20 novembre 2022

La banca canadese lancia una carta di credito legata alle emissioni di carbonio

Una banca canadese è stata la prima nel Paese a lanciare una carta di credito che tiene traccia delle emissioni di anidride carbonica del cliente, in mezzo alle preoccupazioni che un giorno tale sistema possa essere utilizzato per limitare gli acquisti.

Nel tentativo di mostrare il proprio impegno per l'"azione per il clima", Vancity offrirà una carta di credito che collega gli acquisti alle emissioni di carbonio, consentendo ai clienti di confrontare la propria impronta di carbonio mensile con la media nazionale.

La banca consiglierà inoltre ai clienti come limitare la propria impronta di carbonio.
"Sappiamo che molti soci di Vancity sono alla ricerca di modi per ridurre l'impatto che hanno sull'ambiente, in particolare per quanto riguarda le emissioni che causano il cambiamento climatico", ha dichiarato Jonathan Fowlie, Chief External Relations Officer di Vancity.

In qualità di cooperativa finanziaria di proprietà dei soci, crediamo che sia nostro compito fare tutto il possibile per aiutare, soprattutto quando si tratta delle decisioni che le persone prendono con i loro soldi". Questo strumento fornirà ai titolari di carta di credito Vancity Visa informazioni preziose sui loro acquisti e consentirà loro di collegare le loro decisioni di spesa quotidiane al cambiamento che vogliono vedere nel mondo".

Secondo una ricerca condotta da Visa, oltre il 50% dei canadesi è interessato a monitorare la propria impronta di carbonio.

Come avevamo già sottolineato, a ottobre anche la Commonwealth Bank (CBA) australiana aveva annunciato un programma simile, dando al cliente la possibilità di "pagare una tassa" per compensare la propria impronta di carbonio, con una media di 1.280 chilogrammi, ben lontana dalla cifra "sostenibile" di 200 chilogrammi.

Insieme ai blocchi climatici, i tecnocrati vogliono sfruttare l'isteria sul cambiamento climatico per aumentare il controllo finanziario sugli individui.

Una proposta del genere è stata presentata sulla rivista scientifica Nature da quattro "esperti" di ambiente come mezzo per ridurre le emissioni globali di carbonio.

A tutti verrebbe rilasciata una "carta di quote di carbonio" "che comporterebbe che tutti gli adulti ricevano un'uguale quota di carbonio negoziabile che si riduce nel tempo in linea con gli obiettivi nazionali [di carbonio]".

Gli autori chiariscono che il programma sarebbe una "politica nazionale obbligatoria".

Le unità di carbonio verrebbero "detratte dal bilancio personale con ogni pagamento di carburante per i trasporti, combustibili per il riscaldamento domestico e bollette dell'elettricità", e chiunque superi il limite sarebbe costretto ad acquistare unità aggiuntive nel mercato personale del carbonio da coloro che hanno un eccesso da vendere".

Questo naturalmente avrebbe un impatto negativo solo sulle persone più povere, mentre i ricchi potrebbero acquistare crediti di carbonio in abbondanza e continuare a godere dei loro sfarzosi stili di vita opulenti e poco rispettosi dell'ambiente.

Paul Joseph Watson - Activist Post

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