18 ottobre 2019

Erdogan vuole l'annessione dei territori settentrionali della Siria

L'aggressione turca lanciata a est del fiume Euphrates il mercoledì sta ora proseguendo su un'area molto più estesa rispetto alle precedenti operazioni illegali transfrontaliere in Siria, nell'ambito della cosiddetta Euphrates Shield and Olive Branch.

La cosiddetta "Operazione Primavera di Pace" non ha nulla a che vedere con la pace, non ha nulla a che vedere con la protezione della Turchia dagli attacchi transfrontalieri, non ha nulla a che vedere con la lotta all'ISIS e terroristi della stessa sorta che Ankara peraltro supporta, non ha nulla a che fare con la stabilizzazione di una "zona sicura" per i rifugiati siriani, che Erdogan vuole siano trasferiti dalla Turchia al territorio siriano controllato dal suo regime.


La sua aggressione ha molto che fare, anzi tutto, con l'annessione alla Turchia del territorio siriano del Nord, in particolare le aree petrolifere.
Tutte le guerre sono basate sulla menzogna e sull'inganno. La verità e la piena divulgazione delle reali informazioni distruggerebbero i pretesti per combatterle.

Mercoledì Erdogan ha falsamente affermato:
"Le nostre forze armate turche con l'esercito nazionale siriano (sic) hanno iniziato la #Operation Peace Spring contro le organizzazioni terroristiche PKK/YPG e Daesh (sic), nel nord della Siria."
"Il nostro obiettivo è quello di cancellare il corridoio del terrore, cercando di rendere effetivo ed efficace il nostro confine meridionale (sic), e portare pace e sicurezza nella regione."
"Con l'Operazione Pace Primavera, elimineremo le minacce terroristiche nei confronti del nostro Paese (sic). Con la zona sicura che stabiliremo, provvederemo al ritorno dei rifugiati siriani nei loro paesi (sic).
"Proteggeremo l'integrità territoriale della Siria e salveremo il popolo della regione dagli artigli del terrore (sic)."
Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavuşoglu ha voltato le spalle alla verità, sostenendo che l'operazione Primavera di Pace si sta svolgendo secondo il diritto internazionale (sic), la Carta delle Nazioni Unite (sic), e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla lotta contro il terrorismo (sic)."

Le operazioni statunitensi e turche in Siria sono flagranti violazioni della Carta delle Nazioni Unite. Nessuna nazione può attaccare preventivamente un'altra, per mezzo di una aggressione pura e semplice, tranne in caso di autodifesa qualora sia autorizzata dai membri del Consiglio di Sicurezza.

La televisione siriana ha accusato gli aerei da guerra turchi di bombardare la città di Ras al-Ain. Altri rapporti hanno indicato che le città di Tell Abyad e Kobane sono state colpite. I civili sono in stato di pericolo e rischiano lesioni gravi o morte.

I bombardamenti transfrontalieri hanno preceduto le operazioni aeree, che allo stato continuano.

In risposta all'aggressione turca, una fonte del Ministero degli Esteri siriano ha dichiarato quanto segue:

"Il comportamento ostile del regime di Erdogan appare chiaramente attraverso le ambizioni espansionistiche turche nei territori siriani, e non poteva essere giustificato con alcun pretesto, e ciò che il regime turco sostiene riguardo alla sicurezza delle frontiere è confutato dall'inosservanza da parte di questo regime dell'accordo di Adana."

Nel 1998 entrambi i paesi hanno adottato l'accordo relativo alla lotta contro il terrorismo. Damasco ha promesso di impedire che elementi terroristici nel suo territorio minaccino la Turchia.

La fonte del Ministero degli Esteri siriano ha aggiunto che

"(L)a Repubblica araba siriana ritiene alcune delle organizzazioni curde responsabili di quanto sta avvenendo, a causa della loro subordinazione ai piani statunitensi; queste erano state messe in guardia durante gli incontri circa il pericolo di tali progetti, così come era stato loro richiesto di non essere strumenti al servizio della politica degli Stati Uniti contro la loro patria, ma queste organizzazioni hanno insistito per essere strumenti nelle mani di stranieri."

Le truppe turche e quelle loro alleate, mobilitate lungo il confine della Siria, hanno iniziato un'incursione di terra nel suo territorio, lungo un perimetro di 300 miglia. Non è chiaro quanto in profondità penetreranno e cercheranno di occupare il nostro territorio.

Le risposte della comunità mondiale all'aggressione di Erdogan hanno omesso di condannare l'operazione come una patente aggressione contro uno stato sovrano, il più alto dei più alti crimini, fondato su grandi bugie.

Attraverso il suo portavoce, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dato la sua solita debole risposta, esortando tutte le parti nel nord-est della Siria ad esercitare la massima moderazione.

In una dichiarazione il dipartimento di guerra americano ha detto:

"La Turchia ha scelto di agire unilateralmente. Di conseguenza, abbiamo spinto le forze statunitensi nel nord della Siria fuori dal percorso di una potenziale incursione turca per garantire la loro sicurezza."

La Russia ha dichiarato di non essere stata informata in anticipo dell'intenzione degli Stati Uniti di ridistribuire le proprie forze in aree che la Turchia intende attaccare.

I curdi siriani hanno definito il tradimento del regime di Trump una "pugnalata alla schiena".

Gli Stati Uniti, la NATO, l'UE, l'ONU e la Russia non hanno condannato l'aggressione di Erdogan.

Vladimir Dzaborov, presidente della commissione per gli affari esteri della Federazione russa, ha dichiarato:

"La Russia sicuramente non sarà coinvolta. Questo non è il nostro conflitto. Le forze armate russe non sono in Siria per questo scopo. Il loro obiettivo è quello di aiutare la Siria a liberarsi dal terrorismo internazionale."

Il portavoce di Putin Dmitry Peskov ha dichiarato che Mosca riconosce il "diritto della Turchia a garantire la propria sicurezza", aggiungendo:

"Stiamo osservando attentamente la situazione."

La Russia considera la Turchia un importante partner politico ed economico. È riluttante a interrompere il rapporto che spera di migliorare — nonostante l'aggressione di Erdogan.

In una dichiarazione i curdi hanno detto:

"Gli aerei da guerra turchi hanno iniziato a effettuare attacchi aerei su aree civili. C'è un enorme panico tra la gente della regione."

Trump ha tentato di percorrere due vie: prima ha dato semaforo verde all'aggressione turca, poi ha subito dopo minacciato di "cancellare" la sua economia se Erdogan va troppo lontano, più tardi ha ancora aggiunto:

"Tanta gente dimentica che la Turchia è un grande partner commerciale degli Stati Uniti."

Quanto a lungo e distruttiva possa diventare l'operazione di Ankara è ancora cosa sconosciuta.

Stephen Lendman | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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