29 marzo 2021

Il Grande Bivio

Andrò controcorrente, ma io penso che medici e infermieri che non vogliono accettare obblighi vaccinali, che non vogliono subire trattamenti sanitari obbligatori contro la propria volontà, dovrebbero davvero uscire dalla sanità di questo Stato. E non solo loro: tutti noi che non riteniamo accettabile la deriva autoritaria di questo regime, dovremmo uscirne. Tutti insieme, tutti quanti. Francamente, perché mai dovremmo continuare ad avere a che fare con queste strutture popolate da ipocondriaci, regolate in modo abusivo e illogico?

Un mondo nuovo

Certo che dobbiamo farci una sanità NOSTRA, diversa, che risponda alle esigenze che riteniamo prioritarie, libera dai guinzagli e conflitti di interesse che ne avvelenano approcci e finalità. E non solo una sanità: una nuova scuola, in cui si insegni a ragionare e non ad ubbidire. In cui i bambini possano toccarsi, giocare, respirare in libertà. E una diversa socialità. Una diversa cultura. Una diversa economia, un nuovo e diverso sistema di scambi e servizi senza la moneta-debito. Nuove leggi, che rispecchino le nostre priorità, nuovi sistemi istituzionali, nuovi metodi di produzione, distribuzione e consumo dell’energia. Un nuovo Stato.

Superare il passato

Dopotutto esistiamo, e non siamo pochi. Ed è evidente che non c’è alcuna compatibilità tra il mondo che oggi ci viene raccontato e come vogliamo vivere noi: liberi, autodeterminati, responsabili. Sganciati da narrative mediatiche e da cappe di terrore, tornando ai contatti umani, senza museruole. Perché mai cercare di convivere con chi esprime necessità tanto diverse dalle nostre? Questa convivenza è necessariamente disastrosa, per noi come per loro. Sganciamoci. Superiamoli. Basta sprecare energie per combattere queste derive: usiamole per immaginare, progettare, iniziare a costruire il nostro mondo: il futuro che vogliamo lasciare ai nostri discendenti.

Oltre il conflitto

Quando l’incompatibilità di esigenze e conclusioni è evidente, che senso ha cercare di affermare chi ha torto e chi ha ragione? E ancora: davvero ha senso voler frequentare scuole che insegnano ai bambini ad obbedire come schiavi? Ha senso usufruire di una sanità in cui fa carriera chi produce ipocondria e ritiene ragionevole considerare i pazienti cavie sacrificabili? Io davvero non ci tengo.

La mia riflessione è se sia ormai più utile pensare a un , un  vero e proprio, lavorando a costruire un mondo nuovo, fondato su principi nuovi: così come lo vogliamo.


Stefano.Re

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1 commento:

  1. Questo volevo sentirmi dire.
    Questo sfilarsi può realizzarsi in rete o deve cominciare rigorosamente fuori dalla rete?
    Come realizzare in pratica tale clandestinità?
    Io lo camufferei da "culto" religioso neocristiano
    Come fece San Paolo. Solo che si tratterebbe di un culto laico
    La Chiesa di GAIA?

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