La notizia è importante, perchè per la prima volta dopo 17 anni una entità governativa americana (il procuratore di New York) riconosce che vi siano elementi oggettivamente validi per sottoporli ad un Grand Jury. (Questa è la lettera con cui il procuratore di New York, Geoffrey Bergman, conferma al Lawyers' Committee che seguirà le procedure indicate dalla legge).
Il Grand Jury è una istituzione tipica del sistema legale americano, che non è presente in nessun altra nazione al mondo. Svolge una funzione simile a quella di una indagine preliminare, con la differenza che l'indagine non è condotta da magistrati ma da normali cittadini, che vengono scelti casualmente nella popolazione. I membri della giuria ascoltano e valutano le prove presentate dall'accusa, e determinano se secondo loro vi siano elementi per procedere ad una incriminazione. Se la loro decisione è positiva, si passa al processo vero e proprio. Avremo quindi una ventina di normali cittadini americani che ascolteranno le deposizioni di Richard Gage e di tutti gli altri membri di "Architects Engineers for 9/11 Truth", che presenteranno le prove di una demolizione controllata: le tracce di termite trovate nei resti delle Torri gemelle, i tempi di caduta dei tre grattacieli, le testimonianze di esplosioni da parte dei pompieri e dei poliziotti, eccetera eccetera. Resta difficile immaginare, a questo punto, che una giuria popolare debba ritenere che non esistono prove sufficienti per procedere ad una incriminazione vera e propria. I tempi saranno lunghi (circa un anno per selezionare e far convenire il Grand Jury), ma la falla nella diga è stata aperta. Chissà che magari per il ventennale dell'11 settembre non riusciremo tutti a celebrare una piccola fetta di verità in più emersa sulla tragedia di quel giorno. Massimo Mazzucco - Luogocomune.net In questo video (in inglese) Richard Gage e Barbara Honegger commentano l'accettazione della petizione del Lawyers' Committee.
Il Grand Jury è una istituzione tipica del sistema legale americano, che non è presente in nessun altra nazione al mondo. Svolge una funzione simile a quella di una indagine preliminare, con la differenza che l'indagine non è condotta da magistrati ma da normali cittadini, che vengono scelti casualmente nella popolazione. I membri della giuria ascoltano e valutano le prove presentate dall'accusa, e determinano se secondo loro vi siano elementi per procedere ad una incriminazione. Se la loro decisione è positiva, si passa al processo vero e proprio. Avremo quindi una ventina di normali cittadini americani che ascolteranno le deposizioni di Richard Gage e di tutti gli altri membri di "Architects Engineers for 9/11 Truth", che presenteranno le prove di una demolizione controllata: le tracce di termite trovate nei resti delle Torri gemelle, i tempi di caduta dei tre grattacieli, le testimonianze di esplosioni da parte dei pompieri e dei poliziotti, eccetera eccetera. Resta difficile immaginare, a questo punto, che una giuria popolare debba ritenere che non esistono prove sufficienti per procedere ad una incriminazione vera e propria. I tempi saranno lunghi (circa un anno per selezionare e far convenire il Grand Jury), ma la falla nella diga è stata aperta. Chissà che magari per il ventennale dell'11 settembre non riusciremo tutti a celebrare una piccola fetta di verità in più emersa sulla tragedia di quel giorno. Massimo Mazzucco - Luogocomune.net In questo video (in inglese) Richard Gage e Barbara Honegger commentano l'accettazione della petizione del Lawyers' Committee.
Nessun commento:
Posta un commento
Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada
Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)