Il libro ha rivelato che l'esercito di occupazione israeliano ha utilizzato la tecnologia sviluppata dall'azienda americana Palantir durante gli attacchi lanciati in Libano nel 2024, incluso l'attacco su larga scala che ha preso di mira i cercapersone (paging) e le comunicazioni wireless di Hezbollah, noto in Israele come Operation Death Whistle ("Operazione Fischio della Morte").
Il libro, una biografia del co-fondatore e CEO dell'azienda, Alex Karp, si intitola "The Philosopher in the Valley: Alex Karp, Palantir and the Rise of the Surveillance State" ed è stato scritto dal giornalista del New York Times Michael Steinberger. L'autore afferma che le tecnologie dell'azienda sono state "utilizzate dagli israeliani durante le operazioni militari in Libano che hanno eliminato gran parte dei vertici di Hezbollah", e sono state utilizzate anche nell'attacco in cui Israele ha fatto esplodere migliaia di cercapersone e dispositivi di comunicazione wireless su cui il partito faceva affidamento.
Il resoconto nel libro indica che l'operazione ebbe luogo dopo anni di pianificazione, poiché Israele riuscì a ingannare Hezbollah convincendolo ad acquistare ordigni esplosivi da una società fittizia creata appositamente.
L'attacco iniziale avvenne il 17 settembre 2024, quando migliaia di cercapersone esplosero contemporaneamente in Libano e Siria, seguito il giorno successivo dal bombardamento di dispositivi di comunicazione wireless, che causò ulteriori feriti, alcuni dei quali durante i funerali delle vittime della prima esplosione.
Secondo i dati ufficiali libanesi, gli attacchi uccisero circa 40 persone, tra cui 12 civili, oltre a ferire e sfigurare decine di persone. Tra le vittime c'era una bambina di nove anni di nome Fatima, il cui cercapersone esplose mentre lo portava con sé, uccidendola.
Sebbene Steinberger non spieghi chiaramente la natura del contributo tecnico di Palantir agli attentati, precedenti fonti dell'intelligence israeliana confermano che l'operazione richiedeva apparecchiature digitali di alto livello per gestire le fasi di posizionamento delle trappole, follow-up e detonazione simultanea.
Il libro rivela che i dipendenti di Palantir hanno negato il loro coinvolgimento nello sviluppo di sistemi di puntamento basati sull'intelligenza artificiale utilizzati a Gaza, come precedentemente rivelato da 972 Magazine. Tuttavia, l'autore sottolinea che l'azienda americana ha supportato Israele in altri modi durante la sua guerra al settore, poiché l'esercito di occupazione israeliano ha utilizzato i suoi programmi in diverse operazioni di rilascio di ostaggi e ha anche contribuito a organizzare la consegna dei detenuti rilasciati da Hamas. Il libro afferma inoltre che "Palantir ha contribuito a contrastare gli attacchi missilistici iraniani nell'ambito del progetto "Maven" del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti".
Il resoconto nel libro indica che l'operazione ebbe luogo dopo anni di pianificazione, poiché Israele riuscì a ingannare Hezbollah convincendolo ad acquistare ordigni esplosivi da una società fittizia creata appositamente.
L'attacco iniziale avvenne il 17 settembre 2024, quando migliaia di cercapersone esplosero contemporaneamente in Libano e Siria, seguito il giorno successivo dal bombardamento di dispositivi di comunicazione wireless, che causò ulteriori feriti, alcuni dei quali durante i funerali delle vittime della prima esplosione.
Secondo i dati ufficiali libanesi, gli attacchi uccisero circa 40 persone, tra cui 12 civili, oltre a ferire e sfigurare decine di persone. Tra le vittime c'era una bambina di nove anni di nome Fatima, il cui cercapersone esplose mentre lo portava con sé, uccidendola.
Sebbene Steinberger non spieghi chiaramente la natura del contributo tecnico di Palantir agli attentati, precedenti fonti dell'intelligence israeliana confermano che l'operazione richiedeva apparecchiature digitali di alto livello per gestire le fasi di posizionamento delle trappole, follow-up e detonazione simultanea.
Il libro rivela che i dipendenti di Palantir hanno negato il loro coinvolgimento nello sviluppo di sistemi di puntamento basati sull'intelligenza artificiale utilizzati a Gaza, come precedentemente rivelato da 972 Magazine. Tuttavia, l'autore sottolinea che l'azienda americana ha supportato Israele in altri modi durante la sua guerra al settore, poiché l'esercito di occupazione israeliano ha utilizzato i suoi programmi in diverse operazioni di rilascio di ostaggi e ha anche contribuito a organizzare la consegna dei detenuti rilasciati da Hamas. Il libro afferma inoltre che "Palantir ha contribuito a contrastare gli attacchi missilistici iraniani nell'ambito del progetto "Maven" del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti".
Nel contesto della crescente controversia sul ruolo dell'azienda, il libro racconta un episodio in cui Karp si è scontrato con un manifestante che accusava la tecnologia di Palantir di "uccidere i palestinesi", cosa che Karp non ha negato esplicitamente, limitandosi a dire: "La maggior parte di loro sono terroristi, è vero".
Questi dati rivelano la portata del coinvolgimento tra le aziende tecnologiche americane e l'establishment militare israeliano, e le questioni etiche che ciò solleva riguardo al coinvolgimento del settore privato in sanguinosi conflitti che trascendono i confini nazionali. Il libro evidenzia anche il modo in cui le guerre moderne vengono rimodellate attraverso strumenti digitali che consentono un targeting preciso e operazioni complesse lontano dai campi di battaglia. In assenza di sufficiente trasparenza, cresce la preoccupazione che queste aziende si stiano trasformando in attori geopolitici con un'influenza irresponsabile.
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