23 marzo 2017

"Israele ha istituito un regime di apartheid": il rapporto delle Nazioni Unite che l'Onu non approva

"Riservato agli ebrei", Carlos Latuff
Usando il termine "apartheid", il rapporto apre nuove prospettive alla visione delle Nazioni Unite sulla situazione nella Palestina occupata
Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite accusa Israele di aver stabilito "un regime di apartheid che opprime e domina il popolo palestinese nel suo complesso".
La pubblicazione arriva nel mezzo di un nuovo dibattito sulla questione se, per la sua politica di colonizzazione e il suo rifiuto dell'autodeterminazione palestinese, il governo israeliano crea - o addirittura ha già creato - di fatto un "unico stato", che i critici considerano una forma di apartheid.

Sostenere la campagna BDS

Il rapporto esorta i governi a "sostenere le attività di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni [BDS]" e di "rispondere positivamente agli appelli di tali iniziative".
Il rapporto - le pratiche di Israele contro il popolo palestinese e la questione dell'apartheid - è stato commissionato e pubblicato dalla Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l'Asia Occidentale (ESCWA) e pubblicato a Beirut.
John Reynolds, professore di diritto presso la National University of Ireland, Maynooth, ha detto ad Al Jazeera che il rapporto "apre nuove prospettive nel contesto dell'analisi della situazione in Palestina dalle Nazioni Unite".

L'ambasciatore sionista alle Nazioni Unite, Danny Danon, il Mercoledì ha rilasciato una dichiarazione che condanna il rapporto.
"Il tentativo di infangare e falsamente etichettare l'unica vera democrazia in Medio Oriente con la creazione di una falsa analogia è spregevole e costituisce una palese menzogna", ha detto.
La portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, interrogata circa il rapporto, ha detto che è stato rilasciato senza previa consultazione del Segretariato delle Nazioni Unite e le sue opinioni non riflettono quelle del segretario generale.

Il rapporto è stato scritto da due critici di pratiche israeliane: Virginia Tilley, professore di scienze politiche presso la Southern Illinois University, e Richard Falk, ex relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi e Professore emerito di diritto internazionale presso la Princeton University.

Il rapporto dice che Israele è "colpevole di politiche e pratiche che costituiscono il reato di apartheid", e che "il consenso degli esperti è che il divieto di apartheid è universalmente applicabile e non è scomparso a causa del crollo dell'apartheid in Sud Africa". [L'Apartheid] è un crimine contro l'umanità ai sensi del diritto internazionale consuetudinario e dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale".

Il rapporto è un'"analisi dettagliata della legislazione, delle politiche e delle pratiche di Israele", che mette in evidenza come Israele "opera un regime di apartheid", anche attraverso la sua "ingegneria demografica".
I cittadini palestinesi di Israele sono descritti come "sottoposto a oppressione sulla base della loro non-ebraicità", aggiunge il rapporto.

L'apartheid resta un crimine contro l'umanità

Allo stesso modo, i palestinesi di Gerusalemme Est sentono una "discriminazione nell'accesso all'istruzione, all'assistenza sanitaria, all'occupazione, residenza e ai diritti di costruzione", e sono soggetti a "sgomberi forzati e demolizioni di case".
I palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza sono governati dalla "legge militareal fianco di coloni ebrei "governati dal diritto civile israeliano", dice il rapporto.

rifugiati e gli esuli palestinesi sono "interdetti di tornare a casa in Israele e nel territorio palestinese occupato", perché essi costituiscono una "minaccia demografica" e il loro ritorno "modifica il carattere demografico di Israele".

Il rapporto raccomanda alle Nazioni Unite e agli Stati membri di sostenere la campagna BDS, e di "rilanciare il comitato speciale contro l'apartheid e il Centro delle Nazioni Unite contro l'apartheid (che esisteva dal 1976 al 1991)" che avrà la  missione "di produrre una relazione vincolante sulle pratiche israeliane e le politiche in materia di crimine di apartheid".
Il rapporto suggerisce anche che un parere consultivo debba essere chiesto alla Corte internazionale di giustizia "per sapere se i mezzi utilizzati da Israele per mantenere il controllo sul popolo palestinese costituiscono il crimine di apartheid".

Lo stato sionista è definitivamente associato al concetto di apartheid

David Keane, professore associato di diritto all'Università di Middlesex, ha detto che il nuovo rapporto si differenzia dai suoi predecessori sul tema perché "affianca espressamente l'etichetta di apartheid".
Il rapporto potrebbe contribuire a peggiorare ulteriormente i cattivi rapporti tra il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e delle Nazioni Unite.

"Per i palestinesi e i loro alleati, il rapporto contribuirà a fornire una solida base per le loro iniziative", ha detto ad Al Jazeera Nadia Hijab, direttrice esecutiva di Al-Shabaka (la Rete politica palestinese).
Facendo riferimento alla reputazione e alla credibilità degli autori, Hijab ha descritto il rapporto come "un documento chiaro e conciso" le cui raccomandazioni sono "tempestive e assolutamente necessarie".

Fonte: http://www.aljazeera.com/indepth/features/2017/03/report-israel-established-apartheid-regime-170315054053798.html 

Traduzione per TLAXCALA di Alba Canelli

1 commento:

  1. Le decisioni di Israele mi lasciano senza parole.
    L'unico commento che mi sento di fare è che mi ricordano quelle persone che hanno subito soprusi e violenze da giovani e che, una volta adulte agiscono nello stesso modo verso i figli o chi sta loro accanto, e sono la maggior parte.
    Cristiana

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