29 ottobre 2020

ABC dell'Effetto Gregge

Quando circa l'85% degli individui ha raggiunto l'immunità contro un agente infettivo, la minoranza non immune difficilmente verrà raggiunta da quell'infezione, grazie alla "barriera" offerta dalla maggioranza. Questo fenomeno si chiama "Effetto Gregge".

L'effetto gregge da vaccini è ben più raro di quanto si afferma nella comunicazione contemporanea, sia scientifica che divulgativa. Le ragioni di ciò sono facilmente comprensibili, e cercherò di spiegarlo con esempi classici. 

1. Effetto gregge massimo.
E' il caso del Morbillo, perché il virus del Morbillo è uno dei più stabili che si conoscano: a differenti epoche e latitudini, quel virus si presenta sempre identico. Perciò l'immunità, sviluppata in seguito a infezione o vaccinazione, dura per tutta la vita (con le dovute eccezioni e riserve) e di conseguenza si può davvero sviluppare un effetto gregge. 

2. Effetto gregge zero.
E' il caso del Tetano: se anche 999 persone su 1000 sono vaccinate, non costituiscono alcuna barriera per l'unica persona non vaccinata. Le spore di quel batterio sono ubiquitarie, resistenti alle più estreme variazioni di temperatura e umidità, nonché alla maggior parte dei disinfettanti. In effetti, infezioni con spore del Tetano sono assai frequenti, e in molti casi sarebbero mortali. Il vaccino (più eventuali immunoglobuline) contrasta non l'infezione, ma la micidiale tossina che il bacillo sviluppa dopo che le sue spore hanno germinato all'interno dell'organismo (tipicamente una ferita).

3. Effetto gregge intermedio.
Vedere la tabella qui sotto, preparata dal collega dottor Alberto Donzelli (uno dei più seri studiosi che abbiamo in Italia) e da lui proiettata un anno fa alla Camera dei Deputati. La colonna 4 indica quale copertura vaccinale si debba raggiungere nella popolazione per ottenere l'effetto gregge, mentre la colonna 5 dice se tale effetto sia davvero raggiungibile. Questa tabella, con poche integrazioni bibliografichei,ii,iii,iv conferma che un valido effetto gregge si può raggiungere solo per il Morbillo.

E la vaccinazione antinfluenzale?
La vaccinazione antinfluenzale ha un effetto protettivo assai scarso (mi sia consentito non partecipare alla bagarre di citazioni e contro-citazioni, di cui fa sostanzialmente piazza pulita un articolo recente e difficilmente contestabilev). Del resto, chiunque sa che ogni anno moltissime persone vanno incontro a episodi di ILI (Influenza Like Illness - Malattia Simil Influenzale), e che l'anno successivo si ricomincia daccapo, anche se molte di quelle persone ricevono ogni anno il vaccino allestito con il mix più aggiornato dei microorganismi responsabili. La spiegazione è la stessa data per il Morbillo, ma si applica al contrario perché i virus associati a ILI appartengono a famiglie che mutano di frequente: è una corsa senza fine in cui il vaccino non può che inseguire.
In conclusione, per l'Influenza l'effetto gregge è irraggiungibile.

E la vaccinazione anti-Covid-19?
Poiché i Coronavirus mutano con frequenza ancor maggiore rispetto ai virus associati a ILI, i vaccini anti-Covid-19 avranno effetti protettivi scarsi o nulli sugli individui, e l'effetto gregge sarà irraggiungibile. Con certezza possiamo affermare che gli eventuali vantaggi non saranno commensurabili con gli effetti negativi sulla salute individuale/collettiva e con i costi sociali ed economici.
L'attesa "messianica" di codesti vaccini non ha alcun fondamento clinico o epidemiologico.

Dr. Leopoldo Salmaso
Specialista in Malattie Infettive e Tropicali 
Specialista in Sanità Pubblica
già “Esperto del Min. Affari Esteri" in Tanzania
già Direttore Distretto 3, AULSS 16 Padova 

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