9 luglio 2015

Non sono più ministro!

Il referendum del 5 luglio passerà alla storia come un momento unico in cui una piccola nazione europea si è alzata in piedi contro la servitù per debito.

Come per tutte le lotte per i diritti democratici, il prezzo da pagare per questo rifiuto storico dell''ultimatum del 25 giugno dell'Eurogruppo, è alto. E' quindi essenziale che il grande capitale guadagnato dal nostro governo con lo splendido voto del NO venga immediatamente investito in un SI per una risoluzione adeguata - un accordo che preveda una ristrutturazione del debito, meno austerità, una redistribuzione in favore dei bisognosi e vere riforme. 

Poco dopo l'annuncio dei risultati del referendum, sono stato informato che alcuni partecipanti dell'Eurogruppo e "partners" diversi, preferivano vedermi "assente" ai loro incontri, un'idea che il Presidente del Consiglio ha ritenuto potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un accordo. Per questo motivo ho lasciato il ministero delle Finanze oggi. 

Considero un mio dovere di aiutare Alexis Tsipras a sfruttare, come vuole, il capitale che il popolo greco ci ha assicurato ieri con un referendum. 

"Porterò con orgoglio il disgusto dei creditori nei miei confronti” 

Noi della sinistra sappiamo come agire collettivamente, senza riguardo per i privilegi di funzione. Io porterò il mio sostegno al primo ministro Tsipras, al nuovo ministro delle Finanze e al nostro governo. 

Lo sforzo sovrumano per onorare il coraggio del popolo della Grecia e il celebre ΌΧΙ' (NO), offerto ai democratici di tutto il mondo, è solo all'inizio.



Tradotto da  Alba Canelli per Tlaxcala
Fonte: http://yanisvaroufakis.eu/2015/07/06/minister-no-more/
Data dell'articolo originale: 06/07/2015
URL dell'articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=15205 

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