19 giugno 2009

TENDOPOLI: BRACCIALETTO AL POLSO E DIVIETO DI ACCESSO AI GIORNALISTI

L'AQUILA- I quattrocento terremotati del campo numero 3 di Paganica devono indossare un braccialetto. Un braccialetto di riconoscimento. E' obbligatorio. Occorre per essere identificati, per poter mangiare, dormire e circolare liberamente nella tendopoli. Funziona così da settanta giorni, da quando all'indomani del sisma la Croce Rossa della Provincia Autonoma di Trento ha preso in gestione il campo. Ora però la nuova responsabile del centro accoglienza (arrivata da pochi giorni) ha deciso che il sistema del braccialetto, a fine mese, sarà abolito. E lo ha già comunicato, durante una riunione, agli ospiti delle tende, raccogliendo così le loro proteste.

Dalla settimana prossima il braccialetto verrà sostituito con una tessere magnetica personale: foto, nome, cognome e codice a barre. Un badge già attivo in buona parte delle 160 tendopoli allocate nell'aquilano dopo il sisma. Come al campo di Monticchio 1 dove per entrare ed uscire bisogna passare la tessera allo scanner, sotto il controllo dei volontari della Protezione Civile della Regione Lombardia.
<<Funziona cosi' in tutti i campi gestiti da noi, che sono 4 - spiega la responsabile di Monticchio 1- qui abbiamo regole rigide, una di queste prevede che i giornalisti non possono accedere alle tendopoli. E' una nuova disposizione della direzione.>>
Al campo di Sant'Elia, invece, vige un'altra regola: prima di ritirare il vassoio in mensa bisogna obbligatoriamente fermarsi davanti ad un lavatoio per disinfettarsi le mani con l'alcol. Un' operazione da svolgere sottol'attento controllo di un addetto della Croce Rossa. <>.
"Regole" che vanno a sommarsi a quelle già riscontrate in precedenza in altre tendopoli, come il divieto di volantinaggio, il divieto di assemblea, il divieto di somministrare caffè, cioccolata e vino. Su un'altra norma della Protezione Civile (in merito all'interruzione dell'erogazione dei pasti nei campi di accoglienza per coloro che alloggiano autonamamente in tende o roulotte) è intervenuto, ieri, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. Il primo cittadino ha scritto una lettera al vice commisario delegato, Bernardo De Bernardinis. <Si tratta di un'ingiusta discriminazione per coloro che hanno preferito non essere a carico di risorse pubbliche>>.
Intanto nei centri d'accoglienza non mancano anche iniziative molto particolari, come il concorso di bellezza riservato alle ragazze terremotate: "Miss tendopoli Abruzzo", organizzato da un'agenzia di moda locale.

(Giuseppe Caporale, la Repubblica, 18-06-09)

Fonte: http://forum.politicainrete.net/

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