Dalle
guerre in Afghanistan e Libia alla vigilanza di piazze, cortei,
manifestazioni e azioni di lotta contro le politiche di austerity del
governo italiano. I “Predator” dell’Aeronautica militare, dopo essere
stati schierati nei principali scacchieri di guerra mediorientali e
africani saranno messi a disposizione delle forze di Polizia e dei
Carabinieri per interventi d’ordine pubblico e vigilanza del territorio.
Nei giorni scorsi è stato firmato a Roma un accordo che prevede il
“concorso con i velivoli senza pilota Predator ad attività istituzionali
della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri”, riferisce il
Comando dell’Aeronautica italiana. Il protocollo d’intesa, mai discusso
in sede parlamentare, è stato siglato dal capo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica gen. Pasquale Preziosa, dal Capo della Polizia
Alessandro Pansa e dal Comandante Generale dei Carabinieri, gen.
Leonardo Gallitelli.
L’uso dei “Predator” in funzione di controllo
interno rappresenta l’ennesimo salto di qualità nella gestione
“militare” dell’ordine pubblico, in linea con le più recenti
elaborazioni strategiche in ambito Nato (le cosiddette Urban Operations)
che propongono l’intervento in future operazioni urbane anti-sommossa
di reparti super-specializzati e super-armati di professionisti
formatisi nelle operazioni di “guerra asimmetrica” in Iraq e
Afghanistan.
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