12 giugno 2009

AGIRE PER SRADICARE IL CAPITALISMO E QUALSIASI FORMA DI OPPRESSIONE

di Damien Millet e Éric Toussaint

I difensori del capitalismo, in primo luogo i dirigenti dell’UE, hanno perso ogni tipo di credibilità. Per anni, hanno calpestato i diritti dei popoli, ma non hanno esitato a prendere il contrario dei loro principi per organizzare il salvataggio delle banche. I partiti che sono al potere in Europa potrebbero aver agito in un altro modo, nazionalizzando le banche e recuperando il costo di questa operazione con il patrimonio dei grandi azionisti e dei suoi amministratori. Lo strumento pubblico del credito così formato potrebbe finanziare progetti socialmente utili, rispettosi dell' ambiente, generare posti di lavoro, che allo stesso tempo garantiscano i risparmi delle persone fisiche. La crisi mette sul tappeto proposte scartate durante la lunga notte neoliberale, come la riduzione radicale del tempo del lavoro ( con contratti compensatori e senza perdita dello stipendio) o l’indicizzazione degli stipendi e degli aiuti sociali con il costo della vita. L’Europa ha bisogno di una nuova disciplina finanziaria: si devono aprire i libri contabili delle imprese capitaliste interne (sindacati) e esterne, regolamentare tutti i prodotti finanziari e vietare alle imprese che abbiano attivi nei paradisi fiscali. Si deve trasferire i grandi mezzi di produzione, di commercializzazione, delle finanze, della comunicazione e altri servizi al dominio pubblico, ritirandoli dalle mani dei capitalisti. E’ necessario promuovere in modo sistematico i beni comuni.

Nel piano politico, i cittadini europei devono ricuperare il potere politico che gli è stato tolto. I popoli che hanno potuto esprimersi sul trattato costituzionale hanno manifestato il loro rifiuto, ma i dirigenti non ne hanno tenuto conto senza nessun tipo di scrupolo. Durante questo periodo, il Venezuela, l’Ecuador e la Bolivia ci hanno mostrato un esempio da seguire. I cittadini e cittadine hanno eletto in quei paesi un' Assemblea Costituente con lo scopo di elaborare un progetto di Costituzione, discusso con i movimenti sociali e approvato tramite referendum. In questi tre paesi, gli elettori hanno adesso il diritto di revocare qualsiasi eletto nel mezzo del mandato, mentre nessuna Costituzione europea prevede un simile meccanismo, altamente democratico.

  • I paesi europei devono finirla con il saccheggio delle risorse naturali e le conoscenze del Sud, devono aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo, che bisogna ribattezzare come “contributo alla riparazione”, come rimborso del debito ecologico, sociale e storico.
  • L’Europa deve annullare il debito del Terzo Mondo e applicare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in tutte le sue dimensioni, specialmente per quanto riguarda il diritto alla libera circolazione e il radicamento delle persone.
  • L’Europa deve abbandonare l’energia nucleare e tutte le attività legate ad armi nucleari presenti nel suo territorio.
  • L’Europa deve uscire dalla NATO e ritirare il suo esercito da tutti i territori occupati militarmente.
  • L’Europa deve chiudere tutte le basi militari statunitensi presenti nel suo territorio.
  • Tutti i paesi membri dell’UE devono dare l’indipendenza ai popoli che ancora oggi colonizzano (Le Antille “francesi”, “olandesi”, territori britannici di oltremare, la Nuova Caledonia, l’Isola della Riunione, Ceuta, Melilla, etc).
  • L’Europa deve rompere gli accordi di partnership con Israele e fare tutto il necessario per cercare che siano rispettati i diritti del popolo palestinese.
Il capitalismo ha gettato l’umanità in una profonda crisi multidimensionale: finanziaria, economica, climatica, alimentare ed energetica, senza dimenticare le guerre e la corsa agli armamenti. Il patriarcato porta avanti un sistema che opprime le donne in tutti gli aspetti della vita. Come si afferma nell’assemblea delle donne riunite a Betlemme in occasione del Foro Sociale Mondiale, il 1 febbraio 2009 : “Di fronte alla crisi, le risposte palliative che continuano sulla logica del mercato non ci interessano. Questo non può che portare alla sopravvivenza del sistema stesso. Abbiamo bisogno di avanzare nella costruzione di alternative per opporci al sistema patriarcale e capitalista che ci opprime e ci sfrutta”. (1)

Appoggiamo anche la dichiarazione dei popoli indigeni adottato in Belém: “Questa crisi di modello di sviluppo capitalista, eurocentrico, maschilista e razzista è totale e ci porta alla maggior crisi socio-ambientale della storia umana. La crisi finanziaria, economica, energetica e produttiva aumenta la disoccupazione strutturale, l’esclusione sociale, la violenza razzista, maschilista e il fanatismo religioso, tutto insieme allo stesso tempo. «Di tante crisi contemporanee emerge una vera e propria crisi della civiltà occidentale, la crisi di "sviluppo e di modernità del capitalismo", che minaccia tutte le forme di vita.» Di fronte a questo, però, vi sono coloro che ancora sognano di migliorare questo modello e che non riconoscono che ciò che è in crisi, è il capitalismo, l' eurocentrismo con il suo modello di stato destinato alla cittadinanza, di omogeneità culturale occidentale di diritto e mercificazione della vita.» (2)

Il capitalismo, il patriarcato e qualsiasi forma di oppressione non spariranno da sole: solo l’azione cosciente delle donne e uomini può sfociare nella creazione di un altro sistema, che deve avere come obiettivo la soddisfazione dei diritti umani indivisibili e la protezione della natura. In rottura con la tragica caricatura stalinista, si tratta di finirla con il capitalismo e di reinventare un progetto ecologico, socialista e femminista, ancorato nella realtà del XXI secolo.

Note:
(1) Estratto dalla dichiarazione dell'assemblea delle donne http://www.cadtm.org/spip.php?article4105
(2) Testo originale in spagnolo http://www.cadtm.org/spip.php?article4133

Fonte: http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=13877

Tradotto per Voci Dalla Strada da VANESA

4 commenti:

  1. Questo è uno di quei commenti che dovrebbero far riflettere su quanto noi possiamo fare per cambiare questo sistema.

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  2. ............finalmente un vero ..serio...programma politico europeo...BRAVO....BRAVO.....BRAVO

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  3. Si è un bel programma, ma chi lo attuerà in quest'Europa fascista dei banchieri?
    Alba

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  4. Santo Cielo, no! Ma che è? la quinta Internazionale!

    Perchè si da sempre la colpa a ideologie e termini astratti, e non si fa un po' di mea culpa? Ma no! Certo! Esistono apposta i capri espiatori, e l'importante è che essi siano qualcosa di non tangibile e sconnessi dall'essenza umana, come il capitalismo.

    Ahh! Ora si spara a zero pure sulla società patriarcale! Come facevano i vari Fromm, Marcuse, Adorno etc. che speravano che il '68 potesse realizzare una società
    matriarcale e disinibita sessualmente! Bè si è realizzato tutto, basta osservare il crescente numero di stupri e di abusi sulla donna, le famiglie che si sgretolano...pensate ai bambini! (oltre a quello che è diventato il femminismo ai giorni nostri, cioè odio contro gli uomini)

    L'importante, è credere di essere vittime e non colpevoli.

    Ammettiamolo, siamo dei vigliacchi.

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