La Francia ha 67 milioni di abitanti. 47 milioni sono registrati nelle liste elettorali. 57,4% di loro si sono astenuti o hanno votato scheda bianca nel secondo turno delle elezioni legislative del 18 giugno. Il parlamento eletto rappresenta 20 milioni di cittadini, vale a dire meno di un terzo della popolazione totale.
Ma quei cittadini che esso dovrebbe rappresentare lo sono in un modo del tutto ingiusto. Con il sistema di voto personalizzato inventato dal Grande Charles, il Piccolo Manu dispone di una maggioranza funzionale con solo 9 milioni di voti, ossia meno del 20% degli elettori. E questa maggioranza è tutt'altro che funzionale. In effetti, l'effetto "corsa alla mangiatoia" che ha giocato a suo favore, portandogli candidati di tutti i tipi, che hanno tradito i loro partiti originari, sia a destra che a sinistra, non è un fattore molto sicuro di coesione.
Si può scommettere che un certo numero di "marciatori" eletti non rispetteranno i loro impegni, velocemente scapperanno dal martello dei decreti legge e l'incudine dei movimenti sociali, per unirsi, ai rrrrepubblicani o alla sinistra sottomessa o anche la Francia insubordinata.
Quello che è certo, nel momento in cui scriviamo è:
- -La vecchia socialdemocrazia francese è morta e sepolta, e con essa, la sua appendice verde
- -Il comunismo francese prolunga la sua agonia infinita iniziata nel 1968
- -La Francia ribelle appare come l'unica forza di opposizione un po' credibile, almeno nel gioco parlamentare
Sorgono diverse domande:
- -La Francia ribelle saprà diventare qualcosa di diverso rispetto alla nuova socialdemocrazia, come Syriza è diventata un neo-PASOK in Grecia e Podemos sta diventando un neo-PSOE in Spagna? I simpatici nuovi parlamentari saranno capaci di resistere alla corruzione intrinseca agli ori della Repubblica rappresentativa?
- -La Francia ribelle saprà abbandonare il terrificante verticalismo e il grottesco culto della personalità (del capo), che l'ha caratterizza fino ad oggi ed imparare a fidarsi della gente, e a "comandare obbedendo"? Sognamo un po' e osiamo sperarlo.
Traduzione per TLAXCALA di Alba Canelli
E da chi sarebbe rappresentata la Francia ribelle ?
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