8 febbraio 2018

L'Impunità delle Multinazionali

Questa architettura legale pone all'apice della piramide regolatrice i diritti del capitale transnazionale e confina i diritti umani all'ambito dichiarativo
Nel 2009, Abengoa ha intentato una causa contro il Messico con l'ICSID, il tribunale arbitrale internazionale della Banca Mondiale. Lo ha fatto dopo che una forte mobilitazione sociale aveva causato la paralisi di un impianto di gestione dei rifiuti pericolosi di sua proprietà nello Stato di Hidalgo, in un'area dichiarata area protetta dall'UNESCO. Quattro anni dopo, il lodo arbitrale emesso da quella corte privata stabiliva che la società doveva essere indennizzata con 31 milioni di euro.
Nel 2012, Repsol ha presentato ricorso contro tale tribunale contro l'Argentina per l'espropriazione da parte del governo di Cristina Fernández di quella che era stata la sua sussidiaria YPF fino ad allora. Allo stesso tempo, la compagnia petrolifera ha intrapreso un'azione legale davanti ai tribunali nazionali di Buenos Aires, New York e Madrid. E ha beneficiato di tutta la pressione politica, economica e dei media esercitata dallo Stato spagnolo e dall'Unione Europea. Due anni dopo, la multinazionale raggiunse un accordo con il governo argentino e fu risarcita con 5.000 milioni di dollari in titoli di debito pubblico.

Nel 2014, ACS ha abbandonato il progetto di costruire un deposito di gas naturale al largo delle coste di Castellón e Tarragona dopo la dimostrazione della relazione tra le iniezioni di gas e le centinaia di terremoti che subiti in quella zona. Il governo spagnolo si è fatto carico dei costi del progetto Castor e ha risarcito il consorzio di imprese guidato dalla società di costruzioni di Florentino Pérez con 1.350 milioni di euro. Per trent'anni li pagheremo sulla bolletta del gas.
Il complesso idroelettrico di RENACE, costruito dal Gruppo Cobra, del presidente del Real Madrid Florentino Pérez nel nord del Guatemala, ha lasciato circa 50 comunità indigene senza acqua


All'inizio del 2018, la Spagna affronta una trentina di cause di arbitrato internazionale depositate da diverse compagnie transnazionali di energia, fondi di investimento e società di venture capital (capitale a rischio, N.d.T.). Si tratta di conglomerati commerciali che un decennio fa hanno iniziato ad effettuare investimenti speculativi nel settore delle energie rinnovabili, sperando di ottenere rendimenti elevati grazie ai premi che fino al 2010 lo Stato spagnolo ha concesso. Ma quando i governi di Zapatero e Rajoy hanno tagliato successivamente queste sovvenzioni, hanno deciso di utilizzare tutti gli strumenti legali a loro disposizione per richiedere i soldi che avrebbero smesso di guadagnare. In caso di perdita delle richieste, lo Stato è tenuto a versare un risarcimento di miliardi di euro.

Così funziona la lex mercatoria, l'ordinamento giuridico globale basato su regole sul commercio e sugli investimenti che protegge gli interessi delle grandi aziende di tutto il mondo. Un intreccio di contratti privati, accordi commerciali, accordi di investimento, politiche di adeguamento, prestiti condizionali, disposizioni internazionali e lodi arbitrali che proteggono gli affari delle multinazionali e collocano gli utili aziendali al di sopra di qualsiasi altra considerazione. Una Diritto duro - vincolante, sanzionante, coercitivo - che si basa su un'idea di sicurezza legale legata solo ad interessi commerciali.

Questo è ciò che abbiamo chiamato l'architettura legale dell'impunità, che colloca i diritti del capitale transnazionale all'apice della piramide normativa e sposta i diritti umani nella sfera dichiarativa. E che, mentre tutela con forza gli interessi delle grandi corporazioni, offre l'altro lato della medaglia quando si tratta di regolare i propri obblighi. Queste si rimettono alle legislazioni nazionali - precedentemente sottoposte a politiche neoliberiste - a un Diritto internazionale dei diritti umani manifestamente fragile e ad una "responsabilità sociale" che funziona come una Legge blanda (soft law) fondata sulla volontarietà, unilateralità e non-esecutività legale. 

Per fare un esempio: mentre Abengoa, ACS e Repsol possono ricorrere a tribunali arbitrali e fare pressione sui governi per chiedere un risarcimento per il danno alle loro aspettative commerciali, le comunità interessate dalle operazioni di queste multinazionali non hanno un'autorità internazionale a cui possano riferirsi per presentare le proprie richieste.

Come affermato nella sua Strategia per il 2020, la politica commerciale dell'Unione europea e l'azione esterna mirano a "creare un ambiente favorevole per le imprese e facilitare il loro accesso ai mercati esteri, compresi i mercati pubblici". In tale contesto, tutti gli accordi di "libero scambio" e gli accordi di associazione firmati negli ultimi anni, insieme a molti altri attualmente in fase di negoziazione a livello sia bilaterale che multilaterale, servono a garantire la piena sicurezza giuridica a tali affari imprenditoriali. La lex mercatoria avanza adattando i diversi regolamenti nazionali e internazionali agli interessi delle grandi società, rafforzando il quadro giuridico di cui questi sono i principali beneficiari.

Tuttavia, nonostante questo contesto di asimmetria normativa tra diritto societario globale e diritto internazionale dei diritti umani, si stanno compiendo progressi nella formulazione e attuazione di proposte alternative per affrontare l'architettura legale dell'impunità. Diverse organizzazioni sociali, sindacati e istituzioni pubbliche stanno proponendo l'attuazione di meccanismi di controllo in modo che, almeno, i diritti umani siano posti allo stesso livello dei diritti delle grandi aziende. Tra queste proposte vi sono, ad esempio, la denuncia degli accordi commerciali al termine della loro validità; non ratificare alcun trattato proposto basato sull'asimmetria contrattuale e al margine dei diritti umani; abbandonare l'ICSID; ripristinare la giurisdizione territoriale dei tribunali nazionali; promuovere i regolamenti internazionali per costringere le multinazionali a rispettare i diritti umani in tutto il mondo; creare un tribunale globale che integri i meccanismi nazionali, regionali e universali. 
Tutto ciò con l'obiettivo di garantire che le persone, le comunità e popoli interessati, abbiano accesso alla giustizia per le violazioni dei loro diritti civili, politici, sociali, economici, culturali ed ambientali.


Traduzione per TLAXCALA di Alba Canelli

Nessun commento:

Posta un commento

Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada

Non sono consentiti:
- messaggi pubblicitari
- messaggi con linguaggio offensivo
- messaggi che contengono turpiloquio
- messaggi con contenuto razzista o sessista
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)