29 dicembre 2020

+Resistenza –Resilienza!

Zona rossa, gialla, arancione, coprifuoco, lockdown, si può uscire, non si può uscire? Quando hai un dubbio, consulta la Costituzione perchè i DPCM sono acqua fresca! Lo ha confermato la sentenza del tribunale di Roma. Ora tocca a ciascuno di noi. L’unica via contro la gestione politica, terroristica e coercitiva, del virus è non accettare, smettere di obbedire prima che sia troppo tardi.

+ Resistenza – Resilienza. Se il termine “resistenza” è stato archiviato nostalgicamente nei libri di storia, il termine “resilienza” è stato ri-declinato dal regime come predisposizione a subire, a tacere, ad accettare tutto “per la nostra salute”. Di fronte a queste menzogne, occorre, invece, recuperare ragionamento critico che è precursore del dissenso e della rivoluzione.

Il grilletto del dissenso si può individuare in quel «dire-di-no» al potere, alla situazione determinata dall’ordine dominante che, sorgendo anzitutto nella coscienza dell’individuo, si traduce in volontà di autonomia e di indipendenza, intimamente collegato con un desiderio di liberazione e di avviamento di una storia alternativa. È solo dissentendo, e organizzando in forme strutturate il proprio sentire altrimenti, che l’individuo può maturare come soggetto, ossia come portatore di una sua visione critica e personale, scelta liberamente e non accettata passivamente perché imposta dall’ordine dominante.

Dissentirono gli antifascisti in Italia e Pasolini contro il nuovo fascismo della civiltà dei consumi, i rivoluzionari nella Francia del 1789 e i russi nel 1917; ma, poi, ancora i dissidenti sovietici verso il comunismo mal realizzato e Nelson Mandela verso la segregazione, Martin Luther King, Che Guevara e, semplicemente disobbedendo, Gandhi. Furono dissenzienti Sankara verso l’imperialismo occidentale in Africa, le generazioni del Sessantotto in lotta contro i padri, la «Rosa Bianca» rispetto al nazionalsocialismo, Peppino Impastato e Paolo Borsellino contro la mafia e i cecoslovacchi verso l’Unione Sovietica (1); dissentì Franco Basaglia, psichiatra che rifiutò di curare le persone affette da malattia mentale con i mezzi di contenzione e liberò loro dai manicomi, nel 1978.

La storia dell’umanità è storia di dissensi. Tuttavia c’è una differenza sostanziale col passato. Il potere, in ogni epoca e in ogni sua configurazione, per legittimarsi, provvedeva a reprimere e rimuovere fisicamente le forme di dissenso. Oggi, il potere ha mutato volto. Non reprime, come in passato, il dissenso ma semplicemente, opera affinché esso non possa costituirsi, tramite il distanziamento e il divieto di assembramento che si instaureranno perennemente come le nuove regole della nuova socialità post-covid. Non ricorre la repressione fisica, in assenza di teste realmente dissenzienti e di spiriti ribelli, perché non ve n’è piú materialmente bisogno. Non punisce i corpi, ma si impadronisce delle anime, le ammala, le indebolisce e le soggioga. Per questo è necessario entrare in un’ottica universale della cura. Non solo la cura per il Covid, ma una cura contro i mali causati dal sistema che impattano in maniera devastante sulla salute individuale e collettiva. L’unica medicina possibile per i popoli è una nuova politica espressione di un vero partito popolare in grado di prendersi carico delle anime annientate dalla cultura consumistica, materialistica, nichilistica, riduzionistica dentro corpi esausti, consumati, alienati, deprivati delle energie vitali, quindi impotenti biologicamente e politicamente. Questo stato di depressione planetaria produce popoli ridotti a pupazzi insignificanti, marionette di un sistema suicidario. Urge la sperimentazione, non di vaccini ma di nuovi linguaggi aggregativi a tutti i livelli: non basta solo il livello politico ma si deve operare più in profondità anche a un livello culturale e soprattutto animico/spirituale o interiore/personale perché è lì che si innesca il trigger del dissenso.

La nuova politica è incontro attorno ad una nuova forma di comunicazione. Manca una parola di senso che esprima al contempo il dis-senso, un comune denominatore che aggreghi, organizzi e incanali verso un percorso politico di emancipazione, tutte le varie forme di proteste manifestatisi nel corso di questi mesi.

Per l’anno nuovo, l’unico personale profondo desiderio è che “Viva la Costituzione, Abbasso l’oppressione” non fosse uno sterile motto come tanti da copiare e incollare sulle bacheche social, ma diventasse una nuova formula che unisca a livello intimo e profondo e che muova all’azione tutti coloro che sentono la necessità di ripristinare uno stato di diritto.

  1. D. Fusaro, Pensare Altrimenti. Giulio Einaudi editore, 2017

Di Raffaele Varvara, ComeDonChisciotte.org

3 commenti:

  1. DICHIARAZIONE CONGIUNTA

    I sottoscritti
    Dr, Fabio Franchi Medico Infettivologo Esperto di virologia
    Dr.ssa Antonietta Gatti Scienziata Esperta di nanopatologie
    Dr. Stefano Montanari, Farmacista Ricercatore scientifico e Nanopatologe
    Dr. Stefano Scoglio, Ricercatore Scientifico, Candidato Premio Nobel per la Medicina 2018
    tutti nella loro qualità di esperti e ricercatori scientifici, con riferimento all’utilizzo dei c.d. tamponi Covid-19, che sono al centro dell’attuale gestione dello stato di emergenza collegato alla nota problematica del Govid-19.

    DICHIARANO

    di aver appurato, da un documento della Commissione Europea e da uno dell’istituto Superiore di Sanita’ [1], che i tipi di tampone circolanti in Europa al 16 Maggio 2020 erano 78, nessuno dei quali autorizzato, valutato o validato:
    di aver riscontrato dai medesimi documenti che gran parte dei medesimi tamponi sono altresi privi della dichiarazione delle sequenze geniche contenute, abbiamo deciso di approfondire la cosa.
    Si é pertanto ritenuto necessario approfondire la problematica attinente alla validita dei risultati dei tamponi e si é potuto accertare che:

    1) per stessa ammissione del Centers for Disease Control and Prevention americanco (doc. 3) e del Gruppo di Lavoro Covid della Commissione EU, il virus SARS-Cov2 (doc. 2), presunto responsabile dal Covid, non é mai stato isolato fisio-chimicamente

    2) I liquidi patogeni usati come modello per il sequenziamento genico non avevano nessuna titolazione del virus, il che implica che in tali liquidi erano contenute miliardi di altre particelle simil-virali (incluse le non patogeniche vescicole extracellulari naturalmente presenti nel nostro organismo),

    Ciò comporta che:
    non esiste a tutt’oggi nessun marker specifico del virus, e dunque nessuno standard che possa rendere i tamponi affidabili.

    3) I tamponi attualmente circolanti, oltre 100, sono esentati dai controlli previsti dalla legge europea sui dispositivi medici del 1997;

    4) Al contempo non sono ancora assoggettati alla nuova norma europea del 2017, che entrerà in vigore solo nel Maggio 2022.

    5) Tale limbo normativo rende i produttori liberi di far circolare qualsiasi tipo di dispositivo senza nessun controllo:

    Ciò comporta che
    La conformità dei tamponi prodotti a degli standard che ne possano accertare la corretta efficacia non è oqgi verificata.

    6) Ci sono numerosi studi che attestano la continua mutazione del virus, e le stesse autorità sanitarie riconoscono che se il virus continua a mutare i tamponi diventano inutili.

    7) Ci sono quasi 150.000 diversi sequenziamenti del virus presso la banca dati dei virus GISAID; erano 70.000 ad Aprile; e continuano a crescere, perché si trovano sempre nuove mutazioni, e ciò rende i tamponi circolanti del tutto inutili. Sul punto si allega la ricerca scientifica del dott. Scoglio che analizza anche questo elemento essenziale[3].

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  2. Ciò comporta che
    I tamponi circolanti, anche qualora si volessero ritenere astrattamente efficaci e nel concreto conformi alla normativa, sono del tutto inutili in quanto non possono accertare le mutazioni.

    8) Esiste inoltre un problema sostanziale legato alla metodologia utilizzata nei tamponi, la RT-PCR. Come sottolineano i massimi esperti di questa metodologia, per funzionare correttamente tale metodologia idealmente dovrebbe utilizzare tra i 20 e i 30 cicli di PCR; e non si dovrebbe comunque mai superare i 35 cicli, perché sopra tale soglia la PCR inizia a creare sequenze casuali. Ebbene, come confermato anche da diversi documenti che alleghiamo, quasi tutti i tamponi superano i 35-40 cicli di media, e sono dunque da considerare del tutto inefficaci e produttivi di falsi positivi.

    9) Da ultimo, come spiegato in un recente documento dell’Istituto Superiore di Sanita, l’efficacia dei tamponi dipende da 3 fattori: la sensibilita, la capacita di rilevare la presenza di RNA, la specificità, la capacita di limitare tale RNA a quello specifico del virus che si cerca; e la prevalenza, ovvero la presenza della patologia virale nella popolazione. Questo perché maggiore é la prevalenza, maggiore é la circolazione del virus, e dunque maggiore é la possibilita di rilevarlo. Ad oggi, la prevalenza in Italia, che nelle vere pandemie può arrivare anche al 30% della popolazione, é allo 0.1%; e anche se aumentasse di 10 volte sarebbe sempre un livello di prevalenza irrisorio; il che significa, in base ad una tabella della autorevole organizzazione internazionale FIND[4] ripresa dall’ISS, che i tamponi di media performance, in Italia, producono attorno ail’85%-90% di falsi positivi.

    Ciò comporta che

    Comunque, ferme le superiori considerazioni gia effettuate, i risultati dei tamponi sono del tutto inaffidabili.

    Per tutte queste ragioni,
    i sottoscritti ritengono che proseguire nell’utilizzo dei tamponi da cui ricavare dati utili a determinare proclami sullo stato di emergenza, quarantene individuali o di gruppo, e per imporre limitazioni e lockdown, dalle scuole alle imprese alle famiglie, è pratica senza nessun fondamento scientifico.

    Roma, lì 07/10/2020

    Dr. Fabio Franchi
    Medico Infettivologo
    Esperto di virologia

    Dr.ssa Antonietta Gatti.
    Scienziata
    Esperta di nanopatologie

    Dr. Stefano Montanari
    Farmacista Ricercatore scientifico
    Nanopatologo

    Dr. Stefano Scoglio
    Ricercatore Scientifico
    Candidato al Premio Nobel per la Medicina 2018

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  3. SE NON SAPPIAMO NULLA DEL VIRUS, né il peso, né la dimensione, né la struttura, non sappiamo se realmente esiste, che oltretutto ci dicono che cambia in continuazione e/o è solo il parto di menti malate, di psicopatici compulsivi, travestiti da politici e virologi, su queste basi non si può dire se la mascherina ferma o non ferma il virus e sulle stessa basi, si deve concludere che i TEST-TAMPONI SONO INUTILI perché CERCANO UN VIRUS DI CUI NON SAPPIAMO NULLA e che oltretutto sarebbe già mutato tante volte; e lo stesso vale per i TEST SIEROLOGICI, che sono INUTILI SENZA un MARKER VIRALE di RIFERIMENTO.
    Sapete quale è la differenza tra la pazzia e la follia?. Il pazzo è pazzo, ma non sa di esserlo, il folle strumentalizza la follia degli altri credendo o facendo credere di avere la verità.
    Ci manipolano continuamente tutte le informazioni, le statistiche, vengono propagandate false notizie come profonde verità, le cure che funzionano vengono eliminate e/o insabbiate, i veri scienziati e ricercatori vengono attaccati e isolati, si continua ad emettere decreti che violano sia la vera scienza che la costituzione, sul niente giustificano sanzioni che non hanno alcuna logica, inventano centinaia di migliaia di falsi ammalati a mezzo di tamponi farlocchi che di positivo hanno solo i soldi che incassano le aziende, stanno proseguendo da un anno con una insensata campagna mediatica del terrore basata sulla falsa teoria dei virus introdotta dal chimico truffaldino Pasteur più di cento anni fa.
    Tutto questo senza alcuna vergogna, sono dei ciarlatani che strumentalizzano la loro medicina allopatica che cura solo i sintomi delle malattie per mezzo di droghe e acidi sintetici che loro chiamano medicine, ma che in realtà eliminano un sintomo che invece come un campanello di allarme andrebbe usato per capire la causa reale della malattia, per poi pavimentare la strada a nuovi sintomi sempre più pesanti e bisognosi di nuove medicine ovviamente prodotte da questi cartelli multinazionali, commercianti di infinite morti e sofferenze. I medici vengono formati seguendo il programma di studi preparato da queste multinazionali del terrore, non hanno alcuna intenzione di farvi guarire, al contrario hanno bisogno di un numero sempre maggiore di malati disposti ad ingollare tonnellate di schifezze credendo che gli facciano bene.
    Ebbene ora avete capito chi sono i pazzi e chi sono i folli.
    Salvador Dalì diceva “qual’è la differenza tra me e un pazzo? Io sono pazzo, ma so di esserlo, invece il pazzo è pazzo, ma non sa di esserlo!.

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