Manuel aveva lasciato il camice del medico per indossare l'abito dello scrittore e del traduttore. Ha mantenuto dalla sua formazione ed esperienza medica un'enorme attenzione verso l'altro e la sofferenza. Era uno dei tre fondatori della rete Tlaxcala e redattore principale del Manifesto per il lancio della nostra rete e del sito di Tlaxcala nel febbraio 2006.
Manuel era un comunista senza partito un rivoluzionario senza dogmi, un "socratico primario", dal momento che avrebbe potuto fare suo il motto del saggio di Atene: "Io so solo una cosa: non so nulla".
Abbiamo passato ore a parlare di quello che stava accadendo nel mondo e, dallo scoppio delle rivoluzioni arabe, che faceva di tutto per comprendere, al di là della sua ignoranza per il mondo arabo.
Abbiamo passato ore a parlare di quello che stava accadendo nel mondo e, dallo scoppio delle rivoluzioni arabe, che faceva di tutto per comprendere, al di là della sua ignoranza per il mondo arabo.
Avevamo conosciuto nel 2005 dalla Palestina, in occasione della traduzione di una lunga conversazione che ebbe con il sassofonista, saggista e scrittore ex-israeliano, Gilad Atzmon. Il titolo di questo testo, La bellezza come arma politica, potrebbe essere la frase che riassume il credo di Manuel, che nulla poteva farlo adirare di più rispetto al lavoro maldestro fatto da alcuni siti di attivisti militanti che traducevano testi in qualunque modo - lui diceva "col culo" - mostrando una totale mancanza di rispetto per gli autori, i lettori e infine se stessi.
Manuel è stato fondamentale per stabilire l'etica nella nostra rete di traduttori, contribuendo a impostare alcune semplici regole. Prima regola: per tradurre un testo, bisogna capirlo. Seconda regola: bisogna renderlo comprensibile. Queste evidenze non sono ancora universalmente condivise, purtroppo. Avevamo trovato una frase di José Martí che riassume la filosofia comune che stavamo cercando di costruire: "Tradurre è trascrivere da una lingua all'altra. Penso che sia più, penso che tradurre, è transpensare".
In tutte le sue traduzioni, che fossero in spagnolo, francese o inglese, Manuel era un vero transpensatore. La sua città natale, Granada dovrebbe erigere una sua statua accanto a quella di Yehuda Ibn Tibon, il padre dei traduttori. Manuel è stato uno dei suoi figli più degni.
A Santa Clara, Cuba, nel 2005, nel mausoleo del Che: da sinistra a destra, Carlos Tena, Manuel Talens, Quintin Cabrera e Gennaro Carotenuto.
Per concessione di Tlaxcala
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