18 aprile 2021

Covid-19 ►Il killer dei capi africani

I leader africani muoiono con Covid-19 molto più dei cittadini “comuni”.
La probabilità che ciò si verifichi per puro caso è di 3 su centomila.
NOTA: Questo articolo viene pubblicato in contemporanea in tedesco su Corona Transition
“Io resto a casa!” E’ quello che dovrebbe dire e fare ogni top leader africano, tenendo conto del rischio elevatissimo che egli ha di morire di Covid-19. Dati alla mano, dall’inizio della mai dichiarata pandemia [1] ad oggi sono morti 52/10.000 ministri o capi di stato africani (li chiameremo ‘leader’). Per contro, sono morti solo 3/10.000 ‘cittadini comuni’.


Leader africani morti con Covid-19 (spiegazioni in dettaglio più sotto).

Questa differenza (Covid-19 uccide 17 volte più i leader che i cittadini comuni) è talmente macroscopica che già mesi fa nei social circolavano battute umoristiche, tipo: “Noi africani poveri non moriamo di Corona: muoiono solo i nostri capi”…

Però tale differenza si può valutare scientificamente, tramite un test statistico molto semplice: il “Chi-quadro”.
Per spiegarlo partiamo da un’esperienza comune: se lanciamo una moneta 10 volte, in teoria ci aspettiamo 5 croci e 5 teste, e la pratica ci insegna a non scomporci se escono 6 croci e 4 teste, o viceversa. Ma se il rapporto croce/testa fosse 7/3?… E se fosse 8/2?… Probabilmente saremmo sempre più sospettosi che la moneta sia truccata, ma saremmo pronti a trascinare in tribunale il sospetto truffatore, potendo solo documentare i risultati dei lanci ma senza poter esibire la moneta per una perizia?

Per una decisione così cruciale ci soccorre Chi-quadro, calcolando la probabilità statistica che per puro caso si verifichi una frequenza osservata rispetto al risultato teoricamente atteso. Chi-quadro ci dice che un risultato di 7 croci e 3 teste (o viceversa) si può verificare, per puro caso, con una probabilità del 20%. Un risultato di 8 croci e 2 teste si può verificare con una probabilità del 6% (p = 0,06)… 9 croci e 1 testa 1 volta su 100 (p = 0,01)… e così via.
Alla fine spetta comunque a noi decidere quando “troppo è troppo”, ma potremo farlo con un “grado di confidenza statistica” certo e universalmente riconosciuto.

In qualsiasi disciplina scientifica, una probabilità del 5% o meno (p =< 0,05) viene riconosciuta come “statisticamente significativa”; una probabilità del 1% o meno (p =< 0,01) viene riconosciuta come “statisticamente assai significativa”. Ciò autorizza i ricercatori ad affermare che il risultato osservato non rientra nella semplice variabilità casuale, ma è inficiato da un “bias selettivo”, e li spinge a indagare le possibili cause di deviazioni dalla norma così notevoli.
Ebbene, riguardo alla Covid-19 in Africa, noi abbiamo calcolato che la differenza di mortalità fra leader e cittadini comuni si può verificare con una probabilità di 2 su cento miliardi di miliardo (p = 0,00000000000000000002)

Di seguito illustriamo i criteri e i passaggi logici che abbiamo seguito, in modo che chiunque possa comprenderli, criticarli, e contribuire a indagare questo fenomeno a dir poco singolare: la mattanza di leader africani collegata a Covid-19.
Leader = ministro o presidente/vicepresidente di Stato.
Abbiamo mantenuto una definizione così restrittiva perché ci permette di definire con buona approssimazione il denominatore (al passaggio successivo).
Totale stimato dei leader in Africa = 2.500.
Questo dato si ottiene moltiplicando una media di 46 leader (stima largamente in eccesso) per 54 Stati.
Tasso di mortalità con Covid-19 dei leader = 36/10.000.
Abbiamo prima escluso quattro leader dalla tabella (i quattro in rosso) ammettendo che possano essere stati contagiati dal collega del medesimo pool governativo, collega che era morto poche settimane prima, con diagnosi di morte collegata a Covid-19.
Restano 9 leader su 2500, cioè 36/10.000.
Mortalità “CON” Covid-19.
Il criterio “con” (invece che “per”) è l’unico ragionevolmente applicabile, e certamente il più corretto nel contesto in esame.

Il dato ufficiale è di 0,84 su 10.000 abitanti, certamente sottostimato data la precarietà dei registri demografici in Africa. Le stime più attendibili sono di circa 3 su 10.000 abitanti [2],[3],[4],[5].

Il tasso di mortalità più elevato si registra in Sudafrica: 887 per milione di abitanti (= 9/10.000).
E’ un tasso simile a quello della Germania, ma sappiamo per certo che questi dati sono gonfiati di almeno 10 volte in tutto il mondo sedicente “civile”, poiché il 20 Aprile 2020 l’OMS ha sovvertito i criteri di priorità nello stabilire la causa di morte se c’è in ballo un tampone positivo per Covid-19.
Il risultato è che abbiamo persone morte per incidente stradale, per infarto, o annegate ma la diagnosi di morte è invariabilmente Covid-19 perché avevano un tampone positivo un mese prima o anche più.
Uno fra i casi più clamorosi viene dal Colorado (USA) dove un marito ha ucciso la moglie con numerosi proiettili e poi si è suicidato con la stessa arma… poiché entrambi erano positivi al tampone Covid-19 tempo addietro, risultano ufficialmente morti per Covid-19, con “ferite di arma da fuoco” come “complicanza della Covid-19”: situazione talmente paradossale ma esemplare, al punto da indurre il giudice a sollevare la questione presso i CDC, quindi anche presso l’OMS.

Facendo la tara alla “strana” direttiva dell’OMS, il tasso di mortalità reale del Sudafrica non sarebbe superiore a 0,9/10.000, ma ammettiamo che la sovra-diagnosi causata dall’OMS sia solo di tre volte invece di 10-20, e così torniamo alla stima di 3/10.000 abitanti, che concorda con le stime massime fatte per tutta l’Africa.

A questo punto resta ben poco da fare, se non ridiscutere i parametri esaminati, eventualmente modificarli in base a stime più accurate, e casomai aggiungere qualche variabile accessoria.
Però anche modifiche radicali (per esempio confrontando la mortalità dei 9 leader africani con i dati del solo Sudafrica) ci lascerebbero con un divario di probabilità comunque schiacciante: p < 0,00003!
Allora bisognerà mettersi alla ricerca di uno o più fattori di selezione che possano ragionevolmente spiegare una deviazione dalla norma così eclatante.

La caccia è aperta!

[1] L’OMS non ha mai dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia per CoViD-19.
Tutto quello che abbiamo è una conferenza stampa in cui il D.G. Ghebreyesus dice: “Abbiamo valutato che CoViD-19 può essere caratterizzata come una pandemia”.
Nessun documento scritto, protocollato, da parte degli organi competenti in base allo statuto dell’OMS: Assemblea Generale (art. 21a) o Consiglio Direttivo (art. 28i).

[2] Africa low Covid-19 fatality rates

[3] Africa’s low Covid-19 mortality rates: a paradox?

[4] Africa’s rising mortality rates

[5] Is Africa’s Covid-19 low incidence due to Malaria?

Autori:
Leopoldo Salmaso è medico, specialista in Malattie Infettive e in Sanità Pubblica.
Ha lavorato all’ospedale-università di Padova dal 1976 al 2011, ivi compresi sette anni trascorsi in Tanzania per il controllo di epidemie (Colera, Febbre Tifoide, Poliomielite) e per il piano vaccinale di quel paese.
Studioso delle relazioni socio-economiche, finanziarie e monetarie fra Nord e Sud del mondo.
Autore di “AIDS: Sindrome da Indifferenza Acquisita?” e di “Il golpe latino: l’Europa salvata dalla crisi per errore”, disponibile anche in Inglese e Spagnolo su Lulu.com.
Conduttore del programma radiofonico “Debito e democrazia” su Radio Gamma 5.
Co-editore del manifesto “Moneta Bene Comune”, disponibile in varie lingue su www.monetabenecomune.it
Pubblicista e traduttore (da Inglese, Francese, Spagnolo, Swahili).

Konstantin Demeter è giornalista e fotografo freelance, nonché ricercatore indipendente. Si occupa in particolare del sistema monetario e delle sue conseguenze socio-economiche. Da più di dieci anni effettua ricerche sulla virologia e su questo argomento ha pubblicato su Rubikon e OffGuardian.

Fonte: https://vcomevittoria.it/covid-19-il-killer-dei-capi-africani/

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