26 settembre 2024

Appello al Rettore di Roma Tre Fiorucci: «Annullare laboratorio per ‘bambini trans’ di 5 anni»

«Dopo aver denunciato per primi lo scandaloso “laboratorio per bambini trans dai 5 ai 14 anni” promosso da una ricercatrice di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre e approvato dalla Commissione Etica dell’Ateneo, come Pro Vita & Famiglia stiamo lanciando una petizione nazionale per chiedere al Rettore di Roma Tre Massimiliano Fiorucci, che è anche Presidente Nazionale della Società Italiana di Pedagogia, di annullare immediatamente questa iniziativa ideologica che coinvolge minori al di fuori di qualsiasi contesto scientifico condiviso. Entrambi i soggetti promotori del laboratorio, Michela Mariotto e Maric Martin Lorusso, risultano direttamente collegati all’associazione “GenderLens”, un gruppo di attivisti politici impegnati per il riconoscimento dell’identità di genere fluida, “creativa” e “trans” dei bambini sin dall’infanzia.

Abbiamo inviato al Rettore Fiorucci una PEC con la richiesta urgente di chiarimenti: in cosa consiste il laboratorio approvato? Quali “strumenti ludico-creativi” saranno usati? Quali fonti scientifiche sono state portate a sostegno dell’iniziativa e visionate dal Comitato Etico? Sono state erogate risorse pubbliche per la sua realizzazione? Di quale entità? Il Comitato Etico è stato informato dell’attivismo politico che i promotori del progetto svolgono sugli stessi temi della loro ricerca? Domande a cui pretendiamo risposte chiare dall’Università, anche considerato il fatto che la ricerca universitaria è finanziata con milioni di euro di fondi pubblici, soldi dei cittadini italiani. Contestualmente, chiediamo anche al Ministro dell’Università Anna Maria Bernini di approfondire la vicenda per verificare che il progetto approvato da Roma Tre sia in linea con i requisiti e i limiti fissati dal bando all’interno del quale l’iniziativa è stata organizzata».

Lo dichiara in una nota Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus.

«Siamo allibiti dalle parole usate dal Rettore dell’Università di Roma Tre, Massimiliano Fiorucci, per difendere il “laboratorio per bambin* trans” promosso da attivisti politici delle associazioni LGBTQIA+ con l’approvazione del Comitato Etico dell’Ateneo. Secondo Fiorucci, il laboratorio deve proseguire perché “la ricerca è chiamata a esplorare territori di confine, lungo i quali non sono consolidate conoscenze adeguate; ciò costituisce - continua il Rettore - un preliminare necessario alla formulazione di ogni tesi e di ogni giudizio”. In altre parole, il Rettore di Roma Tre sta ammettendo che l’iniziativa in questione è una vera e propria forma di sperimentazione al di fuori di un contesto scientifico condiviso, ma dimentica che le “cavie” in questione sono bambini dai 5 anni, e che il progetto investe direttamente la loro identità sessuale, tanto che gli ideatori hanno usato l’aberrante espressione di “bambini trans” nella stessa locandina del laboratorio. Le dichiarazioni del Rettore sono tanto più sconcertanti considerando che Fiorucci è stato fino a due anni fa Presidente Nazionale della Società Italiana di Pedagogia, di cui oggi è ancora consigliere nel Direttivo: proprio da lui ci saremmo aspettati maggior giudizio, prudenza e scientificità su un progetto di matrice ideologica che pretende di affibbiare a bambini e bambine etichette politiche totalmente inadeguate alla loro crescita e alla loro formazione. Pertanto continuiamo a chiedere all’Università di Roma Tre l’immediata sospensione del laboratorio e al Ministro dell’Università Anna Maria Bernini di approfondire nel dettaglio se il progetto in questione è coerente con i requisiti del bando a cui si riferisce, apprezzando le interrogazioni già formalizzate in tal senso da parlamentari come Gasparri, Rampelli, Mennuni e Sasso».

Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito alla nota stampa diramata dall’Università Roma Tre sul laboratorio per “bambini trans” dai 5 ai 14 anni promosso da una ricercatrice di Scienze della Formazione della stessa Università e approvato dalla Commissione Etica dell’Ateneo.

La Commissione Etica dell’Università di Roma Tre ha approvato e finanziato con fondi pubblici un “Laboratorio per bambin* trans e gender creative”, previsto il 28 settembre e rivolto a bimbi dai 5 ai 14 anni. Il controverso progetto, condotto da attivisti LGBTQ+ di GenderLens, si propone di “esplorare” l’identità di genere nei più piccoli, nonostante la comunità scientifica sia profondamente divisa e in molti Paesi si stiano ritirando progetti simili per i danni che hanno causato a giovani e giovanissimi.

Parlare di identità di genere fluida a bambini così piccoli, infatti, può influenzare negativamente il loro sviluppo psico-emotivo. Per questo, promuovere un concetto privo di solide basi scientifiche come quello dei "bambini trans" è pericoloso, ed è inaccettabile che un ateneo statale usi i soldi dei cittadini per approvare iniziative di questo tipo.

Firma subito la petizione per chiedere a Massimiliano Fiorucci, Magnifico Rettore dell’Università di Roma Tre, di annullare immediatamente il progetto gender rivolto anche a bambini della Scuola Primaria!

--- Ecco il messaggio che invieremo al Magnifico Rettore dell’Università di Roma Tre Massimiliano Fiorucci ---

Egregio Rettore Massimiliano Fiorucci,

con rispetto, Le scriviamo per portare alla Sua attenzione un progetto che sta suscitando grande preoccupazione. Il “laboratorio per bambin* trans e gender creative”, promosso da attivisti politici di GenderLens - un'associazione fortemente schierata sull’agenda trans - e approvato dalla Commissione Etica della Sua Università, sta sollevando polemiche sia per la sua natura ideologica, sia per l’uso di fondi pubblici. 

In qualità di cittadini e genitori, siamo profondamente preoccupati per l'impatto che questo progetto potrebbe avere su bambini così piccoli. Sappiamo che potrebbe non essere pienamente a conoscenza dei dettagli e delle implicazioni di questa iniziativa, ma ci rivolgiamo a Lei perché confidiamo nel Suo giudizio e nella Sua responsabilità come guida dell’Università. Le chiediamo di riconsiderare questo progetto e di fermarlo immediatamente, in quanto espone i minori a sperimentazioni ideologiche controverse che hanno diviso la comunità scientifica internazionale, senza solide basi scientifiche e con gravi rischi per il loro benessere.

Fermare ora questa iniziativa significherebbe dimostrare il Suo impegno nella protezione dei bambini e nella difesa del buon nome dell’Università.

La ringraziamo per la Sua attenzione e rimaniamo in fiduciosa attesa di un Suo intervento tempestivo.

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