29 novembre 2018

Erediteremo in parti uguali, ma cosa erediteremo?

Lettera di una femminista tunisina, trentenne, precaria e disperata
Rim Ben Fraj ريم بن فرج 
Mi dispiace, signor Presidente, ma non condivido l'entusiasmo per l'introduzione del suo progetto di legge sulla parità in materia di eredità. Ho un sacco di lavoro, ma senza stipendio, nessuna previdenza sociale, nessuna assicurazione sanitaria e non contribuisco alla mia pensione.

Come vanno le cose, non so neanche se ce la farò fino alla fine dell'anno in vita. In ogni caso, so che se mai raggiungerò l'età della pensione, potrei dover vendere dei mlaoui* o andare a frugare nella spazzatura. Poiché né le mie sorelle né io avremo figli, non ci sarà nessuno dopo di noi. In ogni caso, i nostri eventuali figli, qualunque possa essere il loro sesso, non avrebbero assolutamente nulla da ereditare da noi, così come noi stesse non abbiamo nulla da ereditare dai nostri genitori. Allora, una domanda: di che cosa le donne tunisine saranno le felici eredi in parti uguali? Centinaia di migliaia di noi devono porsi questa domanda.

Noi che siamo state brave ragazze, che abbiamo studiato, che abbiamo accumulato esperienze. Noi che abbiamo inviato i nostri CV in tutte le lingue in tutto il mondo. Noi, che la maggior parte dei nostri progetti sono stati stroncati sul nascere dalla vostra burocrazia. Tutto questo ci dà buone ragioni per voler scappare, per fuggire da questo paese e non voler avere figli per lasciar loro - in parti uguali! - tutta questa miseria. Purtroppo, i muri sono invalicabili: senza salario, nessuna sicurezza sociale, dunque nessun visto Schengen. In ogni caso, quando si vedono i grugni dei ruffiani al potere attraverso lo spazio Schengen, ci passa la voglia di andare a bere una birra a Berlino o un bicchiere di vino a Barcellona.
Da sinistra a destra: Yussef Chahed, Primo Ministro, Beji Caid Esebsi, Présidente e Rashid Ghannouchi, capo del partito islamista Ennahdha
Il vostro famoso disegno di legge sulla parità nell'eredità fa un rumore globale che copre le grida delle donne disperate del paese reale, questo paese messo a tacere, lontano dal triangolo Cartagine-La Marsa-Le Bardo. Non siete stati in grado di affrontare nessuno dei problemi reali che affliggono la nostra società e ora state tirando fuori la vostra legge pubblicitaria per ottenere le lodi ipocrite dai vostri padroni a Bruxelles, Washington e Berlino: "Ah, quelli sì che sono buoni arabi!” A noi arabe dal basso non ce ne frega niente. In hijab o in minigonna, siamo tutte nella stessa merda.

Siamo stufe: stufe dei call centers che ci pagano unaa miseria per essere molestate sei giorni alla settimana, stufe delle fabbriche il cui padrone tedesco ci offre generosamente un litro di olio di mais per l’Aid come ricompensa per il nostro know-how e le nostre dita così agili, pagate dieci volte meno che nel suo paese. Stufe delle associazioni fasulle che sono grassamente finanziate per permettere ai loro direttori esecutivi di pagare da bere allo staff e comprare le borse Michael Kors per le loro amichette. Stufe di vedere su Facebook le foto delle furbastre che si sono fatte finanziare per un viaggio di studio a Disneyworld da una fondazione di Washington (questo lo chiamano "youth leadership" e "women empowerment").

Signor Presidente, 57 anni luce ci separano. Non credo che io e Lei  viviamo sullo stesso pianeta. Il Suo pensa che vada  tutto bene, il nostro sa che va male. Le uniche cose che il mio pianeta erediterà saranno il vostro debito, quello dei vostri predecessori e il vostro fallimento.

Per concludere, alcuni suggerimenti: volete davvero compiacere le donne di questo paese? Allora, per cominciare, date loro i mezzi per comprare del vero caffè, del vero formaggio, del vero cioccolato, per riempire il loro stomaco con questi alimenti, che la maggior parte di loro non può più permettersi. Per il resto, vedremo più avanti.

*Mlaoui: specie di pane sfogliato tunisino, tipo crescia o piadina

Per concessione di Tlaxcala
Fonte: http://nawaat.org/portail/2018/11/28/lettre-dune-feministe-tunisienne-trentenaire-precaire-et-desesperee/
Data dell'articolo originale: 28/11/2018
URL dell'articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=24781 

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