19 marzo 2020

Fino al giorno in cui potremo baciarci di nuovo...

Non c'è bisogno di scrivere una sceneggiatura: il coronavirus schiaccia la realtà, perché è la realtà. A forza di venire verso di noi a tutta velocità, il futuro ci ha colpiti. Eccoci qui in un misto di  Years and Years e di Contagion. Oltre alle conseguenze che provoca, non esiste più nulla. E qualunque cosa accada adesso, al termine di questa grave crisi globale e totale, nulla sarà più come prima. Spesso lo scriviamo per abitudine, per pigrizia intellettuale, ma questa volta possiamo dire che la formula è più che azzeccata.
Il confine tra realtà e finzione si confonde, quello tra presente e futuro è sfocato. Per alcune settimane, forse di più, le nostre vite quotidiane saranno capovolte. Vivremo al ritmo delle istruzioni ufficiali, ma anche del macabro conteggio degli infetti, e deceduti. La nostra capacità di rimanere disciplinati e di aiutarci a vicenda dipenderà dalla nostra salvezza collettiva e individuale. Ma alla fine di questo periodo, quando l'atmosfera diventerà di nuovo respirabile - che fino ad oggi rimane fortunatamente l'ipotesi più probabile - dovremo mettere in discussione il nostro modello di civiltà.

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