13 marzo 2023

Reazioni infiammatorie autoimmuni scatenate dai vaccini genetici COVID-19 nei tessuti terminali differenziati

Abstract

A seguito della diffusione della SARS-CoV-2, è stata dichiarata una pandemia globale. La vaccinazione indiscriminata contro il COVID-19 è stata estesa a gruppi di età e a persone naturalmente immuni, con un rischio minimo di subire gravi complicazioni a causa di questo virus. Solide prove immuno-istopatologiche dimostrano che i vaccini genetici COVID-19 possono presentare una distribuzione fuori bersaglio nei tessuti a differenziazione terminale, scatenando reazioni autoimmuni.
Tra questi vi sono il cuore e il cervello, che possono incorrere nella produzione in situ della proteina spike, suscitando una forte risposta infiammatoria autoimmunologica. Poiché ogni cellula umana che sintetizza antigeni non self diventa inevitabilmente bersaglio del sistema immunitario e poiché il corpo umano non è un sistema strettamente compartimentato, sono necessari studi farmacocinetici e farmacodinamici accurati per determinare con precisione quali tessuti possono essere danneggiati. Pertanto, il nostro articolo mira a richiamare l'attenzione delle comunità scientifiche e normative sulla necessità critica di studi di biodistribuzione per i vaccini genetici contro il COVID-19, nonché di valutazioni razionali del rapporto danno/beneficio per fascia d'età.


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