9 febbraio 2021

Time Magazine ►“Segreta”, “la Cabala ben finanziata” che ha lavorato per “proteggere” le elezioni del 2020 da Donald Trump

La rivista Time ha pubblicato un resoconto dettagliato di ciò che descrive come una “cospirazione” tra “attivisti di sinistra e titani del business” per creare “uno straordinario lavoro nell’ombra per “proteggere” le elezioni presidenziali del 2020.

Il New York Times aveva riferito di queste azioni già a gennaio, facendo riferimento alla “Democracy Defense Coalition“. Il Daily Beast ne aveva parlato in autunno. Ma l’articolo del Time è il rapporto più approfondito su ciò che altri hanno solo suggerito stesse accadendo dietro le quinte.

L’articolo, di Molly Ball, intitolato “La storia segreta della campagna ombra che ha salvato le elezioni del 2020“, presenta tali azioni come uno “sforzo eroico” per salvaguardare un’elezione libera e giusta, e per respingere le accuse di frode elettorale avanzate dal presidente Donald Trump.
Dalla descrizione fatta dalla Ball, tuttavia, traspare anche a quella che lei chiama una visione “paranoica” di una azione volta a rendere difficile la vittoria di Trump.

La stretta di mano tra imprese e lavoratori è stata solo una componente di una più vasta campagna bipartisan per proteggere le elezioni – uno straordinario sforzo nell’ombra volto non tanto a vincere il voto, ma a garantire che fosse libero e giusto, credibile e non corrotto. Per più di un anno, una coalizione variamente organizzata di attivisti ha cercato di sorreggere le istituzioni americane mentre erano sotto attacco simultaneo di una pandemia e di un presidente autocratico. Anche se gran parte di questa attività si è svolta nell’arco della Sinistra, è rimasta separata dalla campagna di Biden e ha varcato anche i confini ideologici, con dei contributi cruciali di attori indipendenti ai partiti e anche tra i conservatori.

Il loro lavoro ha toccato ogni aspetto delle elezioni. Hanno ottenuto che gli Stati potessero cambiare i sistemi di voto e le leggi ed hanno contribuito ad assicurare centinaia di milioni di finanziamenti pubblici e privati. Hanno respinto le cause legali sulla voter suppression (una strategia usata per influenzare il risultato di un’elezione scoraggiando o impedendo a specifici gruppi di persone di votare, n.d.r), hanno reclutato un esercito di operatori elettorali ed hanno portato milioni di persone a votare per posta per la prima volta. Hanno fatto pressione con successo sulle compagnie di social media per adottare una linea più dura contro la disinformazione ed hanno usato strategie basate sui dati per combattere le diffamazioni virali. Hanno messo in piedi delle campagne di sensibilizzazione del pubblico che hanno aiutato gli americani a comprendere come il conteggio dei voti si sarebbe sviluppato per giorni o settimane, impedendo così alle teorie del complotto di Trump ed alle false attestazioni della vittoria di ottenere attenzione. Dopo il giorno delle elezioni, hanno monitorato ognicosa per assicurarsi che Trump non potesse ribaltare il risultato.

Questo è il motivo per cui coloro che vi hanno preso parte vogliono che questa storia segreta delle elezioni del 2020 sia raccontata, anche se suona come un “sogno paranoico”: una “cabala ben finanziata” di persone potenti, che vanno dall’industria agli ideologi, che lavorano insieme “dietro le quinte” per influenzare le percezioni, cambiare le regole e le leggi, dirigere la copertura dei mass media e controllare il flusso di informazioni. Non stavano truccando le elezioni; le stavano proteggendo. E credono che il pubblico abbia bisogno di capire la fragilità del sistema per garantire che la democrazia in America perduri.

L’articolo descrive i partecipanti a questo piano come “attivisti della democrazia“. Era guidato da Mike Podhorzer, un “consigliere senior del presidente dell’AFL-CIO,” uno dei più potenti sindacati della nazione, allineato con il Partito Democratico.
I fan di Biden a Philadelphia dopo che l’elezione è stata chiamata il 7 novembre. (Credit: Michelle Gustafson per TIME)

Dal suo appartamento nei sobborghi di Washington D.C., Podhorzer ha iniziato a lavorare dal suo computer portatile al tavolo della sua cucina, tenendo incontri su Zoom per ore e ore al giorno con la sua rete di contatti in tutto l’universo progressista: dal movimento operaio alla sinistra istituzionale, da Planned Parenthood a Greenpeace; con gruppi di resistenza come Indivisible e MoveOn; con geek e strateghi dell’analisi dei dati, rappresentanti di donatori e fondazioni, organizzatori di base a livello statale, attivisti per la giustizia razziale ed altri ancora.

Ad aprile Podhorzer ospitava riunioni di due ore e mezza su Zoom con altri partecipanti al progetto. Hanno spinto il Congresso a finanziare il voto per posta, e hanno convinto il CEO di Facebook Mark Zuckerberg a contribuire con centinaia di milioni di dollari al “finanziamento dell’amministrazione elettorale”. (Come Breitbart News aveva segnalato, queste donazioni di Zuckerberg sembravano più uno sforzo a favore dei Democratici per convincere gli elettori ad andare a votare, ed era rivolto principalmente alle contee a maggioranza democratica negli Stati chiave).

La campagna ha anche usato il suo braccio legale per cambiare le procedure di voto durante la pandemia di COVID, portando ad una “rivoluzione” nel voto per corrispondenza: “Solo un quarto degli elettori ha votato nel modo tradizionale: di persona il giorno delle elezioni” si legge nell’articolo.

Il gruppo ha anche usato un “progetto-segreto-e-anonimo” per combattere la “disinformazione“. Il loro metodo era quello di “fare pressione sulle piattaforme per far rispettare le loro regole, sia rimuovendo contenuti o account che diffondono la disinformazione”.
I sostenitori di Trump cercano di disturbare il conteggio dei voti al TCF Center di Detroit il 4 novembre (Credit: Elaine Cromie-Getty Images)

Non viene menzionata la storia del New York Post sul portatile di Hunter Biden, ma le aziende tecnologiche, i media mainstream e gli ex funzionari dell’intelligence hanno fatto il diavolo a quattro ad ottobre per additare la storia del portatile come potenziale “disinformazione” russa, per poi sopprimerla. Twitter aveva bloccato i link all’articolo, ed ha anche bannato il NYPost per più di due settimane. La storia è stata poi dimostrata essere vera, quando Hunter Biden che ha annunciato – dopo le elezioni – di essere sotto indagine dell’FBI.

Il gruppo decise anche di sfruttare i violenti disordini che si sono diffusi nella nazione sulla scia della morte di George Floyd a maggio, e prese provvedimenti “per sfruttare lo slancio per le elezioni senza permettere che fosse cooptato dai politici”.

Verso la fine delle elezioni la U.S. Chamber of Commerce mise da parte le vecchie rivalità per unirsi al sindacato AFL-CIO nel creare un’alleanza per respingere le accuse di frode elettorale. Qui viene notato che anche alcuni Repubblicani hanno dato il loro aiuto a questo sforzo.

Come Breitbart News ha riferito all’epoca, c’era anche un movimento di Sinistra a livello nazionale per scatenare dei disordini se Trump avesse rivendicato la vittoria in un’elezione testa-a-testa. L’articolo conferma che proprio questa coalizione “ombra” stava coordinando tali sforzi. Aggiunge che a tale “rete di mobilitazione nazionale” è stato ordinato di “ritirarsi” dopo che sembrava chiaro che Biden sarebbe stato il vincitore.

Più tardi, dice, la rete di Podhorzer ha deciso di fare in modo che ci fossero pochi contro-dimostranti alla manifestazione del 6 gennaio “Stop the Steal” a Washington D.C., ed assicurandosi successivamente che la colpa di ciò che era successo sarebbe stata attribuita solamente a Donald Trump.

Leggi l’articolo completo qui.

Breitbart.com


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