5 ottobre 2014

INTEGRALISMO NIGERIANO E POTERE IMPERIALE

La politica estera e tutte le questioni relative alle guerre risultano incomprensibili  se  ci  si  basa  unicamente  sulle  fonti  ufficiali. Infatti,  i regimi posti sotto il controllo imperiale degli Usa, come quello del nostro paese,  non possono  tradire i loro padroni,  e di conseguenza  raccontano soltanto notizie parziali, e avulse dal contesto storico e politico in cui si svolgono. Detto questo, dobbiamo considerare la situazione storica della Nigeria per capire cosa sta accadendo, prima ancora di inquadrare il significato dello scomodarsi  persino  della  moglie  del presidente  Usa sulla  questione  del rapimento delle studentesse nigeriane.
Occorre anche mettere in chiaro che quando si tratta di capire le vicende di paesi che cercano di avversare l’impero e il cosiddetto Nuovo ordine Mondiale,  bisogna  tener  conto  che  le  notizie  che  riceviamo  sono  tutte filtrate  dalle  agenzie  controllate  dal  potere  occidentale,  e  che  alcuni movimenti islamici integralisti sono finanziati dalle stesse potenze occidentali, in primis, gli Usa. Questa  non  è un’opinione  di  chi  scrive,  in  quanto  esistono  moltissime ricerche e pubblicazioni in questo senso. 1  Dunque, bisogna tenere a mente che  quando  un  gruppo  terroristico  ha  come  scopo  diffondere  paura  e uccidere  civili,  non  si  tratta  di  un  movimento  popolare  o  realmente autoctono.  Infatti,  nessun  popolo  si organizza  per uccidere  se stesso.  Il giudizio su un gruppo terroristico va dato sulla base dei fatti, e non su ciò che dicono le fonti occidentali.


La Nigeria ha fatto parte di un gruppo di paesi (tra questi ci sono stati la Somalia, il Sudan, ecc.) che hanno cercato di svincolarsi dalla morsa imperiale degli Usa. Qual è stata la risposta dei falchi di Washington? Come si capisce, non è stata diplomatica né gentile. In questi paesi si sono insediati diversi gruppi detti “dell’integralismo islamico”, che agirebbero per realizzare un assetto ispirato alla religione islamica.
In Nigeria, sin dall’inizio dell’oppressione coloniale, sono state formate e messe   l’una   contro   l’altra   due   zone   costituite   dal   nord   cristiano maggiormente sviluppato, e dal sud islamico, agricolo. Attraverso il divide et impera è stata garantita una situazione di instabilità, per meglio sottrarre le risorse del Paese.

Cosa non dicono i mass media della Nigeria?
Non  dicono  che  da  molto  tempo  il  popolo  nigeriano  è  vessato  da  un sistema criminale che sottrae ricchezze e priva delle condizioni minime di sopravvivenza. Società petrolifere come l’Agip partecipano attivamente a questo sistema criminale, pagando milizie paramilitari che non esitano ad uccidere civili. Nei nostri media hanno fatto notizia soltanto i rapimenti di persone che lavorano nella struttura petrolifera, o di altre persone, mentre le  centinaia   di  vite  spezzate   dai  paramilitari   dell’Eni   e  delle   altre Corporation   non   generano   alcun   interesse.   Né  generano   interesse   i dissidenti morti in carcere o attualmente imprigionati.


La Nigeria è il primo produttore di petrolio in Africa, e il sesto esportatore nel mondo, ma la maggior parte della popolazione vive in condizioni di estrema   miseria.   Oltre   il   30%   degli   abitanti   è   analfabeta   e   la disoccupazione tocca livelli del  70%.
Il 21 giugno del 2005, le Comunità del Delta del Niger e i Friends of the Earth  della  Nigeria  (Era)  presentarono   all’Alta  Corte  Federale  della Nigeria  una denuncia  contro  il governo  nigeriano,  contro  la compagnia petrolifera di Stato (Nigerian National Petroleum Corporation-NNPC)  e i suoi  partners  (Agip,  Shell,  Chevron,  Esso  e Total),  per  porre  fine  alla pratica  altamente  inquinante  del  gas  flaring,  ovvero  la  combustione  in torcia del gas che fuoriesce dai pozzi petroliferi.
Questa pratica immette nell’atmosfera  una quantità enorme di gas serra. Nel novembre del 2005, un giudice nigeriano dell’Alta Corte federale ha emesso un documento giudiziario che considera il gas flaring, come una tecnica che “va contro il diritto alla vita, alla salute e alla dignità”.
Le associazioni  per  i diritti  umani  denunciano  una  lista  lunghissima  di abusi e di crimini commessi dalle Corporation contro la popolazione nigeriana. Questi crimini vanno avanti da molti anni, nel totale silenzio dei media occidentali.
Esistono anche gruppi di Resistenza indigena organizzata, che vorrebbero attirare  l’attenzione  degli  occidentali  per  far  conoscere  i crimini  di cui sono vittime. Anni fa, c’era il gruppo militante Ijaw, che cercava di trovare accordi con le Corporation, per ottenere una minima redistribuzione della ricchezza che deriva dalla vendita del greggio. Negli ultimi anni le cose, anziché migliorare, sono peggiorate.
Il   governo   nigeriano,   essendo   corrotto,   utilizza   diversi   metodi   per indebolire la popolazione e costringerla a rassegnarsi all’ingiustizia e alla povertà.
Società petrolifere, come la già citata Agip, la Total, la Shell, la Exxon-Mobil, la Chevron-Texaco e la Statoil, ecc., operano in Nigeria da anni, e sono disposte anche ad uccidere per non perdere le risorse di cui si impadroniscono. I metodi utilizzati per piegare il popolo sono sempre gli stessi: la paura, e l’insicurezza economica.
Come  ha  spiegato  il  premio  Nobel  nigeriano  Wole  Soyinka:  “Esistono vere cause di paura… ma esiste anche una manipolazione della paura per promuovere  azioni  anche  illegali,  per  persuadere  la  gente,  limitarne  le libertà,  facendo  del  timore  una  parte  integrante  della  vita  conscia  e inconscia.   È  un  nemico  occulto,   la  paura,  un  quasi-Stato,   che  non riconosce leggi e responsabilità”.


Per produrre e mantenere uno stato di paura, c’è bisogno del cosiddetto “terrorismo”. Ovviamente, non si farà capire quando questo terrorismo è finanziato   e   sostenuto   dalle   autorità   occidentali.   Semplicemente,   si manterrà  uno  stato  di insicurezza  e di paura,  creando  di tanto  in tanto attentati terroristici e rapimenti. Più i gruppi di resistenza cercheranno di lottare per cambiare le cose, più il terrorismo sarà attivo.
Com’è noto, nella notte tra il 14 e 15 aprile scorso, sono state rapite 234 studentesse dalla scuola Chibok high school nello stato del Borno. Subito  si  è  parlato  della  responsabilità  del  gruppo  integralista  Boko Haram, che successivamente avrebbe rivendicato il fatto. Sul rapimento delle ragazze, sin dall’inizio, le notizie sono state confuse e contraddittorie. Il numero delle ragazze rapite era diverso a seconda della fonte: chi diceva 85, chi arrotondava a 200, e poi è salito a 234, riferito dai genitori delle studentesse.
Dopo il rapimento, il governo diffuse un comunicato in cui sosteneva che le ragazze erano già tutte libere. Poche ore dopo il comunicato fu ritirato. Intanto   il  governo   portava   avanti   indagini   a  rilento,   pur  avendo   a disposizione i potenti servizi segreti occidentali.


Le  famiglie  delle  ragazze,  e  molti  altri,  sollevarono  accuse  contro  il governo. Anche l’inviato della BBC Will Ross si è sorpreso della difficoltà a trovare  le ragazze,  dato che ci sono rapporti  che testimoniano  che lo spostamento è avvenuto in modo molto lento, in convogli di veicoli.
Non possiamo dire con certezza la vera natura di questo gruppo chiamato Boko Haram, ma sappiamo per certo che il regime nigeriano perseguita, arresta e uccide tutti i dissidenti.
Sono tante le persone arrestate o uccise per motivi politici. Ad esempio, il leader Ustaz Mohammed Yusuf fu ucciso il 30 luglio 2009 in un carcere di Maiduguri, dopo esser stato arrestato dalle forze di sicurezza nigeriane. La versione ufficiale sostenne che era morto in un tentativo di fuga, ma le indagini provarono  che era stato ucciso da diversi agenti, che sono stati incriminati per omicidio volontario.


Boko Haram sembrerebbe essere diventato quello che al Qaeda era in Occidente.  Tutto quello che accade  viene  addossato  a questo  gruppo,  e intanto il governo e le multinazionali traggono un notevole vantaggio dallo stato di paura e insicurezza  creato dagli attentati  terroristici.  Le vittime civili  sono  migliaia  e non  ci  risulta  che  negli  attentati  sia  stata  uccisa un’autorità   o  qualcuno   che  lavora  nelle  multinazionali.   Ovviamente, nessun gruppo realmente di resistenza è motivato ad uccidere o spaventare persone comuni, questo conviene soltanto all’occupante.
Dopo  il rapimento  delle  ragazze,  si sono  succedute  diverse  notizie:  chi diceva che le ragazze a breve sarebbero state liberate, chi sosteneva che sarebbero state date in sposa a uomini islamici. Qualche fonte sosteneva che c’era stata la richiesta di “scambio di prigionieri”: le ragazze in cambio della liberazione di alti comandanti.
Intanto  erano  scese  in piazza  le mamme,  e il segretario  di Stato Kerry aveva detto: “Faremo tutto il possibile per riportare le ragazze a casa”. Si  sono  mobilitate   le  mogli  di  presidenti   ed  ex  presidenti:   Valerie Trierweiler, Carla Bruni e Michelle Obama.


La first lady Usa, secondo quanto scriveva il Corriere, "avrebbe ordinato l’arresto di due attiviste che avevano organizzato la marcia di protesta per la liberazione delle studentesse, arrivando a sostenere che il sequestro non è mai avvenuto e che le attiviste apparterrebbero, in verità, alla rete responsabile del rapimento (gli islamisti di Boko Haram, ndr) e con le loro azioni  vorrebbero  infangare  il nome  del presidente.  L’accusa  della first lady  è la risposta  a un  attacco  diretto  della  attiviste  che  accusavano  il governo di non fare abbastanza per cercar di liberare le ragazze".
In questa faccenda ci sono parecchi lati oscuri:

  • - In   Nigeria   sono   superattivi   i   servizi   segreti   occidentali,   che controllano il territorio in modo capillare. Inoltre, il governo non considera per nulla la possibilità di uno scambio tra studentesse e dissidenti. Le due attiviste tanto avversate dalla signora Obama potrebbero aver comunicato qualcosa di vero.
Spiega Salvatore Santoru:
“Il fondamentalismo islamico e l'islamismo politico sono caratterizzati da un forte spirito autoritario e guerrafondaio, maschilista e intollerante verso qualunque elemento non islamico. Bisognerebbe chiedersi a chi giova tutto questo  proliferare  di esso,  e la  risposta  è presto  detta:  all'imperialismo USA o ‘occidentale’,  o meglio  ai gruppi di potere che stanno  dietro di esso.   La  cosa  può  sembrare   strana   ai  più:  d'altronde   il  cosiddetto
‘Occidente’  non  è quello  che  nel  nome  della  lotta  al  fondamentalismo islamico e dei diritti umani,  ha iniziato le guerre in Afghanistan e Iraq? ...
Perlomeno  così viene detto,  ma molto probabilmente  la verità è un po’ diversa.  Difatti  stranamente  il  fondamentalismo  islamico  è  sempre  in simbiosi  con  gli  obiettivi  dell'imperialismo  occidentale,  e  i  paesi  che creano più fastidio all'Occidente sono sempre quelli perlopiù laici o basati su un Islam moderato… Non a caso, i più importanti paesi islamici alleati dell'Occidente  sono quelli più fondamentalisti,  come l'Arabia Saudita,  il Bahrein e altri paesi dominati da monarchie assolute e dove i diritti umani vengono costantemente violati e i diritti civili sono ben poco presi in considerazione,  basti  pensare  che  in  Arabia  ad  esempio  le  donne  non possono guidare, né viaggiare da sole. Un'eccezione storica può sembrare l'Afghanistan, ma se si studia la storia si scopre che i famigerati talebani sono stati sostenuti dagli USA prima di prendere il potere, e che la CIA, tramite i servizi segreti pakistani dell' ISI, ha praticamente creato alla fine degli anni Ottanta,  la base del moderno  terrorismo  islamista,  ovvero Al Quaida (che in arabo significa proprio ‘la base’), inizialmente  usata per contrastare  i sovietici in Afghanistan,  e in seguito nell'Europa  dell'Est  e sopratutto nell'ex Jugoslavia (si pensi ai terroristi ceceni legati ai qaedisti o anche all'Uck albanese)… l'imperialismo ‘occidentale’ è il braccio armato dell'ideologia  mondialista, che mira alla costruzione di un ‘nuovo ordine mondiale’ fondato sul dominio centralizzato  di un unico stato e mercato globale.  I  maggiori  sostenitori  di  questa  tesi  sono  l'area  ‘neocons’  e ‘liberal’  negli  USA,…  Il  nemico  comune  di  entrambi  è l'autodeterminazione dei popoli arabi e di fede islamica,e a livello politico, gli stati laici e/o islamici moderati,   che promuovono il nazionalismo antimperialista ( come è stato per la Libia o l'Iraq, o un tempo l'Egitto di Nasser  e  l'Iran  di  Mossadeq  ),  tutto  ciò  semplicemente  per  interessi economici  e  di  controllo  geopolitico.  Difatti  tutti  gli  stati  che  hanno adottato una politica di questo stampo, naturalmente non potevano essere proficui per i gruppi di potere occidentali, in quanto le banche e il petrolio erano  stati  nazionalizzati,  mentre  una  teocrazia  di  stampo  neofeudale (come l'Arabia Saudita) è chiaramente molto più proficua”. 2
Le ultime notizie sostengono  che altre ragazze sono riuscite a fuggire e alcune sarebbero  state liberate.  La notizia  era stata data dalla  Bbc,  che successivamente  l’ha smentita. Le ragazze rilasciate non farebbero parte del gruppo delle 200 studentesse rapite in aprile.

L'esercito  nigeriano  ha  sostenuto  di  aver  ucciso  oltre  50  “ribelli”,  ma rimane ancora un mistero come su un territorio super controllato  non si riesca a trovare il luogo in cui le ragazze sono tenute prigioniere.
Il Manifesto ha sostenuto che l’esercito nigeriano uccide anche civili, e che nell’ultimo attacco contro i miliziani ha ucciso almeno 6 civili, 4 donne e 2 bambini. 3



Ricordiamo che sono diversi gli attentati terroristici avvenuti anche nelle ultime settimane  in Nigeria.  Tutto si addossa  a Boko Haram, organizzazione nata nel 2002, diventata popolare come forza terrorista nel 2009,  quando  si  ebbero  diversi  attentati.  Le  vittime  sono  state  sempre civili, e mai personaggi delle società petrolifere o del governo. E’ quest’ultimo   ad   occuparsi   degli   accordi   con   le   multinazionali   che estraggono le risorse petrolifere nel delta del Niger e decide sull’impiego dei  ricavi  delle  royalties.  Ovviamente,   il  livello  di  corruzione  delle istituzioni  è  enorme,  e  quindi  anche  le  notizie  vere  sulla  situazione nigeriana sono scarse.
Di certo, il sistema imposto è quello che permette il saccheggio impunito delle risorse, e un clima sociale e politico di paura e insicurezza. Soltanto questo garantisce alle multinazionali di continuare a saccheggiare, mentre i nigeriani vivono in povertà o sono costretti ad emigrare.


Note:
1) Si veda il libro: Antonella Randazzo, La nuova Democrazia, Espavo, Milano 2013.
2) http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/05/il-fondamentalismo-islamico-e- il.html
3) http://ilmanifesto.info/boko-haram-e-governo-abbattono-i-civili/

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Questo articolo è tratto dalla pubblicazione “NUOVA ENERGIA” e può essere riprodotto su autorizzazione dell’autrice.


Per informazioni andare al sito: http://associazioneespavo.blogspot.it/ oppure: http://antonellarandazzo.blogspot.it/

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