Occorre anche mettere in chiaro che quando si tratta di capire le vicende di paesi che cercano di avversare l’impero e il cosiddetto Nuovo ordine Mondiale, bisogna tener conto che le notizie che riceviamo sono tutte filtrate dalle agenzie controllate dal potere occidentale, e che alcuni movimenti islamici integralisti sono finanziati dalle stesse potenze occidentali, in primis, gli Usa. Questa non è un’opinione di chi scrive, in quanto esistono moltissime ricerche e pubblicazioni in questo senso. 1 Dunque, bisogna tenere a mente che quando un gruppo terroristico ha come scopo diffondere paura e uccidere civili, non si tratta di un movimento popolare o realmente autoctono. Infatti, nessun popolo si organizza per uccidere se stesso. Il giudizio su un gruppo terroristico va dato sulla base dei fatti, e non su ciò che dicono le fonti occidentali.
La Nigeria ha fatto parte di un gruppo di paesi (tra questi ci sono stati la Somalia, il Sudan, ecc.) che hanno cercato di svincolarsi dalla morsa imperiale degli Usa. Qual è stata la risposta dei falchi di Washington? Come si capisce, non è stata diplomatica né gentile. In questi paesi si sono insediati diversi gruppi detti “dell’integralismo islamico”, che agirebbero per realizzare un assetto ispirato alla religione islamica.
In Nigeria, sin dall’inizio dell’oppressione coloniale, sono state formate e messe l’una contro l’altra due zone costituite dal nord cristiano maggiormente sviluppato, e dal sud islamico, agricolo. Attraverso il divide et impera è stata garantita una situazione di instabilità, per meglio sottrarre le risorse del Paese.
Cosa non dicono i mass media della Nigeria?
Non dicono che da molto tempo il popolo nigeriano è vessato da un sistema criminale che sottrae ricchezze e priva delle condizioni minime di sopravvivenza. Società petrolifere come l’Agip partecipano attivamente a questo sistema criminale, pagando milizie paramilitari che non esitano ad uccidere civili. Nei nostri media hanno fatto notizia soltanto i rapimenti di persone che lavorano nella struttura petrolifera, o di altre persone, mentre le centinaia di vite spezzate dai paramilitari dell’Eni e delle altre Corporation non generano alcun interesse. Né generano interesse i dissidenti morti in carcere o attualmente imprigionati.
La Nigeria è il primo produttore di petrolio in Africa, e il sesto esportatore nel mondo, ma la maggior parte della popolazione vive in condizioni di estrema miseria. Oltre il 30% degli abitanti è analfabeta e la disoccupazione tocca livelli del 70%.
Il 21 giugno del 2005, le Comunità del Delta del Niger e i Friends of the Earth della Nigeria (Era) presentarono all’Alta Corte Federale della Nigeria una denuncia contro il governo nigeriano, contro la compagnia petrolifera di Stato (Nigerian National Petroleum Corporation-NNPC) e i suoi partners (Agip, Shell, Chevron, Esso e Total), per porre fine alla pratica altamente inquinante del gas flaring, ovvero la combustione in torcia del gas che fuoriesce dai pozzi petroliferi.
Questa pratica immette nell’atmosfera una quantità enorme di gas serra. Nel novembre del 2005, un giudice nigeriano dell’Alta Corte federale ha emesso un documento giudiziario che considera il gas flaring, come una tecnica che “va contro il diritto alla vita, alla salute e alla dignità”.
Le associazioni per i diritti umani denunciano una lista lunghissima di abusi e di crimini commessi dalle Corporation contro la popolazione nigeriana. Questi crimini vanno avanti da molti anni, nel totale silenzio dei media occidentali.
Esistono anche gruppi di Resistenza indigena organizzata, che vorrebbero attirare l’attenzione degli occidentali per far conoscere i crimini di cui sono vittime. Anni fa, c’era il gruppo militante Ijaw, che cercava di trovare accordi con le Corporation, per ottenere una minima redistribuzione della ricchezza che deriva dalla vendita del greggio. Negli ultimi anni le cose, anziché migliorare, sono peggiorate.
Il governo nigeriano, essendo corrotto, utilizza diversi metodi per indebolire la popolazione e costringerla a rassegnarsi all’ingiustizia e alla povertà.
Società petrolifere, come la già citata Agip, la Total, la Shell, la Exxon-Mobil, la Chevron-Texaco e la Statoil, ecc., operano in Nigeria da anni, e sono disposte anche ad uccidere per non perdere le risorse di cui si impadroniscono. I metodi utilizzati per piegare il popolo sono sempre gli stessi: la paura, e l’insicurezza economica.
Come ha spiegato il premio Nobel nigeriano Wole Soyinka: “Esistono vere cause di paura… ma esiste anche una manipolazione della paura per promuovere azioni anche illegali, per persuadere la gente, limitarne le libertà, facendo del timore una parte integrante della vita conscia e inconscia. È un nemico occulto, la paura, un quasi-Stato, che non riconosce leggi e responsabilità”.
Per produrre e mantenere uno stato di paura, c’è bisogno del cosiddetto “terrorismo”. Ovviamente, non si farà capire quando questo terrorismo è finanziato e sostenuto dalle autorità occidentali. Semplicemente, si manterrà uno stato di insicurezza e di paura, creando di tanto in tanto attentati terroristici e rapimenti. Più i gruppi di resistenza cercheranno di lottare per cambiare le cose, più il terrorismo sarà attivo.
Com’è noto, nella notte tra il 14 e 15 aprile scorso, sono state rapite 234 studentesse dalla scuola Chibok high school nello stato del Borno. Subito si è parlato della responsabilità del gruppo integralista Boko Haram, che successivamente avrebbe rivendicato il fatto. Sul rapimento delle ragazze, sin dall’inizio, le notizie sono state confuse e contraddittorie. Il numero delle ragazze rapite era diverso a seconda della fonte: chi diceva 85, chi arrotondava a 200, e poi è salito a 234, riferito dai genitori delle studentesse.
Dopo il rapimento, il governo diffuse un comunicato in cui sosteneva che le ragazze erano già tutte libere. Poche ore dopo il comunicato fu ritirato. Intanto il governo portava avanti indagini a rilento, pur avendo a disposizione i potenti servizi segreti occidentali.
Le famiglie delle ragazze, e molti altri, sollevarono accuse contro il governo. Anche l’inviato della BBC Will Ross si è sorpreso della difficoltà a trovare le ragazze, dato che ci sono rapporti che testimoniano che lo spostamento è avvenuto in modo molto lento, in convogli di veicoli.
Non possiamo dire con certezza la vera natura di questo gruppo chiamato Boko Haram, ma sappiamo per certo che il regime nigeriano perseguita, arresta e uccide tutti i dissidenti.
Sono tante le persone arrestate o uccise per motivi politici. Ad esempio, il leader Ustaz Mohammed Yusuf fu ucciso il 30 luglio 2009 in un carcere di Maiduguri, dopo esser stato arrestato dalle forze di sicurezza nigeriane. La versione ufficiale sostenne che era morto in un tentativo di fuga, ma le indagini provarono che era stato ucciso da diversi agenti, che sono stati incriminati per omicidio volontario.
Boko Haram sembrerebbe essere diventato quello che al Qaeda era in Occidente. Tutto quello che accade viene addossato a questo gruppo, e intanto il governo e le multinazionali traggono un notevole vantaggio dallo stato di paura e insicurezza creato dagli attentati terroristici. Le vittime civili sono migliaia e non ci risulta che negli attentati sia stata uccisa un’autorità o qualcuno che lavora nelle multinazionali. Ovviamente, nessun gruppo realmente di resistenza è motivato ad uccidere o spaventare persone comuni, questo conviene soltanto all’occupante.
Dopo il rapimento delle ragazze, si sono succedute diverse notizie: chi diceva che le ragazze a breve sarebbero state liberate, chi sosteneva che sarebbero state date in sposa a uomini islamici. Qualche fonte sosteneva che c’era stata la richiesta di “scambio di prigionieri”: le ragazze in cambio della liberazione di alti comandanti.
Intanto erano scese in piazza le mamme, e il segretario di Stato Kerry aveva detto: “Faremo tutto il possibile per riportare le ragazze a casa”. Si sono mobilitate le mogli di presidenti ed ex presidenti: Valerie Trierweiler, Carla Bruni e Michelle Obama.
La first lady Usa, secondo quanto scriveva il Corriere, "avrebbe ordinato l’arresto di due attiviste che avevano organizzato la marcia di protesta per la liberazione delle studentesse, arrivando a sostenere che il sequestro non è mai avvenuto e che le attiviste apparterrebbero, in verità, alla rete responsabile del rapimento (gli islamisti di Boko Haram, ndr) e con le loro azioni vorrebbero infangare il nome del presidente. L’accusa della first lady è la risposta a un attacco diretto della attiviste che accusavano il governo di non fare abbastanza per cercar di liberare le ragazze".
In questa faccenda ci sono parecchi lati oscuri:
- - In Nigeria sono superattivi i servizi segreti occidentali, che controllano il territorio in modo capillare. Inoltre, il governo non considera per nulla la possibilità di uno scambio tra studentesse e dissidenti. Le due attiviste tanto avversate dalla signora Obama potrebbero aver comunicato qualcosa di vero.
“Il fondamentalismo islamico e l'islamismo politico sono caratterizzati da un forte spirito autoritario e guerrafondaio, maschilista e intollerante verso qualunque elemento non islamico. Bisognerebbe chiedersi a chi giova tutto questo proliferare di esso, e la risposta è presto detta: all'imperialismo USA o ‘occidentale’, o meglio ai gruppi di potere che stanno dietro di esso. La cosa può sembrare strana ai più: d'altronde il cosiddettoLe ultime notizie sostengono che altre ragazze sono riuscite a fuggire e alcune sarebbero state liberate. La notizia era stata data dalla Bbc, che successivamente l’ha smentita. Le ragazze rilasciate non farebbero parte del gruppo delle 200 studentesse rapite in aprile.
‘Occidente’ non è quello che nel nome della lotta al fondamentalismo islamico e dei diritti umani, ha iniziato le guerre in Afghanistan e Iraq? ...
Perlomeno così viene detto, ma molto probabilmente la verità è un po’ diversa. Difatti stranamente il fondamentalismo islamico è sempre in simbiosi con gli obiettivi dell'imperialismo occidentale, e i paesi che creano più fastidio all'Occidente sono sempre quelli perlopiù laici o basati su un Islam moderato… Non a caso, i più importanti paesi islamici alleati dell'Occidente sono quelli più fondamentalisti, come l'Arabia Saudita, il Bahrein e altri paesi dominati da monarchie assolute e dove i diritti umani vengono costantemente violati e i diritti civili sono ben poco presi in considerazione, basti pensare che in Arabia ad esempio le donne non possono guidare, né viaggiare da sole. Un'eccezione storica può sembrare l'Afghanistan, ma se si studia la storia si scopre che i famigerati talebani sono stati sostenuti dagli USA prima di prendere il potere, e che la CIA, tramite i servizi segreti pakistani dell' ISI, ha praticamente creato alla fine degli anni Ottanta, la base del moderno terrorismo islamista, ovvero Al Quaida (che in arabo significa proprio ‘la base’), inizialmente usata per contrastare i sovietici in Afghanistan, e in seguito nell'Europa dell'Est e sopratutto nell'ex Jugoslavia (si pensi ai terroristi ceceni legati ai qaedisti o anche all'Uck albanese)… l'imperialismo ‘occidentale’ è il braccio armato dell'ideologia mondialista, che mira alla costruzione di un ‘nuovo ordine mondiale’ fondato sul dominio centralizzato di un unico stato e mercato globale. I maggiori sostenitori di questa tesi sono l'area ‘neocons’ e ‘liberal’ negli USA,… Il nemico comune di entrambi è l'autodeterminazione dei popoli arabi e di fede islamica,e a livello politico, gli stati laici e/o islamici moderati, che promuovono il nazionalismo antimperialista ( come è stato per la Libia o l'Iraq, o un tempo l'Egitto di Nasser e l'Iran di Mossadeq ), tutto ciò semplicemente per interessi economici e di controllo geopolitico. Difatti tutti gli stati che hanno adottato una politica di questo stampo, naturalmente non potevano essere proficui per i gruppi di potere occidentali, in quanto le banche e il petrolio erano stati nazionalizzati, mentre una teocrazia di stampo neofeudale (come l'Arabia Saudita) è chiaramente molto più proficua”. 2
L'esercito nigeriano ha sostenuto di aver ucciso oltre 50 “ribelli”, ma rimane ancora un mistero come su un territorio super controllato non si riesca a trovare il luogo in cui le ragazze sono tenute prigioniere.
Il Manifesto ha sostenuto che l’esercito nigeriano uccide anche civili, e che nell’ultimo attacco contro i miliziani ha ucciso almeno 6 civili, 4 donne e 2 bambini. 3
Ricordiamo che sono diversi gli attentati terroristici avvenuti anche nelle ultime settimane in Nigeria. Tutto si addossa a Boko Haram, organizzazione nata nel 2002, diventata popolare come forza terrorista nel 2009, quando si ebbero diversi attentati. Le vittime sono state sempre civili, e mai personaggi delle società petrolifere o del governo. E’ quest’ultimo ad occuparsi degli accordi con le multinazionali che estraggono le risorse petrolifere nel delta del Niger e decide sull’impiego dei ricavi delle royalties. Ovviamente, il livello di corruzione delle istituzioni è enorme, e quindi anche le notizie vere sulla situazione nigeriana sono scarse.
Di certo, il sistema imposto è quello che permette il saccheggio impunito delle risorse, e un clima sociale e politico di paura e insicurezza. Soltanto questo garantisce alle multinazionali di continuare a saccheggiare, mentre i nigeriani vivono in povertà o sono costretti ad emigrare.
Note:
1) Si veda il libro: Antonella Randazzo, La nuova Democrazia, Espavo, Milano 2013.
2) http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/05/il-fondamentalismo-islamico-e- il.html
3) http://ilmanifesto.info/boko-haram-e-governo-abbattono-i-civili/
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo articolo è tratto dalla pubblicazione “NUOVA ENERGIA” e può essere riprodotto su autorizzazione dell’autrice.
Per informazioni andare al sito: http://associazioneespavo.blogspot.it/ oppure: http://antonellarandazzo.blogspot.it/
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