11 maggio 2023

Zaia chiede pacificazione sociale? Scopra le carte!

Dopo tre anni di assalto globale ai diritti umani sotto falsa bandiera sanitaria non può esserci pace senza giustizia equa

Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, chiede pacificazione sociale.
Chiedere la pace è positivo.
Chiedere la pace volendola davvero è giusto e onorevole.
Chiedere la pace senza giustizia equa è ipocrita: dopo tre anni di “terza guerra mondiale”, anzi, di “prima guerra globale” (tutt’altro che conclusa) contro i fondamentali diritti umani: guerra lanciata con un pretesto sanitario inconsistente ma sostenuto oltre ogni limite di pudore, si può forse invocare una pace senza relativa Norimberga?

Dice Zaia: “…i toni aggressivi non accennano ad abbassarsi”.

Concordo che tante persone hanno reagito con “toni aggressivi” non condivisibili ma, caro Zaia, Lei si riferisce alla pagliuzza nell’occhio di chi reagisce o alla trave nell’occhio di chi colpisce?

Dice Zaia: “…noi [amministratori] ci siamo trovati a mani nude, con indicazioni contrastanti”.

Vero. E io gliene ho dato atto più volte, per esempio rilanciando questa sua conferenza stampa[i]. Nella catena delle responsabilità gli amministratori sono preceduti, con largo distacco:
– da tutto l’establishment medico-scientifico (OMS, EMA, AIFA, ISS, Associazioni professionali sanitarie di ogni ordine e grado, etc.);
– da politicanti di alto livello, tipo Von der Leyen o Draghi col suo “Non ti vaccini… muori … fai morire” pronunciato con tono flemmatico: un tono “non aggressivo” nella forma, ma stragista nella sostanza;
– da giornalisti di ogni ordine e grado;
– dall’apparato giudiziario che, ad ogni ordine e grado, ha respinto i ricorsi di cittadini danneggiati e ha addirittura isolato, denigrato, punito, i pochissimi colleghi che avevano emesso sentenze non conformi alla narrazione dominante;
La lista può continuare ma mi fermo qui, senza includere Big Pharma perché sarebbe ipocrita accusarli di fare il loro sporco lavoro quando, da decenni, adoriamo il dio Mercato e giustifichiamo ogni nefandezza compiuta in suo nome. Quanto ai mandanti/burattinai di tutti codesti “aggressori” (Black Rock & C.) e ai loro profeti (Cricca di Davos & C.), se ne occuperà la Storia, oltre a un Tribunale non “globale” e neppure “terreno”.

Dice Zaia: “Si continua a far credere che i morti siano morti per l’incapacità di qualcuno… e che c’era chi aveva capito tutto, ma non è stato ascoltato”.

Io posso rivendicare di essere uno di quelli che “avevano capito” (non proprio tutto, Zaia mi perdoni) e:
– di averlo certificato in centinaia di pareri pro-veritate, che ho emesso a titolo gratuito in difesa di cittadini vessati “per l’incapacità di qualcuno”;
– di averlo dichiarato in centinaia di articoli e interviste, a partire dal 6 febbraio 2020[ii];
– di averlo sviscerato in centinaia di trasmissioni radio[iii];
– di averlo diffuso in dozzine di video, ivi incluso quello di una mia audizione al Senato della Repubblica[iv];
– di averlo testimoniato in numerosi incontri pubblici, riscuotendo multe e interruzioni da parte della Digos[v]

Ma torniamo al punto: caro Zaia, Lei vuole la pace?
A me va bene, tanto che l’avevo preceduta 20 mesi fa con questo mio articolo[vi]. E noti che questo articolo, con quello parallelo dell’ottima avvocatessa Renate Holzeisen[vii], è un ripiego rispetto alla comunicazione che avremmo dovuto fare congiuntamente al Senato nell’ambito del International Covid Summit del 12-14 settembre 2021. Comunicazione che fu cancellata per le tassative censure politiche sull’agenda di quel summit cui parteciparono esperti da tutto il mondo, e che si concluse con questa dichiarazione[viii].

In ogni trattativa di pace i primi passi consistono nel:
1) sospendere le ostilità;
2) disarmare gli eserciti;
3) liberare i prigionieri curandone il rientro e il reinserimento.SOSPENDERE LE OSTILITA’

Caro Zaia, poiché circa l’80% del bilancio della Regione è assorbito dal comparto sanitario, Lei incominci con l’emanare una semplice ordinanza di “sospensione delle ostilità” che contenga le dovute, congrue, ammende per chiunque continui a sparare.DISARMARE GLI ESERCITI

Caro Zaia, qui di eserciti ce n’è uno solo: il Suo.
Che ne dice di disarmare un po’ di ufficiali guerrafondai? Veda Lei come fare e, per favore, non obietti che molti di costoro esulano dalle Sue dirette competenze: uno nella Sua posizione sa agire anche indirettamente, se vuole.
Faccio una lista, certamente non esaustiva, ma tanto per intenderci:
– il Suo assessore alla Sanità e i Suoi consulenti di $scienzah;
– i direttori generali, i direttori sanitari e i responsabili dei dipartimenti di prevenzione di tutte le AULSS del Veneto;
– i presidenti di tutti gli ordini delle professioni sanitarie in regione e nelle province;
– i presidenti delle associazioni dei magistrati, in regione e nelle province;
– i presidenti degli ordini dei giornalisti, in regione e nelle province;
– …LIBERARE I PRIGIONIERI

Caro Zaia, da amministratore giustamente preoccupato di ridurre il contenzioso giudiziario, lei ben sa che molti lavoratori, in regione e nelle sue varie diramazioni, hanno subito provvedimenti limitativi dei loro diritti costituzionali, anzi naturali.
Perciò faccia in modo che:

– ogni provvedimento ancora pendente sia revocato;
– i lavoratori siano reintegrati nei ruoli e funzioni che ricoprivano prima dell’inizio delle discriminazioni;
– ogni mancato introito sia rimborsato fino all’ultimo centesimo e con gli interessi legali. Ciascun lavoratore dovrebbe anche ricevere le scuse scritte dei funzionari che furono direttamente implicati nella sua persecuzione: qualunque persona giusta sa che ciò risponde a un criterio di decenza, oltre ad essere prerequisito per una reale pacificazione.

Si vis pacem, para pacem!

[i] Zaia denuncia le morti falsamente attribuite a Covid-19

[ii] Intervista “Il virus del terrore”

[iii] Trasmissioni settimanali su Radio Gamma 5

[iv] Audizione al Senato del 9/10/2021

[v] Video sull’opuscolo diffuso dal sindaco di Padova

[vi] Amnistia condizionata per i reati Covid-19

[vii] Vaccini Covid: la salute individuale prevale sull’interesse della società

[viii] Medici del mondo ai politici: lasciateci curare i nostri malati!

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