30 marzo 2018

Ex parlamentare tedesco: "Bruxelles, Parigi e Berlino, vogliono sbarazzarsi degli stati nazionali dell’UE"

Nell’UE sta guadagnando terreno l’idea che nelle decisioni di politica estera non dovrebbe essere necessario il sostegno unanime degli stati membri. Il fine del progetto è quello di sbarazzarsi [della volontà] degli stati nazionali, ha detto un ex diplomatico tedesco a RT.
Il concetto che almeno alcune delle decisioni di politica estera possano essere prese dall’UE senza l’approvazione unanime da parte degli stati membri è stato recentemente presentato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che ha suggerito questo cambiamento il mese scorso durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Anche alcuni dirigenti tedeschi hanno parlato a favore (1) della riforma proposta.
In particolare, il ministro di Stato per l’Europa Michael Roth ha detto a Der Spiegel che proprio il principio dell’unanimità ha esposto l’Unione a un’influenza straniera maligna. Juergen Hardt, un parlamentare ed esperto di politica estera, ha suggerito alla rivista che il passaggio a una maggioranza semplice avrebbe incrementato la capacità di azione dell’UE.

La proposta fa parte della tendenza all’interno del blocco volta a sottomettere i governi nazionali alle decisioni assunte da Bruxelles, ha detto a RT il veterano tedesco Willy Wimmer. Wimmer è stato anche segretario di Stato per la difesa e in seguito è diventato vicepresidente dell’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
“Nell’Unione europea in questo periodo vengono affrontate decisioni critiche. Penso che ci sia un grosso ostacolo allo sviluppo dell’UE perché Bruxelles – principalmente la Francia e la Germania – vogliono liberarsi degli stati nazionali, ha affermato. “Come sappiamo dal 1956[quello di unire gli stati nazionali] era sempre stato il principio fondante nella comunità europea. Questo principio [è qualcosa] che il popolo polacco, o quello olandese, gli svedesi, gli spagnoli e anche i tedeschi non sono disposti a perdere”.
Wimmer, la cui carriera politica principale è stata ridotta dopo che aveva iniziato a criticare il governo tedesco per il suo sostegno all’intervento militare della NATO in Jugoslavia, ha detto che la burocrazia a Bruxelles vuole più potere per imporre decisioni controverse agli Stati membri, come riconoscere il Kosovo come nazione indipendente.
Volevano vedere il Kosovo, la provincia serba, come uno stato indipendente. Cinque paesi all’interno dell’Unione europea non erano d’accordo, [compresi] Spagna, Cipro e altri. Per superare questo problema, a Bruxelles hanno il proposito di sbarazzarsi del voto nell’UE come lo abbiamo attualmente, ha spiegato.
La convenienza di tale accordo si è evidenziata in questo decennio dalla crisi dei rifugiati del 2015, che ha diviso l’UE in due campi, ha detto il politico. Alcune nazioni come la Germania erano disposte ad accettare centinaia di migliaia di persone in fuga dalle guerre e dalla povertà in Medio Oriente e Nord Africa.
Altri, soprattutto nell’Europa orientale, vedevano queste persone come semplici immigrati economici che portavano con loro problemi per le nazioni ospitanti, così hanno rifiutato il piano di Bruxelles di distribuire i rifugiati tra gli stati membri secondo quote imposte da Bruxelles.
La [cancelliera Angela] Merkel ha preso da sola la decisione  contro il parlamento tedesco e la legge tedesca  di aprire i confini tedeschi, ha detto Wimmer.
Vogliono cambiare le leggi interne in Europa solo per consentire alle decisioni tedesche o a quelle francesi di annullare l’indipendenza di paesi come Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca o Slovacchia.
29.03.2018
Tradotto per www.comdonchisciote,org da OLDHUNTER

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