3 agosto 2015

Grecia, Germania, Europa: Per farla finita con il "Quarto Reich"

Prima di tutto lasciatemi dire che io qui non ho la pretesa di obiettività, né tanto meno di lucidità assoluta. La Germania, da un lato, la situazione in cui si trova l'Europa e quindi il mio paese - la Francia - mi toccano in modo estremamente doloroso.
Vorrei semplicemente dire che non condivido pienamente tutte le analisi che sono state fatte della situazione attuale dopo lo spregevole trattamento inflitto alla Grecia.
Infatti mi sembra che tutti tralasciano due parametri di grande importanza.
Il primo, che riguarda solo la Germania, mi sembra che rappresenti una certa ignoranza della sua storia. La Germania fu unificata molto tardi, è stato detto. Quello che non si dice, o molto meno, è che il Primo Reich esisteva: era il Sacro Romano Impero germanico, e la sua sede non è stata sempre a Vienna.
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Berlino, 19 marzo 1848: Uno dei momenti salienti della Primavera dei Popoli, una sollevazione generale contro l'ordine reazionario istituito al Congresso di Vienna nel 1815. Fu schiacciato ovunque, in Germania da Bismarck, in Francia dal futuro Napoleone III

In realtà, Carlo Magno era un Franco e il suo impero copriva gran parte dell'Europa, compresa tutta l'attuale RFT. La sua capitale era ad Aix-la Chapelle (Aquisgrana, N.d.T). Dalla divisione tra i figli di Carlo Magno emerse la Francia. Nonché la parte occidentale della Germania attuale, che rimane il pilastro centrale (tedesco-austriaco) dello spazio tedesco.  
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Il Parlamento di Francoforte (Frankfurter Nationalversammlung) in seduta tra il 18 maggio 1848 e il 31 Maggio 1849 nella Chiesa di St. Paul a Francoforte. Questa è stata la prima assemblea eletta in Germania. Fu creata in seguito alla rivoluzione di marzo che scosso gli Stati della Confederazione tedesca nel 1848. Votò nel dicembre 1848 un catalogo dei diritti fondamentali e nel marzo 1849, la costituzione, che prevedeva tra l'altro la garanzia dei diritti fondamentali e una monarchia costituzionale con un imperatore (Kaiser) ereditario alla testa. Il re prussiano Federico Guglielmo IV rifiutò la corona imperiale che gli fu offerta. I lavori della riunione sono serviti da modello per la costituzione della Repubblica di Weimar nel 1919 e quella della RFT (capitale Bonn) nel 1949. L'immagine mostra una sessione di giugno 1848 durante un discorso di Robert Blum, democratico e repubblicano, giustiziato a dispetto della sua immunità parlamentare dalle truppe contro-rivoluzionarie austriache a Vienna in ottobre 1848.

Non voglio divertirmi a copiare da Wikipedia per spiegare come siamo arrivati ​​da Carlo Magno a all'Impero Romano e dai Merovingi agli Asburgo, il cui apice fu segnato da Carlo V. Sono d'accordo con Marco d'Eramo (1) nel pensare che la Germania oggi è l'erede del Secondo Reich, o Germania guglielmina, vale a dire, la Prussia ( Perché mai hanno scelto tante volte la recente Berlino e non la venerabile Francoforte come sua capitale? Sia la sua storia che la sua posizione geografica ed economica la legittimato molto di più).

Ma da Carlo Magno (che del resto non aveva sottomesso la Gran Bretagna) la Germania è una potenza ben continentale. A differenza della penisola italiana e iberica, dell'isola della Gran Bretagna e della Francia, con le loro centinaia di chilometri di costa, aveva poca vocazione a colonizzare i popoli al di là dei mari. Quindi si girò verso i suoi vicini orientali (fin dall'alto Medioevo, sembra che i polacchi e baltici, tra gli altri, hanno la memoria corta. In particolare i polacchi, del resto, la Seconda Guerra mondiale tutto sommato è terminata soltanto da 70 anni). E, naturalmente, il Nord Italia. Ma la Francia non è stata dimenticata, soprattutto da 150 anni. 
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Pongo una semplice domanda: non sarebbe urgente confrontarci con il neocolonialismo (di cui il mio paese ancora beneficia largamente) piuttosto che creare nuovi Vassallaggi? Forse il "romanzo nazionale francese" si ordina tra l'altro attorno all'idea egualitaria (secondo Frédéric Lordon 2 ); devo ammettere che si tratta di uno dei pochi lati del mio paese che io considero non solo positivo, ma di gran lunga (l'unico?) che dovrebbe fargli guadagnare la stima delle altre nazioni? (Anche se - come del resto tutti gli altri - siamo ben lungi dal vivere secondo i nostri ideali). E il signor Schäuble e la sua cricca non sognano che istituire un'egemonia della valuta che le armi una volta non potevano fare?

Io sono tra quelli che credono che il popolo tedesco non sia da biasimare, è manipolato, in particolare dagli Stati Uniti (non sono sicura che essi non comincino a temere la propria creatura). Tuttavia l'élite tedesca, come tutte le élites, è la sfortuna del popolo, e non è "l'orgoglio criminale del popolo tedesco", che bisogna far "soccombere" (come era scritto sul vagone del treno dove fu firmato l'armistizio della prima guerra mondiale a Rethondes) , ma la criminale avidità (di avere e di potere) di coloro che si arricchiscono dalle difficoltà quotidiane, dall'impoverimento e anche dalla morte degli altri. Non tutti i tedeschi, tutt'altro!

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                                          "Più  presto! Più presto!" LIMITI NATURALI

Ed è qui che vorrei affrontare un altro aspetto del problema, non ho visto citato da nessuna parte sul dramma attuale dell'Europa - ma naturalmente non ho visto tutto e letto tutto. È che non è solo il capitalismo (quello del "capitale fittizio" di Marx, al punto in cui siamo arrivati ora) che sono in bancarotta. Ma un sistema in cui TUTTO l'Occidente, fino ai suoi più poveri, ha approfittato ed è ora alla fine. Intendo il sistema produttivo-industriale, l'agricoltura essendo essa stessa ora agro-alimentare, che non contento di impoverire, schiacciare e affamare milioni (miliardi?) di esseri umani, sta distruggendo non il pianeta, come dicono ambientalisti, ma l'ecosistema che ci ha dato la vita.

Per salvare i Greci, e infine noi, dobbiamo ora considerare di uscire gradualmente da questo sistema e tutto ciò che ha prodotto, tra gli altri, dal sistema chiamato "democrazia rappresentativa", che ora è chiaro, dal 15 luglio, non è rappresentativo e ancora meno democratico, perché tutte le nostre "élite", sono marce. Fondamentalmente ricostruire nuove solidarietà transnazionali e gradualmente rinunciare al nostro "energivorismo" e al consumismo sfrenato che ha permesso e imparare di nuovo la vita semplice, ricordate che "l'auto puzza, inquina e rende stronzi","spegnete la TV e parlate con i vicini"come cantavamo nelle manifestazioni degli anni '70. Tuttavia abbiamo sbagliato ad affermare che "la gerarchia è come le mensole, più sono alte e meno servono", più sono alte e piu sono dannose, fino all'assassinio, al genocidio, allo sradicamento del genere umano.

Una vecchia utopico, pensa che una società senza utopia è una società senza futuro, e che sono coloro che hanno preso il destino nelle loro mani che hanno scritto la storia, e che la nostra storia non è finita.

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