18 ottobre 2009

ISRAELE-PALESTINA: GLI USA CERCANO DI CONGELARE IL RAPPORTO GOLDSTONE





Un policía fronterizo israelí retiene a ...
(Un poliziotto della frontiera israeliana trattiene un dimostrante palestinese)

di Thalif Deen
Analisti e difensori dei diritti umani hanno condannato gli sforzi degli Stati Uniti di ostacolare una azione contro Israele e Hamas (acronimo arabo di Movimento di Resistenza Islamica) per i crimini di guerra commessi durante l’ultimo conflitto a Gaza.

Il presidente del Movimento dei Paesi Non Allineati, composto da 118 membri, l’egiziano Maged Abdelaziz, ha insistito al Consiglio Di Sicurezza dell’ ONU di “considerare seriamente e di agire d’accordo sulle raccomandazioni” del rapporto presentato il mese scorso dalla Missione di Ricerca delle Nazioni Uniti per il Conflitto di Gaza, diretta dal giudice sudafricano Richard Goldstone.

Ma il governo del presidente Barack Obama insiste sul fatto che le accuse del dossier dovrebbero essere studiate dal Consiglio dei Diritti Umani, con sede a Ginevra. Giovedì, l' organismo dell' ONU si riunisce per analizzare il dossier.


Nonostante le riserve espresse da alcuni occidentali, il Consiglio di Sicurezza ha accettato di convocare una riunione speciale mercoledì sul Medio Oriente, incontro che ha dato agli Stati membri la possibilità di discutere il rapporto Goldstone e concentrarsi sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto a Gaza tra il 27 dicembre e il 18 gennaio sia da parte di Israele che di Hamas.

“Che il presidente Obama riceva il premio Nobel per la Pace quando non ha detto nulla durante la guerra a Gaza, e dopo che il suo governo protegge uno stato che ha commesso crimini di guerra, è un abominazione”, così ha dichiarato il presidente del Centro indipendente per i Diritti Costituzionali, Micheal Ratner, all’ IPS.

Il numero di palestinesi morti durante il conflitto si calcola siano tra i 1.387 e 1417, di cui la maggior parte civili, mentre dal lato israeliano ci sono stati 4 civili morti nel sud d’Israele e 9 soldati caduti durante il combattimento a Gaza, di cui 4 morti da "fuoco amico".

Ratner ha detto che ci si aspettava che gli Stati Uniti non bloccassero l’invio del rapporto al Tribunale Penale Internazionale (CPI) affinchè quel Tribunale con sede a L’Haya, avvii un'inchiesta.

“Purtroppo, la loro condotta nel Consiglio dei Diritti Umani, che ha definito il rapporto Goldstone viziato, mostra che continuano a fare tutto quanto in loro potere per seppellire qualsiasi indagine dei crimini di guerra", commessi a Gaza, ha aggiunto.

In questo modo, Washington sta lasciando campo libero ad Israele perché continui a commettere atrocità, sostiene Ratner, e non portare il caso al Tribunale Penale Internazionale mina ogni altra indicazione perché la legge venga applicata allo stesso modo sia agli israeliani che ai palestinesi.

“Il fatto che gli Stati Uniti abbiano attaccato il rapporto, autorizzato dal giudice Goldstone, uno dei giuristi più importanti del mondo, dimostra che sono disposti a sminuire sia la legge che un giurista rispettato, nel loro sforzo di proteggere a uno stato cliente, nonostante i suoi crimini” ha aggiunto.

Il rapporto Goldstone ha raccomandato al Consiglio di Sicurezza dell’ ONU di costringere Israele a presentare , nei prossimi sei mesi, un rapporto sulle investigazioni e i processi legali fatti in base alle denuncie delle violazioni dei diritti umani.

Durante l’implacabile azione militare israeliana su Gaza, chiamata Operazione Piombo Fuso, furono distrutte case, fabbriche, pozzi d’acqua, scuole, ospedali, stazioni di polizia ed altri edifici pubblici. Il rapporto ha anche raccomandato al Consiglio di Sicurezza di creare il suo proprio gruppo di esperti indipendenti per seguire da vicino l’ avanzamento delle investigazioni e i processi legali israeliani.

“Se i rapporti degli esperti non indicano tra sei mesi che stanno portando avanti questi procedimenti indipendenti in buona fede, il Consiglio di Sicurezza dovrebbe portare il caso Gaza al Tribunale Penale Internazionale”, ha proposto Goldstone.

Il rapporto ha inoltre raccomandato che lo stesso gruppo di esperti informasse il Consiglio di Sicurezza sui processi portati avanti dalle autorità di Gaza sui crimini commessi da Hamas.

Nonostante questo, le imputazioni più dure del rapporto non sono contro Hamas, ma contro Israele, accusato di imporre un blocco su Gaza, “che equivale ad un castigo collettivo” come parte di una “politica sistematica di progressivo isolamento e privazione” contro il popolo palestinese in questo territorio. Stephen Zunes, professore di politica e studi internazionali dell' Università di San Francisco, ha detto all’ IPS che l' amministrazione di Obama e dei leader del Congresso, tanto del governante Partito Democratico quanto dell’oppositore Partito Repubblicano, sembrano continuare con la politica del governo di George W. Bush ( 2001- 2009 ) di ignorare e condannare coloro che hanno il coraggio di segnalare le violazioni del diritto internazionale da parte di Washington.

“ Sono particolarmente preoccupati perché il caso arrivi al Tribunale Penale Internazionale, dove i palestinesi e israeliani colpevoli di crimini di guerra potrebbero essere giudicati”, ha aggiunto.

Il governo di Obama sembra essere deciso a concedere l’impunità a questi criminali di guerra, ha detto Zunes, che presiede il Programma di Studi sul Medio Oriente.

Zunes ha segnalato che, anche se l’ambasciatrice statunitense Susan Rice aveva segnalato appena qualche mese fa, durante un dibattito all’ ONU sul Darfur, che le accuse sui crimini di guerra non dovrebbero mai essere sacrificate per questioni politiche, farlo adesso, afferma, nel caso di Gaza, avrebbe aiutato il processo di pace. “E’ ironico che l’amministrazione di Obama insista sul fatto che la questione sia ancora confinata al Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, che è stato più volte descritto come anti-israeliano”, ha affermato.

Funzionari statunitensi riconoscono che se il caso viene preso dal Consiglio di Sicurezza, come ha raccomandato Goldstone, si creerebbe un dibattito sulle violazioni al diritto internazionale di un alleato chiave della Casa Bianca in un organo che, a differenza del Consiglio dei Diritti Umani, ha dei meccanismi vincolanti.

“Permetterebbe anche una maggiore esposizione mediatica dei crimini di guerra israeliani, la maggior parte dei quali sono stati commessi con armi e sistemi d'artiglieria statunitense”, ha detto. Yvonne Terlingen, rappresentante di Amnesty International all’ ONU, ha chiamato a promuovere la creazione di un comitato indipendente di esperti in diritto umanitario internazionale e in leggi sui diritti umani per seguire da vicino il caso e riportare i risultati.

Tale rapporto dovrebbe essere realizzato in un lasso di tempo stretto ed essere presentato al Consiglio di Sicurezza e altri organismi dell' ONU, comprese le misure interne di diritto e di altre adottate da Israele e le autorità a Gaza affinchè si assumano le proprie responsabilità per violazioni dei diritti umani nel conflitto.

La scorsa settimana, il Consiglio dei diritti umani, su richiesta dei palestinesi, ha deciso di rinviare la stesura di una risoluzione che avrebbe preso le raccomandazioni della relazione Goldstone.

Si sperava che questa risoluzione venisse approvata durante le prossime sessioni del Consiglio, a marzo del 2010.

Ma la decisione di rimandare ha causato un simile scompiglio politico che ha costretto i palestinesi a fare un cambio drastico: appoggiare la riunione del Consiglio di Sicurezza mercoledì e anche una sessione speciale del Consiglio dei Diritti Umani questo giovedì per discutere il rapporto Goldstone.

Sarah Leah Whitson, direttore per il Medio Oriente dell’organizzazione Human Rights Watch, ha detto che la mancanza di appoggio degli Stati Uniti e dei paesi europei al rapporto Goldstone nel Consiglio dei Diritti Umani “ha inviato il messaggio terribile che le gravi violazioni alle leggi della guerra da parte dei paesi alleati sono tollerate

Nel suo discorso di mercoledì al Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatore statunitense, Alejandro Wolff, ha segnalato che il suo governo “era molto preoccupato per il rapporto, per lo squilibrato punto di vista su Israele, per l’ampia portata delle sue raccomandazioni e le loro conclusioni radicali".

Tuttavia, “Prendiamo seriamente le denunce incluse” nel rapporto, ha chiarito.

“Israele ha le istituzioni e la capacità per realizzare ricerche serie su queste denuncie, e lo esortiamo a farlo”, ha aggiunto.
Ma ha segnalato anche che Hamas "è una organizzazione terroristica, senza la capacità o la volontà di esaminare le sue violazioni dei diritti umani".

Fonte: http://www.iarnoticias.com/2009/noticias/medio_oriente/0446_eeuu_informe_goldstone_16oct09.html

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

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