25 maggio 2019

La plastica negli oceani, diminuisce l'ossigeno sul pianeta

Uno studio pubblicato il 14 maggio sulla rivista scientifica Nature mostra gli effetti dell'inquinamento plastico su un batterio marino che produce fino al 10% dell'ossigeno che respiriamo.

Ogni minuto, 18 tonnellate di plastica vengono scaricate nei mari e negli oceani, mettendo in pericolo gli ecosistemi marini. Questa triste situazione è ulteriormente aggravata da un nuovo studio pubblicato su Nature il 14 maggio. Quest'ultimo conclude che l'inquinamento plastico negli oceani minaccerebbe il proclorococco, batteri che da soli producono il 10 per cento dell'ossigeno che respiriamo.

Un batterio che assorbe CO2....e la plastica

In tempi normali, questo batterio, che secondo i ricercatori è "l'organismo fotosintetico più comune sulla Terra", si nutre come una pianta grazie alla fotosintesi, che gli permette di assorbire CO2. A causa dell'accumulo di plastica negli oceani, questo processo di fotosintesi sarebbe meno efficace. Inquinanti come gli ftalati, lo zinco o il nichel, utilizzati come plastificanti, solventi, coloranti o ritardanti di fiamma nella fabbricazione di prodotti in plastica.

Sostanze che, se continuano a diffondersi, potrebbero addirittura uccidere i batteri, secondo i ricercatori: "Quando la concentrazione di sostanze nell'acqua aumenta, anche le cellule non crescono e quando si raggiunge la massima concentrazione, muoiono". Per ottenere questi risultati, gli scienziati hanno esposto il batterio del proclorococco in laboratorio a liquidi provenienti da materie plastiche come il polietilene ad alta densità (HDPE), utilizzato per produrre bottiglie di plastica, e il cloruro di polivinile (PVC), utilizzato per produrre cavi, ma anche nell'industria tessile. I risultati sono stati poi confrontati con quelli di un gruppo di controllo.

"I rischi associati alla diffusione di sostanze chimiche in mare sono meno noti rispetto ai problemi legati all'ingestione di plastica da parte degli animali", spiegano i ricercatori. Questo è il primo studio che analizza gli effetti della plastica sul proclorococco. Tuttavia, il fenomeno è massiccio poiché ogni anno 23.600 tonnellate di sostanze tossiche vengono rilasciate negli oceani dalla plastica. 

Al di là del problema dell'inquinamento della plastica, è il riscaldamento globale in quanto tale che minaccia gli oceani. Con l'aumento della quantità di CO2 assorbita, gli oceani diventano più acidi, mettendo a rischio coralli, molluschi e altri piccoli organismi. Il numero di fitoplancton - il primo anello della catena alimentare, che genera la metà dell'ossigeno nell'atmosfera - è diminuito del 10% dall'inizio dell'era industriale. 

https://usbeketrica.com/article/plastique-oceans-pourrait-menacer-oxygene-que-nous-respirons

1 commento:

  1. Questo articolo è attinente a quello che dico nel mio libro.
    Stiamo distruggendo il pianeta a causa dell'entropia che è dentro
    la mente dell'uomo.

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