovre di aeromobili, se Israele veniva emarginata.

Per evitare l’emarginazione esplicita d’Israele, l’esercito turco ha deciso di “rimandare la partecipazione internazionale” dell’esercizio, nel quale dovevano intervenire anche aerei italiani e statunitensi, segnala un comunicato emesso sulla pagina web dello Stato Maggiore.

La Turchia è- fino ad ora- il principale alleato musulmano d’ Israele, anche se dall’inizio dell’offensiva israeliana su Gaza a dicembre e gennaio scorso, i contatti tra i due si sono sostanzialmente raffreddati.

Il primo ministro turco, l’islamista moderato Recept Tayyip Erdogan, ha lanciato durante l’operazione “Piombo Fuso” accuse e critiche dure, inusuali, contro Israele, includendo uno scontro verbale spettacolare con il presidente israeliano, Shimon Peres, durante l’ultimo Foro Economico Mondiale a Davos.

L’arrabbiatura di Ankara s i è ravvivata dopo la pubblicazione del dossier Goldstone, dell’ ONU, che aveva accusato Israele di commettere crimini di guerra.

Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, capeggiava le critiche contro la decisione di archiviare il dibattito sul dossier, richiesto dal Consiglio dei Diritti Umani dell’ ONU ad una commissione d' investigazione, guidata dal giurista sudafricano Richard Goldstone.

Non è la prima volta che la Turchia mostra pubblicamente disaccordo con Israele per l’attacco su Gaza.

Circoli islamisti in Turchia hanno criticato negli ultimi giorni Erdogan per permettere una partecipazione nella manovra di piloti israeliani che hanno bombardato Gaza all’inizio dell’anno.

Fonti del Ministero degli Esteri d’Israele, mercoledì, hanno dichiarato al giornale Haaretz di Tel Aviv, che recentemente ufficiali dell’esercito turco avevano impedito ai loro pari israeliani una ritirata volontaria dalle manovre, alla quale si sono negati.

Un altro focolaio di tensione.

Ad aggravare la tensione, il ministero degli Esteri d’Israele ha chiesto all’ambasciata della Turchia spiegazioni sull’emissione nella tv pubblica turca di un telefilm che mostra soldati dell’esercito israeliano che uccidono bambini palestinesi.

L’incaricata degli affari dell’ambasciata turca, Ceylan Ozen, è stata convocata nel luogo in cui i diplomatici di alto livello hanno espresso il loro "disappunto e protesta per il contenuto di questa serie televisiva", così come ha assicurato il portavoce del ministero Yigal Palmor.

"La gravità sta nel contenuto incendiario del programma, che mostra soldati israeliani massacrare bambini, bambini e civili senza alcun motivo, e sangue freddo", ha spiegato Palmor.

Di per sé, questa fiction titolata “Ayrilik” racconta una storia d’amore durante l’offensiva militare israeliana a dicembre e gennaio scorsi nella quale sono stati assassinati più di 1400 palestinesi e altri 500 feriti, nella sua maggior parte civili, inclusi donne e bambini.

La polemica arriva quando si ritraggono i soldati israeliani, che mostrano atteggiamenti crudeli, che umiliano e abusano di palestinesi innocenti, sparano alle spalle bambini o buttano per terra anziani.

“Questo può avere un impatto molto grave sull’opinione pubblica, principalmente quando la diffusione è fatta dalla televisione pubblica”, ha indicato Palmor, che non ha dubitato al momento di aggiungere che “si tratta di un incitamento e di un messaggio di odio del più alto livello, è intollerabile”.*

Fonte: http://www.iarnoticias.com/2009/secciones/medio_oriente/0044_isr_turq_otro_frente_conflic_16oct09.html

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

*Sembra che la verità e la realtà invece siano ben tollerati…si continua nel mondo dell’apparenza nascondendo i fatti (NDT).

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