24 marzo 2018

22 Marzo: 50 anni dopo

Nel 1968, la RER* non esisteva ancora, Nanterre, era lontana da tutto, proprio accanto alla più grande baraccopoli d'Europa, baluardo della resistenza algerina durante la guerra di indipendenza. Personalmente, ho scoperto questa università nel pomeriggio di giovedì 25 aprile 1968, quando siamo andati a dare una mano ai compagni per dare il benvenuto come era dovuto a Pierre Juquin, deputato e responsabile dei rapporti con gli intellettuali al comitato centrale del Partito comunista francese.

Era venuto per fare una presentazione sulla crisi dell'università e le soluzioni suggerite dai comunisti, un fronte che raggruppava maoisti e anarchici gli impediva di prendere la parola. 
La sala dell'università era stata tappezzata di manifesti come "Judas Juquin" o "Lecanuet du PCF" e nella sala delle conferenze dove doveva parlare, un magnifico striscione proclamava "La classe operaia e gli intellettuali rivoluzionari stanno vomitano il revisionismo". Daniel Cohn-Bendit era nella galleria. Cominciò a saltare sulla sua sedia per calmarci, urlando ripetutamente: "Democrazia operaia, democrazia operaia, compagni". Non lo ascoltiamo. Alla fine, Juquin è fuggito, protetto dalle sue guardie del corpo del servizio d'ordine del comitato centrale.

Il mio ricordo più forte è quello di un'immagine degna di un quadro di Gérard Fromanger: sul prato del campus, al tramonto, le sagome di Juquin e le sue guardie del corpo che corrono verso la DS19 revisionista. Juquin guadagnò così il soprannome di "Juquin-coniglietto". Racconterò il seguito nel prossimo capitolo di "Sei Otto", che sarà pubblicato ad aprile.

* RER, acronimo in francese di Réseau Express Régional (rete ferroviaria espressa regionale). Il termine RER è comunemente usato per riferirsi al sistema di treni suburbani della regione parigina

Due volantini indicano il corso del movimento, tra marzo 1967 e maggio 1968
COS'È 
IL CAOS SESSUALE? 

- è appellarsi nel letto coniugale alla legge del "dovere coniugale",
- è contrarre un legame sessuale per tutta la vita senza aver precedentemente conosciuto il partner sessualmente,
- è "dormire" con una ragazza proletaria perché lei "non è proprio il meglio" e allo stesso tempo non pretendere "una cosa del genere" da una ragazza "adatta", 
- è la brama di una vita di sordida prostituzione o l'attesa, in conseguenza dell'astinenza, della "notte di nozze",
- è far culminare il potere virile nella deflorazione,
- a quattordici anni, mentalmente e avidamente, da cima a fondo, sbavare con immagini di donne seminude, e poi, a vent'anni, entrare nelle liste come nazionalisti per "la purezza e l'onore delle donne",
- è rendere possibile l'esistenza di folli e inculcare le loro fantasie malvagie a decine di migliaia di giovani,
- è punire i giovani per il reato di autocompiacimento e far credere agli adolescenti che perdono, per eiaculazione, il midollo spinale,
- è tollerare l'industria pornografica,
- è eccitare gli adolescenti con film erotici, beneficiarli, ma negare loro l'amore naturale e la soddisfazione sessuale facendo appello, inoltre, alla cultura.
COSA NON È 
IL CAOS SESSUALE! 
È desiderare per reciproco amore il mutuo abbandono sessuale senza tener conto delle leggi stabilite e dei precetti morali e agire di conseguenza,
- è liberare i bambini e gli adolescenti dai sensi di colpa sessuale e lasciarli vivere secondo le aspirazioni della loro età,
- non è quello di sposarsi o legarsi durevolmente senza conoscere esattamente il partner sul piano sessuale,
- è mettere al mondo i bambini solo quando lo si desidera e si può allevarli,
- non è pretendere da qualcuno il diritto all'amore e all'abbandono sessuale,
- non è quello di uccidere il partner per gelosia,
- non è avere rapporti con le prostitute, ma con amiche del proprio ambiente,
- non è fare l'amore sotto i portoni, come gli adolescenti nella nostra società, ma desiderare di farlo nelle stanze pulite e senza essere disturbati,
- infine non è mantenere un matrimonio infelice ed estenuante con scrupoli morali, ecc.

La discussione culturale non si fermerà e il movimento culturale rivoluzionario non vincerà se questi problemi non vengono risolti. 


Wilhelm Reich, Manifesto di Sexpol, Vienna, Austria, 1936 
Associazione dei residenti della città universitaria di Nanterre, Francia, marzo 1967 

http://tlaxcala-int.org/upload/gal_18229.jpg


Fausto Giudice Фаусто Джудиче فاوستو جيوديشي Di madre tedesca e padre italiano, Fausto Giudice vive attualmente in Tunisia. Giornalista indipendente, scrittore e traduttore, si definisce militante zapatista. Partecipa come membro attivo a Tlaxcala (di cui è uno dei fondatori), la rete di traduttori per la diversità linguistica, di cui è stato uno dei co-fondatori. Da giovane ha fatto della canzone di Pietro Gori "Nostra patria è il mondo intero/nostra legge è la libertà/ed un pensiero/ribelle in cor ci sta" il suo inno personale e ha fatto suo il motto di Antonio Gramsci "Pessimismo della ragione, ottimismo della volontà". Nel 2012, ha creato le edizioni workshop19 a Tunisi.

Originale: https://bastayekfi.wordpress.com/2018/03/22/22-mars-50-ans-apres/

 Traduzione per TLAXCALA di Alba Canelli

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