8 febbraio 2021

Germania ►Il Ministero degli Interni coinvolge scienziati per giustificare lockdown e misure repressive

Una vasta corrispondenza, che è a disposizione di WELT AM SONNTAG, mostra che nella prima fase di picco della pandemia, il ministro degli interni Horst Seehofer (nella foto con Angela Merkel) ha influenzato i ricercatori. Di conseguenza, hanno fornito i risultati per una drammatico "documento segreto" del ministero.

Il ministero federale dell'interno ha sfruttato gli scienziati di diversi istituti di ricerca e università per scopi politici nella prima ondata della pandemia di Corona nel marzo 2020. Ha incaricato ricercatori dell'Istituto Robert Koch e di altre istituzioni di creare un modello di calcolo sulla base del quale l'autorità del ministro dell'Interno Horst Seehofer (CSU) voleva giustificare le dure misure contro il Coronavirus.

Questo emerge da una corrispondenza interna di più di 200 pagine tra il livello dirigenziale del Ministero dell'Interno e i ricercatori, che è a disposizione di WELT AM SONNTAG. Un gruppo di avvocati ha ottenuto la corrispondenza e-mail in una disputa legale con il Robert Koch Institute che è durata diversi mesi.

Nello scambio di e-mail, per esempio, il segretario di stato del ministero dell'Interno, Markus Kerber, chiede ai ricercatori di sviluppare un modello sulla base del quale si potrebbero pianificare "misure di carattere preventivo e repressivo".

Secondo la corrispondenza, i ricercatori hanno elaborato il contenuto di un documento, dichiarato segreto, in soli quattro giorni in stretto coordinamento con il ministero e che è stato diffuso attraverso vari media nei giorni successivi.

In esso, è stato calcolato uno "scenario peggiore", secondo il quale più di un milione di persone in Germania sarebbero potute morire a causa del coronavirus, se la vita sociale continuasse come prima della pandemia.

Iscriviti al canale Telegram!

Nessun commento:

Posta un commento

Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada

Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)