13 luglio 2009

SCUDO FISCALE: ECCO COME LA FARANNO FRANCA GLI ESPORTATORI ILLEGALI DI CAPITALI

Una sanatoria per vari reati, dal falso in bilancio alla costituzione di fondi neri. E’ la pronta risposta del nostro Governo agli impegni presi sulla lotta all’evasione fiscale e sull’etica in economia del G8.

È pronto il testo del disegno di legge sul condono fiscale. Nel più puro stile tremontiano (siamo al terzo scudo per il rientro dei capitali dall’estero), il provvedimento dovrebbe essere presentato come emendamento al decreto anticrisi e riguarda tutti i soggetti che hanno costituito capitali illegali all’estero fino al 31 dicembre 2007.

Il ritorno in patria dei capitali dovrà avvenire entro il 31 dicembre di quest’anno e i proprietari potranno farlo attraverso vari intermediari finanziari, da Poste italiane, alle altre banche o agenti di cambio.
Il provvedimento prevede che i proprietari di questi capitali potranno aderire a due alternative: a) l’acquisto di titoli di Stato o obbligazioni di aziende controllate dallo Stato che saranno emesse in forma speciale appositamente per questa sottoscrizione. I titoli saranno vincolati per dieci anni e il proprietario pagherà il 5% del valore del capitale “rimpatriato”. L’art. 2 del provvedimento specifica che il ricavato servirà per finanziare la ricostruzione in Abruzzo. L’altra alternativa costerà di più (forse il 7-8% dell’importo “rimpatriato”) ma sarà completamente svincolato. I proprietari, cioè, saranno liberi di farne quello che vogliono. Se le condizioni sono veramente queste, si può immaginare quanti sceglieranno di finanziare la ricostruzione abruzzese.

Ma gli effetti dello scudo fiscale non finiscono qui, perché esso prevede una vera e propria sanatoria anche per i reati penali commessi. Sembra incredibile – dopo gli impegni solennemente presi nell’augusto consesso internazionale del G8 – ma il nostro Governo la vede proprio così: è necessario perdonare tutti coloro che hanno costituito fondi neri all’estero, che hanno falsificato i bilanci, hanno evaso bellamente l’erario.
Una norma dispone espressamente che è precluso “nei confronti del dichiarante ogni accertamento tributario e contributivo per i periodi d'imposta per i quali non è ancora decorso il termine per l'azione di accertamento”. Dato che la prescrizione per i reati tributari è di cinque anni, la faranno franca tutti coloro che ne hanno commesso nel periodo 2004-2008. Eviteranno qualsiasi indagine anche coloro che hanno commesso reati quali emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta, omessa dichiarazione.
E, dato che molto spesso questi comportamenti preludono ad un fallimento, il provvedimento ha pensato bene di concedere la sanatoria anche per i reati connessi, quali la bancarotta fraudolenta.

Non c’è alcun dubbio. Il G8 è stato veramente un grande successo.

Fonte: http://lombardia.indymedia.org/node/20167

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