7 maggio 2022

L'esercito dell'UE è all'orizzonte

Gli elementi costitutivi dell'esercito sovranazionale esistono già... stanno solo aspettando un motivo...
La conferenza speciale “Il futuro dell’UE” si è conclusa pochi giorni fa.

Potrà anche essere sembrata una “consultazione pubblica”, ma lo scopo della conferenza era semplice: dire all’UE di fare quello che avevano già da anni pianificato di fare.

Se questo non era chiaro fin dall’inizio, è diventato indiscutibilmente ovvio un paio di giorni fa, quando, il 27 aprile, è stata pubblicata la lista delle 49 “raccomandazioni” della conferenza.

Potete leggere l’intera lista qui, se ne avete voglia. Ne abbiamo scelte alcune delle più preoccupanti da discutere.
C’è la numero 21, per esempio, che suggerisce:
“Che l’UE migliori la sua capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci, in particolare nella politica estera e della sicurezza comune (PESC), parlando con una sola voce e agendo come un vero attore globale, proiettando un ruolo positivo nel mondo e facendo la differenza in risposta a qualsiasi crisi”.
Questo intendimento è ripetuto nel numero 39, dove la conferenza afferma che c’è bisogno di:
“Migliorare il processo decisionale dell’UE al fine di garantire la capacità di azione dell’UE, tenendo conto degli interessi di tutti gli Stati membri e garantendo un processo trasparente e comprensibile per i cittadini.”
E intendono farlo cambiando il sistema di voto…
“Tutte le questioni decise all’unanimità dovrebbero essere decise da una maggioranza qualificata”.
L’insieme di queste misure renderebbe praticamente inutile il veto nazionale e vedrebbe gli Stati membri potenzialmente soggetti ad una legislazione imposta contro la loro volontà. Un enorme colpo alla sovranità nazionale.

Vogliono anche:
“rafforzare il ruolo dell’Alto Rappresentante, per far sì che l’UE possa parlare con una sola voce”.
Che è un modo indiretto per dire “centralizzare il potere”.
La più preoccupante, però, è la raccomandazione numero 23:
“Proponiamo che l’UE continui ad agire per promuovere il dialogo e garantire la pace e un ordine internazionale basato sulle regole, rafforzando il multilateralismo e basandosi sulle iniziative di pace di lunga data dell’UE, che hanno contribuito all’assegnazione del premio Nobel nel 2012, rafforzando allo stesso tempo la sicurezza comune”.
Il che suona abbastanza innocuo (a parte lo spudorato riferimento autocelebrativo al premio Nobel per la pace), se non fosse che intendono raggiungere questi fini usando un nuovo esercito dell’UE…
“Forze armate congiunte (dell’UE) che saranno utilizzate per scopi di autodifesa e precluderanno azioni militari aggressive di qualsiasi tipo, con una capacità di fornire supporto in tempi di crisi, comprese le catastrofi naturali. Al di fuori dei confini europei (questo esercito) potrebbe essere dispiegato in circostanze eccezionali, preferibilmente sotto un mandato legale del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e quindi in conformità con il diritto internazionale e senza competere o duplicare la NATO e rispettando le diverse relazioni nazionali con la NATO e facendo una valutazione delle relazioni dell’UE con la NATO nel contesto del dibattito sull’autonomia strategica dell’UE”.
Un potenziale esercito dell’UE è stato un punto di discussione per anni, ma, il più delle volte, semplicemente liquidato come un allarmismo degli euroscettici. Infatti, il resoconto della conferenza aggiunge:
“(L’UE dovrebbe) riflettere su come contrastare la disinformazione e la propaganda in modo obiettivo e fattuale”.
Un po’ ironico, perché recentemente, 2 o 3 anni fa, lo stesso “esercito dell’UE” era stato descritto come “disinformazione.” Una “bugia” diffusa dai “Brexiteers” secondo il Guardian o “vera come dire che Elvis vive” secondo Emily Thornberry.

Dopo il voto della Brexit, tutti, da Politico all’Atlantic Council, avevano cercato di sfatare il “mito” dell’esercito dell’UE.

La stessa UE, nel giugno 2019, aveva pubblicato un articolo sul suo sito ufficiale per sfatare il “mito dell’esercito UE.”

…Poi, proprio il mese scorso, l’UE ha votato per creare una “forza militare di reazione rapida” di 5000 uomini.

Divertente come cambiano le cose.

Ora, tutti media che in precedenza avevano “sfatato” l’idea di un esercito dell’UE, o l’avevano liquidata come una “teoria della cospirazione,” stanno discutendo la sua esistenza come più o meno inevitabile.

Foreign Policy si chiede “Sta arrivando un esercito dell’UE?,” mentre This Week soppesa i pro e i contro e il New European suggerisce cheForse abbiamo bisogno di un esercito dell’UE, dopo tutto”.

Questo potrebbe sembrare un improvviso voltafaccia, ma per chiunque presti attenzione, è tutt’altro che sorprendente.

Nonostante le ondate propagandistiche secondo cui il piano sarebbe un mito, il fatto è che voci politiche di spicco, da Macron a Merkel a Juncker, da anni chiedono un esercito UE.

Questa agenda vecchia di anni è stata rivitalizzata dal ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan. Il disastro, accuratamente progettato, avrebbe “evidenziato la necessità di un esercito europeo autonomo”.

La storia era che gli Stati Uniti si erano ritirati in modo caotico abbandonando i loro alleati locali, mentre un esercito dell’UE, pieno di gioiosa empatia europea e non di gretto pragmatismo americano, sarebbe rimasto più a lungo e avrebbe portato in salvo più persone per via aerea.

Queste voci sono diventate più forti dopo l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina della Russia, con Foreign Policy che afferma che “la guerra in Ucraina ha trasformato l’UE in un serio attore militare” e Investigate Europe che sottolinea che “sta facendo di più Putin per sostenere l’unità militare europea che decenni di iniziative dell’UE.”

Al di fuori della narrativa propagandistica, però, la pura e semplice verità è che l’esercito dell’UE è già una semi-realtà.

Come sottolinea questo articolo del Defense Post, “la struttura di un esercito europeo unificato è già in atto”.

EuroCorps esiste dal 1992, ed è descritto come “una forza per l’UE e la NATO.” Essenzialmente è un collegamento tra la struttura di comando della NATO e l’UE. È una forza simbolica e a malapena utilizzata, ma è lì in attesa di essere adattata e ampliata.

L’accordo Berlin Plus, firmato tra la NATO e l’UE nel 2002, permette all’UE di attingere alle risorse della NATO (veicoli, armi ecc.) per partecipare a conflitti in cui la NATO ha scelto di non partecipare.

Nel 2018 l’UE aveva lanciato l’Iniziativa europea d’intervento,

Solo lo scorso marzo, l’UE ha lanciato la sua nuova iniziativa “Bussola strategica”, insieme alla creazione di un “Fondo europeo per la pace,” un progetto “fuori bilancio” da 5 miliardi di euro progettato per “migliorare la capacità dell’UE di agire come fornitore di sicurezza globale.”

È chiaro come nella narrativa geopolitica questi documenti permettano di passare senza problemi dall'”imperialismo statunitense sostenuto dalla NATO” al “mantenimento della pace da parte dell’UE.”

L’esercito dell’UE sarà venduto agli Stati Uniti come “i partner europei che si fanno avanti” e si assumono una parte dell’onere di “sorvegliare il mondo”, mentre nell’UE/UK sarà pubblicizzato come l’UE “che afferma la sua indipendenza dalla politica estera degli Stati Uniti”. Nessuna delle due sarà vera.

(Questo esercito) potrebbe segnalare un genuino cambiamento di paradigma, un trasferimento della sede del potere più a est, mentre gli Stati Uniti in rovina vengono abbandonati e il cuore dell’egemonia globale si sposta verso l’UE. Forse.

In entrambi i casi, il risultato finale sarà la stessa gente che spende i nostri soldi per le stesse armi, perseguendo le stesse politiche, dicendo le stesse bugie… solo con un nuovo nome sulla porta.

Questo è sempre stato il piano.
I pezzi dell’esercito dell’UE esistevano già, avevano solo bisogno di un pretesto per essere assemblati.

E, grazie al ritiro caotico degli Stati Uniti dall’Afghanistan e all’operazione speciale della Russia in Ucraina, sembra che ora ne abbiano uno.

Kit Knightly
https://off-guardian.org/2022/05/03/the-eu-army-is-on-the-horizon/
03.05.2022

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