6 agosto 2009

L'IMPERO SENZA UN NEMICO STRATEGICO

Il “mondo unico”: La nuova guerra della “sinistra” contro la “destra”.

di Manuel Freytas

Cambiano gli scenari, cambiano i contenuti ideologici, cambiano gli obiettivi strategici, cambiano le metodologie di lotta, ma la dinamica dei processi e gli attori sono gli stessi: La “sinistra “ da una parte e la “destra” dall’altra pare, sono in guerra continuamente non per risolvere un ordine internazionale di blocchi che si affrontano come “sistemi” differenziati ( come durante la Guerra Fredda URSS –blocco occidentale) ma per il controllo dei governi del sistema capitalista vigente come “mondo unico”.


Non si tratta più di una guerra che esclude l’eliminazione del contrario (sinistra comunista vs. destra capitalista) ma di una competizione politica per imporre progetti alternativi dentro lo stesso sistema.

Nè la sinistra è “rivoluzionaria” nè la destra è “controrivoluzionaria”. Tutte e due sono espressioni dello stesso sistema capitalista che si differenziano solo dal discorso.

Non si utilizza più la qualifica di “sinistra” intesa con i parametri della Guerra Fredda tra il sistema capitalista ed il sistema comunista, ma in termini di riformare il sistema controllato dalla stessa destra.

Allo stesso modo si utilizzano e si classificano le posizioni della sinistra (come espressione di “progresso e democrazia”) contro la destra (come espressione di “ vecchio e fascista”) nei termini di inserimento di entrambi come alternative dentro lo stesso sistema.

Nel quadro internazionale, si tratta di una riposizione della “Guerra Fredda”, non più tra due sistemi opposti (capitalista e comunista) ma tra potenze capitaliste che si disputano l’egemonia del potere mondiale.

L’antica Guerra Fredda dell’ URSS con gli USA (ed il blocco alleato delle nazioni capitaliste) era principalmente dovuta per le aree di influenza militare e politica : il sistema comunista vs. il sistema capitalista occidentale.

Come conseguenza radiatrice, nel mondo e nei cinque continenti si confrontavano due sistemi: la “rivoluzione socialista” attraverso le vie del potere armato o del potere politico (esportato dall' URSS) e la “civiltà capitalista del libero mercato” ( esportata dagli USA e i suoi alleati).

Con la sconfitta e la scomparsa della URSS (punto di riferimento geopolitico e logistico della “rivoluzione socialista” e dei suoi movimenti armati) sparisce il sistema comunista, ed il sistema capitalista occidentale del libero commercio entra al nuovo “ordine mondiale” convertito in un sistema egemonico unipolare che ha come leader gli Stati Uniti, potenza trainante.

Quindi, alla contraddizione fondamentale della “guerra intersitema” (comunismo vs. capitalismo) per le aree di influenza e dominio geopolitico- militare, le segue la “guerra intercapitalista” per le aree d’influenza e del controllo delle risorse produttive e di mercato, dentro uno stesso sistema.

Come emergente, i conflitti sociopolitici non si sviluppano più nel raggio d’influenza di “sistemi differenti” (comunismo vs. capitalismo) ma come contraddizioni economiche, politiche e sociali di un “unico sistema”: il capitalismo del libero mercato livellato a “unica civilizzazione” per tutto il pianeta.

Come conseguenza, e dopo la caduta della URSS e dei movimenti rivoluzionari armati, il mondo gira (o lo fanno girare) verso la destra dell’impero, o verso la sinistra dell’impero.

La “nuova sinistra democratica” post Guerra Fredda ha sovvertito il significato storico e funzionale della parola “rivoluzione”: Fare la rivoluzione non è più cambiare il sistema capitalista ma adattare il discorso rivoluzionario al sistema capitalista”.

La sua ideologia è “riformista” (compresa dentro il sistema capitalista) e non rivoluzionaria. Non è anticapitalista ma critica al capitalismo della destra che vuole sostituire nella gerenza degli Stati capitalisti. Non lottano per far cadere il sistema capitalista , ma per far cadere la “destra” che amministra il sistema capitalista.

La sinistra assimilata chiede una “guerra” non nei termini della Guerra Fredda, dove la sinistra aveva come referenti l’Unione Sovietica e Cuba e la destra gli Stati Uniti e il blocco occidentale, ma in termini della guerra tra il capitalismo “democratico” e un capitalismo “ fascista” e militare.

Assimilata dentro della nuova strategia del dominio “democratico” e dello “Stato transnazionale” esportati da Washington, la “sinistra democratica”, continua i suoi parametri di lotta contro il “militarismo” e la destra degli anni 70, senza gli obiettivi concreti di presa del potere che guidavano alla sinistra armata rivoluzionaria di allora.

La nuova sinistra vive mentalmente nella “guerra fredda”, nello scenario ideologico dei militari della “dottrina della sicurezza nazionale”, mentre Washington (in un chiaro asincrono storico) non domina più coi militari ma con le elezioni, politici e un ordine blindato basato nel rispetto all’ordine costituzionale.

La sinistra (assimilata alla filosofia dell’ “unico mondo possibile”) non pensa più al mondo in funzione della guerra a morte per finire col sistema capitalista (il padrone del mondo) ma in funzione di finire con la “destra” dentro lo stesso sistema.

Quindi, la nuova sinistra e i suoi teorici mancano di una visione totale e attuale della strategia del dominio (e del controllo della “governabilità”) che utilizza l’Impero capitalista per concretizzare i suoi obiettivi di conquista dei mercati e di appropriarsi delle risorse vitali a scala mondiale.

In un momento in cui il sistema capitalista (eccetto pochi paesi dove applica l’occupazione militare) controlla il mondo con il “sistema democratico” ( il controllo politico), con la società del consumo (l’ideologia e i valori consumistici imposti come massima credenza sociale) e con i mezzi di comunicazione ( i nuovi repressori e controllori sociali senza l’uso delle armi) e la sinistra assimilata al sistema continua ad identificare al “vecchio ordine” ( i militari e la “destra militarista” della Guerra Fredda ) come il principale nemico strategico da abbattere.

Riassumendo, la sinistra “antimilitarista” rifiuta i movimenti “fascisti” come il colpo militare- istituzionale di Honduras (espressione modificata e corretta dei “golpes” degli anni 70) ma accetta e appoggia i colpi” democratico–istituzionali” come quello avvenuto in Ecuador contro Lucio Gutierrez che è finito con il governo di “sinistra” di Rafael Correa.

Nella sostanza (e anche si proponga "anticapitalista" nel discorso), la sinistra assimilata identifica come nemico all’imperialismo “politico–militare” della Guerra Fredda , in uno scenario in cui il sistema capitalista si è girato verso il dominio “politico-democratico”, con tecniche di controllo non dirette a sopprimere o al controllo fisico dei suoi nemici ma attraverso tecniche psicologiche orientate a controllare i cervelli con la manipolazione con il “pacifismo” e la “democrazia” come fattori integratori del sistema.

Di conseguenza, i discendenti della sinistra degli anni 70 “democratizzata” non lottano contro la depredazione del sistema capitalista, non lottano contro le colonne vertebrali del nuovo dominio (politico, mediatico e consumistico) ma lottano contro quelli che infliggono o mettono in pericolo il “sistema democratico”.

Come risultato, la sinistra e la destra sono complementari (dentro le strategie del controllo del sistema capitalista) e si articolano come un’alternativa dentro lo stesso.
Quindi, l’unica differenza che esiste tra un “ governo di sinistra” e uno di “destra” è il discorso carico di “ideologia” (non in sintonia con la realtà) e senza alcuna applicazione pratica nel presente.

Abbandonando i postulati degli anni 70 della “presa del potere” e adottando gli schemi della democrazia borghese e il parlamento come unica opzione per accedere a posizioni di governo, la nuova sinistra si è trasformata in una valida opzione per guidare lo “Stato transnazionale” del capitalismo in qualsiasi paese dell’America Latina e del mondo.

L’associazione benefica tra la “sinistra civilizzata” e l' establishment del potere capitalista è ovvia: il sistema (per mezzo della sinistra) crea un' “alternativa di governabilità” alla “destra neoliberale”, e la sinistra ( i sinistri) possono accedere al controllo amministrativo dello Stato borghese senza aver fatto alcuna rivoluzione.

E nacque il distintivo assiomatico che guida i governi “progressisti” nella regione: fare discorsi "di sinistra" e governare (con e) per gli interessi della destra.

Qualsiasi “terza posizione” di fronte a queste alternative è dualista, viene squalificata immediatamente come “cospiratrice- infantile”. Fuori dallo spazio della “sinistra” o della “destra” ( l’antitesi ufficialmente accettata) solo esiste la linea critica “senza proposte e senza trincea” come qualificano i teorici “progressisti” alla posizione di chi definisce la sinistra e la destra come alternative dello stesso dentro il sistema capitalista.

Riassumendo, quelli che non prendono le parti della “sinistra” o della “destra” (anche se combattono e denunciano al sistema capitalista) sono “cospiratori” e son (come gli emarginati e espulsi del sistema capitalista) esclusi dal mercato delle idee e credenze accettate.

E’ brutto (cattivo) essere di “ sinistra” e proporre un capitalismo assistenzialista dal volto più “umanizzato”?

Per niente, ciò che è cattivo è appartenere alla sinistra assimilata al capitalismo (il progresso democratico capitalista) e simulare un' appartenenza alla sinistra anticapitalista rivoluzionaria (nemica escludente del sistema capitalista).

Ciò che aliena (e al di là delle possibilità di esistere che oggi avrebbe) è parlare di “rivoluzione di sinistra”, quando chiaramente la sinistra (salvo eccezioni minoritarie) si è convertita nella più ferrea difesa della “democrazia” , la “pace” , e l’ ”ordine costituzionale”, i pilastri essenziali della “governabilità” del sistema capitalista.

Ciò che aliena (e inganna) è fare un discorso di sinistra, ed eseguire a tabula rasa i programmi operativi ( economici, politici, militari, sociali) dell’Impero capitalista come fa la “sinistra governativa” in America Latina e nel resto del mondo.

E per cosa serve a Washington questa sinistra assimilata in America Latina?

Ri-orientiamo la domanda: Perché all’Impero capitalista statunitense ( nonostante l’inserimento della sinistra dentro del “sistema”) continua a considerare la sinistra come il “nemico numero uno” del suo sistema di dominio in America Latina?

C’è un precetto strategico (di natura machiavellica) che sostiene che per evitare che insorga il nemico reale che metta in pericolo il sistema di potere vigente, è preciso inventarsi un “nemico di paglia”, controllabile ed inoffensivo, che verrà presentato come se fosse il nemico reale o “la minaccia principale” al sistema.

Bisogna inventarsi un falso nemico, inoffensivo e controllabile che oscuri e tolga protagonismo al nemico reale che può presentarsi in qualsiasi momento.

Nell’attuale sistema di dominio regionale controllato da Washington, la strategia contro “il nemico di paglia” ha come obiettivo principale “disattivare” i conflitti sociali e le lotte popolari (naturalmente violente e “antisistema”) e dirigerli verso strade “pacifiche” e meramente “richiedenti” , attraverso il loro inserimento nel “sistema democratico” controllato da Washington e l' establishment economico della regione.

Questo è il ruolo concreto che compie la sinistra e i governi “rivoluzionari” integrati al capitalismo, la cui funzione principale è quella di assimilare dentro le regole “democratiche” i conflitti sociali, che in un altro modo, romperebbero con l’ordine vigente e metterebbero in pericolo gli affari (oggi la “pace”) delle transnazionali e le banche capitaliste in America Latina.

Lavare alla sinistra la sua faccia anticapitalista e rivoluzionaria, sviare le lotte e i conflitti sociali per strade pacifiche e “richiedenti”, integrare le richieste del dominato al “sistema democratico” ed evitare che gruppi di resistenza rivoluzionaria ( il reale nemico) si sveglino e mettano in pericolo il sistema, è la missione essenziale del nemico di paglia dell’Impero in America Latina.

E questa è la funzione essenziale che svolge la “sinistra democratica” in guerra continua contro la “destra fascista”, dentro i limiti legittimati della governabilità capitalista.

Nessun commento:

Posta un commento

Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada

Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)