9 marzo 2015

Caso Moro, il pg Marini chiede la revoca dell’archiviazione dell’inchiesta sulla Honda

La procura generale presso la corte d’Appello di Roma tornerà a indagare sulla presenza in via Fani di una moto Honda su cui la mattina del 16 marzo 1978, quando un commando delle Brigate Rosse sequestrò l’ex presidente della Dc, Aldo Moro, annientando la sua scorta, viaggiavano due persone mai identificate. Ad annunciarlo è stato lo stesso procuratore generale facente funzioni, Antonio Marini, nel corso di un’audizione davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Moro.

Marini ha già presentato al gip la richiesta di revoca del provvedimento di archiviazione, firmato appena tre mesi fa dal suo predecessore Luigi Ciampoli. «Il fatto – ha spiegato il pg di Roma – è che ci sono delle nuove emergenze processuali che giustificano l’esigenza di approfondire un capitolo che rappresenta uno dei misteri di via Fani. L’impossibilità di non essere riuscito a individuare i due che erano a bordo mi ha tormentato per anni».

L’inchiesta sulla moto Honda era nata dalle dichiarazioni rilasciate all’Ansa dall’ex poliziotto della Digos di Torino, Enrico Rossi, che aveva indagato su una lettera anonima recapitata nel 2009 al quotidiano La Stampa dove un uomo, oggi scomparso, affermava di essere il passeggero della Honda e in missione in via Fani per conto dei Servizi segreti. «La mattina del 16 marzo – scriveva l’anonimo – ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Guglielmi (Camillo Guglielmi del Sismi, ndr), con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere».

Fonte: http://www.lettera35.it/

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